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Israele – Cisgiordania: gravi conseguenze sui bambini e le loro famiglie dopo la decisione del governo israeliano di dichiarare fuori legge sei organizzazioni palestinesi per i diritti umani che offrivano supporto sanitario e legale ai palestinesi

Sei importanti organizzazioni palestinesi[1] per i diritti umani basate in Cisgiordania sono state dichiarate fuori legge e questo avrà gravi conseguenze sui bambini e le famiglie che da queste ricevevano supporto sanitario, legale e non solo. Questa la denuncia di Save the Children - l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro – che condanna la decisione del governo israeliano di criminalizzare questi enti con un ordine militare rilasciato domenica con effetto immediato e che consente la chiusura degli uffici, gli arresti e le deportazioni.

La notizia arriva dopo la sentenza del 19 ottobre con la quale si designavano queste organizzazioni come "terroristiche" e si vietavano le loro attività all'interno di Israele. Il governo israeliano ha affermato che esse avevano legami con il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), un gruppo considerato terroristico dall'UE, da Israele e dagli Stati Uniti.

I gruppi per i diritti umani, l'Autorità palestinese e gli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno invitato Israele a revocare la decisione e l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) lo descrive come “un attacco ingiustificato alla società civile palestinese", affermando che “non ci sono prove a sostegno di queste accuse (...) né è stato condotto alcun processo pubblico per stabilire le accuse”.

Secondo Save the Children questa decisione avrà gravi conseguenze per i bambini e le famiglie che ricevono servizi fondamentali da queste organizzazioni, tra cui l’assistenza sanitaria, la rappresentanza legale per i bambini detenuti e la promozione di giustizia e uguaglianza di genere.

“Siamo orgogliosi di essere al fianco di queste realtà che forniscono servizi essenziali ai palestinesi, compresi i bambini, e che svolgono un ruolo fondamentale nel monitoraggio e nella segnalazione delle violazioni dei diritti umani” ha dichiarato Jason Lee, direttore nazionale di Save the Children nei territori palestinesi occupati. “Queste accuse infondate delegittimano, interrompono e ostacolano il loro lavoro, compromettendo i diritti dei bambini palestinesi e il loro accesso alla giustizia. Le organizzazioni sono parte integrante di uno stato democratico e della promozione dei diritti dei bambini nei territori occupati, in Israele e in tutto il mondo. Insieme agli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite, stiamo esortando la comunità internazionale a intervenire e tutelare gli attivisti. Dovrebbero essere prese tutte le misure possibili per condannare pubblicamente accuse infondate e per esprimere sostegno e protezione alle organizzazioni della società civile e a coloro che collaborano con esse”.

Per ulteriori informazioni:

Tel. 06-48070063/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

[1] Le sei organizzazioni sono: Addameer Prisoner Support and Human Rights Association, Al-Haq Law in the Service of Man, Bisan Center for Research and Development, Defense for Children International-Palestine, Union of Agricultural Work Committees and the Union for Palestinian Women’s Committees.