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Migranti in Serbia e Macedonia: la rotta dei rifugiati

I governi europei si impegnino per garantire un’accoglienza dignitosa e umana alle persone in fuga dalla guerra

Con le temperature che, secondo le previsioni, oggi toccheranno i -20 °C al confine tra Macedonia e Serbia, i bambini in viaggio lungo la rotta dei rifugiati sono a rischio di ipotermia, polmonite e altre malattie respiratorie potenzialmente mortali, allerta lo staff di Save the Children, l’organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti.

Gli operatori del centro di accoglienza di Presevo, al confine tra la Serbia e la Macedonia, parlano di quindici centimetri di neve sul terreno e di bambini che arrivano con le labbra livide, sofferenti e tremanti per il freddo. Le madri, esauste, non sanno come tenere i loro bambini al caldo e all’asciutto e scivolano portandoli in braccio sulle strade ghiacciate. Il personale di Save the Children a Belgrado ha già segnalato vari possibili casi di ipotermia e di congelamento.

Nonostante le temperature glaciali, circa mille rifugiati provenienti da Siria, Afghanistan e Iraq effettuano ogni giorno la traversata del Mar Egeo, tra la Turchia e la Grecia. Gli arrivi proseguono dunque sulle isole greche, compresa quella di Lesbo, dove nevica questa settimana e i bambini arrivano il più delle volte con indosso solo una maglietta, bagnati fradici dopo aver viaggiato su gommoni pericolanti.

Nasir*, che è sfuggito alla guerra in Siria insieme a sua moglie e a due bambini piccoli, ha rivelato agli operatori di Save the Children in Serbia di aver tentato la traversata tra la Turchia e la Grecia due volte e di aver visto una persona annegare durante il primo tentativo. “Il viaggio in barca è stata la parte più dura. Faceva molto freddo, eravamo al bagnato e i bambini si sono ammalati. Abbiamo gettato i bagagli in mare per evitare di affondare ancora di più.”

“A volte temo per i miei figli. Non potevamo restare in Siria, ma lì la temperatura era più mite. Non abbiamo mai patito così tanto freddo,” ha aggiunto.

Save the Children ha aperto uno spazio a misura di bambino a Presevo, dove donne con bambini e minori non accompagnati possono trascorrere la notte e ricevere accoglienza e supporto durante il giorno. L’organizzazione fornisce supporto, informazione o distribuisce impermeabili, calze e scarpe, bevande calde e kit igienici ai bambini, sia al confine serbo macedone che al confine con la Bulgaria e la Croazia e in altre postazioni lungo il loro percorso in Serbia.

Nonostante questi aiuti, i bambini sono esposti a temperature estremamente rigide, costretti a percorrere lunghe distanze e a dormire all’addiaccio lungo la strada verso la salvezza. A Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, dove si prevede che la temperatura scenda a -13°C questa settimana, le autorità hanno bloccato l’accesso a un centro di transito dove le agenzie umanitarie distribuivano tende riscaldate e cibo ai migranti in transito. Le famiglie sono ora costrette a dormire all’aperto in una stazione di servizio nelle vicinanze.

Valentina Bollenback di Save the Children, che si trova attualmente in Serbia, ha dichiarato: “Le condizioni qui sono molto, molto difficili. Con le temperature che dovrebbero scendere a -20 °C oggi, le vite dei bambini sono in pericolo.”

“Le madri che ho incontrato qui sono in difficoltà perché non riescono a tenere i loro bambini al caldo e al sicuro. Vediamo bambini con labbra e mani livide, febbre alta e problemi respiratori. Invece di pensare a chiudere le loro frontiere, i governi europei dovrebbero fare di più per dare un’accoglienza dignitosa e umana alle persone in fuga dalla guerra.”

Save the Children si appella ai governi affinché diano priorità alla protezione immediata dei bambini e delle loro famiglie e ai bisogni umanitari. Questo comprende il diritto di presentare e vedere analizzate le loro richieste di protezione e di asilo, come previsto dalla normativa in tema di rifugiati e diritti umani, e di avere accesso a un riparo adeguato, cibo e assistenza sanitaria. 

Per sostenere gli interventi di Save the Children: www.savethechildren.it/bambiniinfuga

È possibile realizzare interviste in italiano a Valentina Bollenback che si trova attualmente sul campo.

Sono disponibili qui foto di bambini e delle loro famiglie in Serbia.

È disponibile qui un B-roll con immagini dalla Serbia.

Nota per l’editore

Informazioni sul progetto:

Fino ad oggi, 1,14 milioni di persone ha affrontato il rischioso viaggio attraverso il Mar Mediterraneo. 18.384 persone hanno affrontato la traversata nel 2016.

Dall'inizio dell'anno almeno 49 persone sono morte o scomparse nell’affrontare la traversata.

Il 48% dei nuovi arrivi vengono dalla Siria, il 21% dall’Afghanistan, il 9% dall'Iraq, il 4% dall'Eritrea, il 2% dalla Nigeria, il 3% dal Pakistan, il 2% dalla Somalia, l’1% dal Sudan, dal Gambia e dal Mali.  Il 24% degli arrivi totali è composto da bambini.

In Serbia, gli arrivi giornalieri di dicembre/gennaio hanno avuto una media di 2.953 di persone. Durante l’inizio della settimana del 28 dicembre, sono arrivati 20.399 rifugiati.

In Serbia, si è arrivati a un totale di 39.789 persone, dei quali 13.046 sono bambini. Save the Children ha aperto uno Spazio a misura di bambino attivo 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno, con 13 posti letto, 2 docce, un bagno e un angolo cottura. A Belgrado, lo spazio a misura di bambino di Save the Children sta seguendo un programma per gli adolescenti, utilizzando mezzi e strumenti unici, come ad esempio le mappe del viaggio e diverse attività adeguate alle aree di transito. L’Organizzazione inoltre è in fase di negoziazione per l'apertura di un centro di accoglienza diurno per minori non accompagnati nel Centro per la protezione e l'aiuto ai richiedenti asilo a Belgrado, che sarà operativo dal 1 febbraio 2016.

Per ulteriori informazioni: 

Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel. 06 48070023-81-63
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it