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Minori stranieri non accompagnati: raddoppiano gli spazi del centro diurno CivicoZero a Roma, che in 10 anni ha accolto e accompagnato nel percorso di inclusione oltre 10.800 adolescenti

Dal 2009, anno della sua apertura, il centro CivicoZero di Save the Children a Roma[1] ha accolto e sostenuto nel loro percorso di integrazione 10.872 adolescenti stranieri giunti da soli in Italia, e oggi raddoppia i suoi spazi  e si rinnova grazie alla Fondazione Raimondo Biscaretti Di Ruffia, che ha finanziato il progetto di ampliamento per poter garantire nel modo migliore lo svolgimento delle diverse attività di protezione e promozione con il coinvolgimento di operatori specializzati, educatori, psicologi, operatori legali, mediatori culturali, sempre più rivolte verso un percorso di inclusione e integrazione nel tessuto sociale di riferimento.

Gestito dalla Cooperativa CivicoZero, e parte di un progetto nazionale di Save the Children che ha creato centri analoghi a Milano, Torino e Catania, il centro di Roma ha diversificato e sviluppato negli anni le sue attività e i servizi offerti in base alle esigenze concrete e immediate dei minori stranieri, in particolare i più vulnerabili, a partire dall’unità di strada, che ha svolto più di 5.800 interventi di contatto[2] nelle situazioni più marginali e nei luoghi di aggregazione spontanea, raggiungendo quelli maggiormente esposti al rischio di devianza, abuso, sfruttamento sessuale, lavorativo, o finalizzato ad attività illecite.

Il centro fornisce loro servizi di base (biancheria e vestiti, generi di prima necessità, connessione Internet e telefono), accompagnamento all’assistenza sanitaria, consulenza legale, corsi di alfabetizzazione e lingua italiana, laboratori artistici ed espressivi, attività sportive e culturali, fino all’orientamento alla formazione e alla ricerca di lavoro con l’erogazione di borse di studio o lavoro.

Negli ultimi anni, per supportare maggiormente il loro percorso di inclusione, più di mille adolescenti e ragazzi hanno infatti frequentato corsi di alfabetizzazione, che sono stati fondamentali per molti di loro per cominciare un percorso di integrazione. “Senza imparare bene la lingua e senza un titolo di studio si finisce nella rete dello sfruttamento, come è successo a molti, troppi ragazzi che conosco. Quando mia madre, dall’Egitto, mi ha chiesto di andare a lavorare per mandare i soldi a casa, grazie al supporto degli operatori di CivicoZero, le ho spiegato quanto fosse importante per me continuare a studiare se volevo integrarmi in Italia, per poi trovare un lavoro e aiutarla davvero”, ha raccontato oggi Ahmed, un ragazzo egiziano che da qualche anno frequenta il centro. “Mia madre con questa spiegazione ha capito. Oggi grazie anche a Civico Zero sto continuando a studiare. Frequento le scuole superiori, sto facendo una scuola da elettricista. Mi sento integrato, parlo bene l’italiano, ho tanti amici italiani, mi sento molto amato a scuola sia dai compagni che dai professori. Vorrei diventare un ingegnere”.

Con l’ampliamento e il rinnovo degli spazi del centro, progettati in collaborazione con la facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma con il coordinamento della prof. Domizia Mandolesi, e arredati con il contributo di IKEA, storico partner di CivicoZero, sarà possibile garantire un’attenzione sempre maggiore ai diversi bisogni specifici delle decine di minori che ogni giorno frequentano il centro, come ad esempio il supporto psicologico e psicosociale nei casi più vulnerabili, individuali o di gruppo, differenziando opportunamente, in una stessa giornata, le diverse tipologie di intervento necessarie.

“Siamo orgogliosi di presentare oggi il centro CivicoZero di Roma ampliato e rinnovato, grazie ad esso potremo accompagnare ancora meglio, con forza e competenza i tantissimi minori stranieri presenti nella Capitale nel loro percorso di inclusione e integrazione,” ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro. “Grazie a questa esperienza di successo partita quasi dieci anni fa, sono nati i centri CivicoZero a Milano, Torino e Catania, città di arrivo o di transito dei minori stranieri accompagnati. Per una vera inclusione c’è bisogno di tutte le risorse di una comunità. Dalla scuola alle realtà culturali, dalle associazioni alle imprese, alle singole persone. La possibilità di incontro è il miglior antidoto a sentimenti di chiusura e xenofobia che vediamo emergere in Italia e in Europa”.

I minori che hanno trovato in CivicoZero un punto di riferimento, sono in maggioranza maschi tra i 15 e i 17 anni e provenienti da paesi come l’Egitto, l’Afghanistan, la Costa d’Avorio, l’Eritrea, il Bangladesh e l’Albania, ma va considerata anche la presenza di minori molto più piccoli e ragazze, che hanno raggiunto Roma alla ricerca di migliori opportunità o sono transitati nella Capitale con l’obiettivo di proseguire il loro viaggio verso nord per raggiungere altri paesi europei. Nell’ultimo anno il solo centro Civico Zero di Roma ha fornito assistenza e supporto specifico a 87 minori nell’accesso e nell’espletamento delle procedure di ricollocamento. Grazie al supporto degli operatori, questi ragazzi hanno potuto raggiungere il loro paese di destinazione attraverso vie sicure e legali: 19 sono stati i ragazzi che sono stati trasferiti in altri paesi dell’Unione Europea e uno di loro ha potuto usufruire del ricongiungimento familiare con il fratello che viveva in Inghilterra, come previsto dagli accordi di Dublino.

In questi anni le attività del Centro sono state sviluppate grazie al supporto di tanti sostenitori. In particolare i laboratori artistici sono stati sviluppati con il sostegno della Fondazione Altamane.

“CivicoZero è stato per Roma un modello di intervento significativo per i tanti ragazzi che sono passati in questa città e si sta trasformando negli anni in un modello di inclusione. Grazie al rapporto di fiducia che ogni giorno viene coltivato tra gli operatori e i ragazzi, si riesce a dare aiuto e a sviluppare consapevolezza e resilienza. È anche cosi che tornano ad essere protagonisti delle loro vite e fanno i primi passi per costruire una prospettiva di integrazione reale”, ha dichiarato Raffela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children. “Sono però ancora troppi i minori che non riescono a intraprendere un percorso di inclusione e restano facilmente vittime di forme di sfruttamento e abuso di ogni tipo. È indispensabile rafforzare le reti di protezione per la loro tutela”.

Il progetto CivicoZero a Roma, Milano, Torino

Nel solo 2017, 2.146 minori stranieri non accompagnati hanno potuto beneficiare dei servizi offerti dai centri CivicoZero a Roma, Milano e Torino, città che rappresentano i principali luoghi di transito e di permanenza dei minori stranieri, mentre il centro CivicoZero Catania ha iniziato la sua attività nel 2018. I nuovi ingressi di minori nel corso del 2017 sono stati 1.496 (866 a Roma, 419 a Milano e 191 a Torino), con la partecipazione, tra l’altro, a corsi di alfabetizzazione e lingua italiana (584), sessioni di informazione legale (1.966), laboratori artistici (1.493) e attività di partecipazione (969). I principali Paesi di origine dei beneficiari del progetto CivicoZero nel 2017 sono stati, a Roma, Egitto (35%), Eritrea (28%) e Albania (19%), a Milano Eritrea (50%) e Gambia (19%) e a Torino Egitto (58%) e Marocco (11%).     

Per ulteriori informazioni:

06-48070023/63/81/82

ufficiostampa@savethechildren.org

www.savethechildren.it

[1] Secondo i dati della cooperativa CivicoZero i ragazzi e le ragazze che hanno fatto almeno un accesso al Centro dal 2011 all’agosto 2018 sono 9.699. Nel 2009 erano stati 534 gli accessi, 639 nel 2010.

[2] Dal 2011 all’agosto del 2018, con una punta di 1.121 interventi nel 2015 fino ad arrivare ai 301 del 2018