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Mozambico: timori per la vita di 100.000 persone a rischio per il ciclone Idai, lotta contro il tempo per la città di Buzi dove vivono almeno 5.000 persone tra cui 2.500 bambini

Save the Children esprime forte preoccupazione per le vite a rischio di oltre 100.000 bambini e adulti a causa del ciclone che ha colpito il Mozambico provocando, nelle zone più esposte, l’esondazione dei fiumi che hanno rotto gli argini e sommerso vaste aree.

Le ricognizioni aeree nella provincia di Sofala, nel centro del paese, mostrano che un'area larga oltre 50 km è stata sommersa e che la città di Buzi, dove risiedono più di 5.000 persone la metà delle quali sono bambini, potrebbe esserlo completamente nelle prossime ore.

Le inondazioni di questo mese sono state amplificate dal ciclone Idai, che si è abbattuto nel Mozambico settentrionale il 15 marzo, lasciando una scia di case, scuole, ospedali e infrastrutture distrutte. Le piogge torrenziali stanno ancora sferzando la regione.

Secondo il governo del Mozambico, 600.000 persone sono state colpite, più di 1.000 persone potrebbero aver perso la vita e 100.000 devono essere urgentemente soccorse nei pressi di Beira.

"Le dimensioni di questo disastro aumentano di minuto in minuto e Save the Children è fortemente preoccupata per i bambini e le famiglie ancora a rischio mentre le inondazioni continuano a salire", ha detto Machiel Pouw, responsabile dell’intervento di Save the Children in Mozambico.

 "La situazione attuale in Mozambico è agghiacciante. Migliaia di bambini vivevano in aree oggi completamente sommerse dall'acqua. In molti luoghi inondati, non risultano visibili neanche i tetti o le cime degli alberi. In altre aree, le persone sono aggrappate ai tetti aspettando disperatamente di essere salvate.”

"In questo momento, è una corsa contro il tempo per salvare le vite dei bambini, in particolare a Buzi, dove potremmo avere pochissime ore per evacuare le persone. Sosteniamo l’appello del governo del Mozambico alla comunità internazionale sull’urgente necessità di maggiore assistenza per gli interventi di salvataggio".

“Oltre a intensificare gli sforzi di salvataggio, bisogna provvedere all’assistenza indispensabile per le persone sfollate dalle inondazioni e per coloro che si ritrovano senza acqua, cibo, riparo e cure sanitarie.”

Save the Children si è attivata immediatamente con il consorzio COSACA, formato in Mozambico con Oxfam e CARE per rispondere alle emergenze e alle necessità umanitarie[1], e sta lavorando in stretto coordinamento con il Governo e l'Istituto Nazionale per la Gestione dei Disastri per assistere i bambini colpiti dalla calamità.

"Tre camion con i generi di primo soccorso del COSACA sono già in viaggio per Beira, una delle città colpite dal ciclone, mentre un aereo cargo con 51 tonnellate di forniture come secchi, teloni, taniche e tende multiuso atterrerà a Maputo oggi", ha precisato Pouw. “Abbiamo attivato anche l'Unità d'Emergenza Sanitaria di Save the Children per valutare i danni alle strutture sanitarie, prevenire le epidemie e garantire che i bambini abbiano accesso all'assistenza sanitaria necessaria.”

Per sostenere l’intervento di emergenza di Save the Children in Mozambico: https://www.savethechildren.it/dona-fondo-emergenze?ab=3

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa Save the Children
Tel 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

[1] Il consorzio COSACA mira a ristabilire l'accesso ai servizi attraverso la riparazione e la ricostruzione di scuole e centri sanitari parzialmente distrutti, migliorando l'accesso all'acqua pulita, promuovendo buone pratiche igieniche e prevenendo l'insorgenza di malattie.