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Yemen: insieme ad altre 14 organizzazioni siamo profondamente preoccupati per la chiusura di tutti i porti, dello spazio aereo e delle vie d’accesso terrestri nel Paese, annunciata dalla Coalizione guidata dall’Arabia Saudita

Save the Children e altre 14 Organizzazioni esprimono profonda preoccupazione in seguito alla decisione della Coalizione guidata dall’Arabia Saudita di chiudere temporaneamente tutte le vie di accesso in Yemen, ponendo di fatto il Paese in uno stato di isolamento.

Le Organizzazioni chiedono che le operazioni umanitarie possano riprendere immediatamente e domandano chiarezza sulla durata prevista dell’attuale blocco e sulle possibilità di inviare aiuti umanitari nel Paese.

La decisione della Coalizione di ordinare, tra le altre misure, la chiusura temporanea di tutte le vie d’accesso terrestri, dello spazio aereo e dei porti in Yemen è arrivata lunedì scorso. Tale decisione è stata motivata dalla Coalizione con la volontà di affrontare i casi di vulnerabilità nel corso del processo di ispezione, consentendo allo stesso tempo l’ingresso e l’uscita di aiuti e personale umanitario. Tuttavia, la Coalizione non ha fornito alcun chiarimento circa la durata del blocco né sulle modalità degli interventi umanitari.

A causa della grave crisi alimentare e dell’epidemia di colera in corso in Yemen, qualsiasi ritardo nella ripresa e nell’espansione dell’accesso umanitario porterebbe alla perdita di vite di donne, uomini e bambini in tutto il Paese.

“Milioni di bambini in Yemen sono ancora vivi grazie agli aiuti alimentari e ai medicinali che sono entrati nel Paese attraverso i porti. Finora è stato già molto difficile consentire l’ingresso degli aiuti umanitari, considerato che per anni siamo stati costretti a utilizzare vie d’accesso lunghe e impervie. Ma se i punti di accesso verranno chiusi completamente, anche solo per una settimana, ci troveremo di fronte a un vero e proprio disastro, a uno scenario da incubo e milioni di bambini perderanno la vita. È dunque quanto mai fondamentale che tutti i blocchi vengano rimossi e che gli operatori umanitari e gli aiuti essenziali come cibo, medicine e carburante possano entrare in Yemen liberamente e senza ritardi”, ha dichiarato Tamer Kirolas, Direttore di Save the Children in Yemen.

In meno di un giorno, questo blocco ha già portato alle stelle i prezzi del carburante in alcuni governatorati, con aumenti del 60% e la corsa all’accaparramento da parte degli abitanti, causando peraltro il collasso dei trasporti pubblici. La chiusura di tutti i porti e delle via d’accesso terrestri vuol dire inoltre impedire l’ingresso nel Paese di cure mediche salva-vita urgenti, con effetti potenziali su centinaia di migliaia di persone.

Questa misura ridurrà notevolmente anche la quantità di cibo che entra nel Paese, con 1.200 tonnellate di aiuti alimentari e medicinali delle Nazioni Unite che hanno già subito forti ritardi nel percorso dal Gibuti allo Yemen.  Qualsiasi riduzione delle importazioni e l'aumento dei prezzi alimentari, inoltre, aggravano di conseguenza la grave crisi alimentare e la diffusa malnutrizione infantile.

"Se da un lato accogliamo le rassicurazioni della Coalizione che si è impegnata a consentire l'accesso dell'assistenza e del personale umanitario, dall’altro constatiamo che alle navi umanitarie non è stato permesso di sbarcare a Hodeida e ad almeno tre voli della Assistenza umanitaria aerea delle Nazioni Unite dal 6 novembre viene negata l’approvazione. Siamo profondamente preoccupati perché questo ha un impatto diretto sulle nostre capacità di proseguire operazioni per salvare vite umane. Lo Yemen è un passo dalla carestia, il colera è dilagante e i servizi pubblici sono sempre più scarsi e insufficienti", ha affermato Johan Mooij, Direttore di CARE in Yemen.

In assenza di maggiore chiarezza da parte della Coalizione, permangono quindi interrogativi preoccupanti riguardo all'estensione e alla durata di tali misure e al loro impatto sulla popolazione civile. Se questa situazione non verrà risolta immediatamente, temiamo che la crisi umanitaria ed economica già di per sé catastrofica possa ulteriormente peggiorare in maniera significativa.

Infine, l’intervento umanitario da solo non può rispondere ai bisogni della popolazione civile in Yemen considerato che non possiamo rimpiazzare la capacità del settore commerciale di fornire beni essenziali alla popolazione.

“La Coalizione deve immediatamente fornire chiarimenti sulle misure adottate e garantire che l’accesso umanitario e la distribuzione di aiuti in Yemen non vengano in alcun modo compromessi.   È fondamentale che, di fronte alla più grande crisi umanitaria del mondo, con 21 milioni di persone che hanno urgente bisogno di aiuto, l’assistenza umanitaria non venga ostacolata o ritardata di neanche un'altra ora ", ha concluso Shane Stevenson, Direttore di Oxfam in Yemen.


Organizzazioni firmatarie:

ACF
ACTED
ADRA
CARE
DRC
Handicap International
International Rescue Committee
MdM
NRC
Oxfam
PU-AMI
Relief International
Saferworld
Save The Children
ZOA

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa Save the Children
Tel 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it