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Yemen: nei primi 1000 giorni dall’escalation del conflitto 15.000 attacchi aerei. I bambini, costretti a subire l’impatto della guerra, muoiono per fame, bombe e patologie prevenibili

Sono trascorsi mille giorni dall’inizio dell’escalation internazionale del conflitto in Yemen, che ha già condotto alla morte di migliaia di bambini a causa di violenza, fame o patologie prevenibili come il colera. Come denuncia Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, dal 26 marzo 2015 la situazione in Yemen, già paese più povero del Medio Oriente, si è ulteriormente deteriorata, fino a divenire un incubo a occhi aperti in cui i bambini muoiono di fame ogni giorno e sono bombardati a casa e a scuola: 4,5 milioni di minori e donne incinte o in allattamento sono ora affetti da malnutrizione acuta (+148% rispetto al tardo 2014), mentre 462.000 bambini soffrono di malnutrizione acuta grave (+200% rispetto al 2014) e 63 nati vivi ogni 1000 muoiono prima del quinto compleanno (contro i 53 del 2014). Se le attuali tendenze saranno confermate potrebbero esserci quasi 600.000 bambini sotto i cinque anni gravemente malnutriti in Yemen nel 2018.

Negli ultimi 1000 giorni sono stati registrati 15.000 attacchi aerei [1]. L’uso di armi esplosive in aree densamente popolate sta aumentando, con il conflitto che diventa più prolungato e urbano, e i bambini ne stanno pagando il prezzo più alto. Quando queste bombe cadono sulle città, il 92% dei feriti è rappresentato da civili [2].

Migliaia di bambini hanno subito ferite che hanno cambiato per sempre la loro vita, come accaduto alla tredicenne Noran*, su una sedia a ruote in seguito all’onda d’urto causata da un attacco aereo che l’ha sbattuta a terra danneggiandole gravemente la spina dorsale. Suo padre è solo nel provvedere a lei e alle sue 7 sorelle e, impiegato nel settore pubblico, non riceve il suo stipendio da quasi un anno e mezzo. La vita, ora, è una battaglia quotidiana.

“Andavo a scuola a piedi, la mia vita era bella perché potevo camminare e scrivere – racconta Noran a Save the Children - Ora non posso camminare per andare a scuola. Di solito mi sedevo alla mia scrivania e scrivevo, ma ora, quando provo a scrivere, la mano mi fa male a causa della lesione alla schiena. Amavo scrivere, ma ora non riesco neppure a tenere in mano una penna”.

In media, a livello globale, ogni ora un civile muore a causa di missili, mortai, bombe aeree, razzi e altre armi esplosive. L’impatto di questo genere di armi è su vasta scala. Le lesioni di Noran non sono state causate in modo diretto dall’esplosione, ma da un’onda d’urto così potente da devastare il suo fragile corpo di undicenne. “Chiedo a tutte le persone libere del mondo di fermare la guerra in Yemen, per me e per tutti gli altri bambini in Yemen. È nostro diritto imparare, è nostro diritto costruire un futuro luminoso. Non voglio che altri bambini siano feriti come lo sono stata io, non è giusto! Non voglio che siano come me” continua Noran.

“Sono trascorsi 1000 giorni da quando la coalizione guidata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti ha iniziato a compiere bombardamenti e a combattere in Yemen e ancora più tempo da quando questa violenza fatale è scoppiata nel paese. In questo periodo la devastazione dello Yemen è stata assoluta. La condotta di tutte le parti in guerra, senza eccezioni, è stata deplorabile. Abbiamo visto civili uccisi, scuole e ospedali bombardati e l’accesso umanitario gravemente ristretto. Tutto ciò in apparenza ha creato intenzionalmente le condizioni in cui i bambini muoiono di fame e non possono ricevere un’adeguata attenzione medica” dichiara Tamer Kirolos, Direttore di Save the Children in Yemen. “Di fronte a tutto questo dolore, l’inattività della comunità internazionale o l’incapacità di porre fine alla sofferenza dei bambini in Yemen è vergognosa. Ci aspettiamo che muoiano 50.000 bambini solo in questo anno e se la guerra continuerà saranno innumerevoli le ulteriori vite perse, senza ragione, in Yemen”.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità si sono verificati quasi un milione di casi di colera nel paese. Oltre 1900 strutture sanitarie su 3507, in 16 governatorati, sono state completamente abbattute o sono state costrette a ridurre le operazioni e 4.5 milioni di bambini non sono potuti andare a scuola, con un impatto potenzialmente devastante e permanente sul loro sviluppo.

“È necessario porre immediatamente fine a ogni restrizione che sta impedendo di entrare ad aiuti umanitari e rifornimenti di carburante, cibo e medicine e abbiamo urgente bisogno di un cessate il fuoco credibile e di negoziare un accordo di pace. Il consiglio di sicurezza Onu deve compiere ogni sforzo possibile per far sì che questo accada, ora. Non possiamo consentire alla guerra in Yemen di proseguire anche per un solo giorno in più. Se coloro che sono al potere, o che posso influenzare la fine di questa guerra, non conducono a una soluzione pacifica del conflitto, saranno complici nel condannare i bambini in Yemen a morte e miseria ancora maggiori” conclude Kirolos.

Per sostenere gli interventi di Save the Children in Yemen: https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/risposta-alle-emergenze/emergenza-yemen

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

*Nome di fantasia.

[1] Fonte: Yemen Data Project, organizzazione non governativa indipendente.

[2] Ibidem.