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Terremoto Centro Italia: cosa farebbero i bambini con l'aiuto dei supereroi?

A quasi un anno dal primo sisma che ha distrutto il Comune di Amatrice, durante un laboratorio partecipativo realizzato all’interno del campo estivo organizzato in collaborazione con Caritas, abbiamo chiesto ai bambini da quale supereroe si farebbero aiutare per ricostruire la zona.

Ecco cosa ci hanno risposto.

È passato un anno dal terremoto che il 24 Agosto ha interessato centinaia di Comuni del Centro Italia, causando quasi trecento morti, tra i quali molti bambini, numerosi feriti e gravi danni al territorio. Un sisma di 6.0, che ha messo in ginocchio i Comuni della zona di epicentro del sisma, distruggendo letteralmente il Comune di Amatrice, che ha registrato il maggior numero di vittime. Primo di una serie di importanti sequenze sismiche che seguiranno a ottobre e poi a gennaio 2017, il terremoto, secondo le stime di una nostra ricerca svolta in collaborazione con l’Università di Padova, ha coinvolto almeno 84.000 minori, i quali con le loro famiglie si sono visti privare all’improvviso dei propri cari, delle proprie abitazioni e della vita quotidiana che conducevano.

La nostra squadra di emergenza, che interviene nella risposta alle emergenze nazionali dal 2009 a seguito del terremoto in Abruzzo, si è attivata sin dalle prime ore a fianco della Protezione Civile della Regione Lazio per definire gli interventi a favore dei bambini nei Comuni maggiormente colpiti. A poche ore dal primo sisma abbiamo allestito delle aree protette per permettere ai bambini e agli adolescenti di alleggerire il loro trauma attraverso una serie di attività educative specifiche, condotte dai nostri educatori formati per intervenire in contesti emergenziali. Siamo stati presenti all’interno dei campi di accoglienza di Amatrice e Grisciano – Accumoli, poi all’interno dell’Hotel Relax di San Benedetto del Tronto a seguito della chiusura del campo.

Abbiamo visto i volti e ascoltato i racconti di molti bambini e ragazzi, accomunati da un senso di impotenza e disorientamento. Nella fase di post - terremoto, in collaborazione con la task force del MIUR, istituita per il coordinamento delle iniziative attive sui territori in favore dei minori, abbiamo realizzato interventi di accompagnamento alla riapertura della scuola all’interno di alcuni istituti nella provincia di Ascoli Piceno e formazioni specifiche per gli insegnanti, volte a rafforzare la loro capacità di supportare i propri alunni e studenti.

Per dare continuità alla risposta all’emergenza e contribuire a rafforzare il funzionamento del sistema educativo siamo riusciti a realizzare, in collaborazione con il Comune di Amatrice e la Regione Lazio, un Centro socio educativo, il Centro Giovani 2.0, nella frazione di San Cipriano. Uno spazio di circa 400 metri quadri, che è stato attivo fino a giugno di quest’anno, in cui bambini ed adolescenti, hanno svolto laboratori dedicati all’accompagnamento allo studio, attività artistiche, sportive e ludiche.

Tali attività sono state scelte in base alle richieste di oltre cento bambini e adolescenti che sono stati consultati in merito. È oggi fondamentale a nostro avviso continuare a garantire interventi di supporto ai bambini e ai ragazzi, in una fase ancora in evoluzione, in cui purtroppo in Comuni come Amatrice, parlare di ricostruzione ancora non si può. Da parte nostra continueremo ad esserci finché non vi sarà un completo ritorno alla normalità e i bambini potranno tornare a vivere i loro luoghi di un tempo.

Da ultimo, ma non meno importante, si evidenzia la necessità di prendere in considerazione il punto di vista di bambini e ragazzi in tutte le fasi di un’emergenza; essi devono poter partecipare ai processi decisionali sia nelle fasi dell’emergenza, che in quelle della ricostruzione.

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