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Le nostre richieste all’Europa

Un'agenda europea per i bambini migranti

Un minore è prima di tutto e sopra ogni cosa un minore e i suoi diritti vanno protetti e promossi indipendentemente da ogni altra circostanza relativa alla sua condizione o status suoi personali o dei suoi genitori, ad esempio l’origine nazionale, etnica o sociale o, ancora, lo status legale.

Il principio di non discriminazione è un valore fondante della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC), stella polare in tema di diritti dei minori e che, applicandosi a tutti i minori in ogni circostanza, è centrale anche quando si parla di bambine, bambini e adolescenti coinvolti nella migrazione. 

Di fronte alla situazione attuale serve guardare alle politiche europee, compresa la riforma degli atti legislativi nell’ambito del Patto Europeo sull’immigrazione e l’asilo emanato a settembre 2020, e a quelle nazionali con gli occhi dei minorenni che ogni giorno provano ad attraversare i nostri confini. L’Europa e i suoi Stati Membri dovrebbero garantire una protezione immediata alle persone vulnerabili che arrivano ai loro confini, in particolare ai minori, che viaggiano soli o in famiglia, e le vittime di tortura, di eventi traumatici e del traffico di esseri umani.

In particolare raccomandiamo:

  • Alla Commissione europea l’adozione di una Raccomandazione agli Stati Membri - o altro atto delle istituzioni europee che, a partire dalla Comunicazione del 2017, tratti i diritti dei minori con un approccio globale, costruito sui principi della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC) - di adottare ed applicare politiche volte ad assicurare la piena protezione dei minori non accompagnati ai confini esterni ed interni dell’Europa e sui territori degli Stati Membri e a promuovere il loro benessere e sviluppo anche mediante strategie tese all’inclusione scolastica e formativa. La Raccomandazione dovrebbe prevedere un sistema di monitoraggio regolare da parte della Commissione in merito agli sforzi compiuti dagli Stati Membri in tale direzione e un fondo dedicato a migliorare la cooperazione e il coordinamento tra gli Stati Membri al fine di velocizzare le procedure che riguardano i minorenni non accompagnati, tra cui i ricongiungimenti familiari.
  • Al Parlamento europeo e al Consiglio di proporre opportune integrazioni alla Proposta modificata di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce una procedura comune di protezione internazionale nell’Unione affinché le procedure di frontiera previste siano applicate ai minorenni, soli o in famiglia, solo ove ciò sia nell’interesse del minore oppure sia giustificato nel singolo caso per gravi motivi connessi a un pericolo per la sicurezza nazionale o l’ordine pubblico. I minori, soli o accompagnati, non dovrebbero mai essere detenuti durante le procedure di frontiera.
  • Al Parlamento europeo e al Consiglio di proporre opportune integrazioni alla Proposta di Regolamento che introduce accertamenti nei confronti dei cittadini di paesi terzi alle frontiere esterne affinché si adotti un approccio sensibile ai minori nella procedura di screening e si garantiscano standard e garanzie procedurali forti, a partire dalla nomina, all’arrivo, di un tutore legale per i minori non accompagnati, standard e garanzie rigorosi, con particolare attenzione alle persone vulnerabili e ai minori, per l’accoglienza e formazione adeguata dei professionisti coinvolti nella procedura di screening. Oltre ai controlli sanitari e di vulnerabilità (art. 6), si raccomanda di aggiungere l’immediato rinvio dei casi più vulnerabili, come i minori non accompagnati, ad un’adeguata accoglienza nel sistema di accoglienza nazionale e di coinvolgere sempre le autorità nazionali per la protezione dell’infanzia e contro la tratta (articolo 9).
  • Al Parlamento europeo e al Consiglio di proporre opportune integrazioni alla Proposta di Regolamento che introduce accertamenti nei confronti dei cittadini di paesi terzi alle frontiere esterne affinché il meccanismo di monitoraggio indipendente dei diritti fondamentali previsto dall’art. 7 sia applicabile anche rispetto a violazioni commesse al di fuori di procedure formali alla frontiera, considerando che la grande maggioranza delle pratiche illecite ha luogo al di fuori dei valichi di frontiera ufficiali, delle strutture di polizia o delle procedure formali. Per garantire che il meccanismo sia credibile ed efficace, esso dovrebbe essere gestito da organizzazioni indipendenti, come le istituzioni nazionali per i diritti umani o i difensori civici nazionali che sono regolarmente valutati per la loro indipendenza o soggetti a standard internazionali che garantiscono l’indipendenza, e prevedere il coinvolgimento di organizzazioni non governative e organismi internazionali. Infine, il regolamento dovrebbe prevedere garanzie, consulenza legale e accesso effettivo alla giustizia, nonché l’obbligo di redigere relazioni pubbliche periodiche sui risultati e sulle conclusioni.
  • Al Parlamento europeo e al Consiglio di proporre opportune integrazioni alla Proposta di Regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione affinché il meccanismo di referral disegnato dal considerando n. 24 preveda un invio alle organizzazioni di tutela delle persone vulnerabili, quali minori stranieri non accompagnati e ragazze che viaggiano da sole, coinvolgendo opportunamente le autorità designate qualora si ravvisi un indicatore di tratta. Fondamentale è in tal senso il coordinamento con gli enti locali e regionali, unito a un lavoro multi-agenzia per l’emersione, la pronta identificazione e la prima assistenza.
  • Al Parlamento europeo e al Consiglio di proporre opportune integrazioni alle parti della proposta di Regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione riferite alla determinazione dello stato competente per l’esame della domanda di protezione internazionale al fine di garantire la coerenza di quanto disposto con la rilevante giurisprudenza in materia, prevedendo la possibilità per il minore non accompagnato di presentare una nuova domanda di asilo nello Stato in cui si trova. Inoltre, integrare la Proposta con un meccanismo di solidarietà e di equa condivisione delle responsabilità, che includa meccanismi obbligatori di relocation.
  • Al Governo italiano di procedere senza ulteriore indugio all’approvazione dei decreti attuativi della L. 47/2017, al fine di garantirne la piena applicabilità e contrastare efficacemente prassi territoriali difformi. In particolare il DPR 394/1999 è in attesa di un’approvazione definitiva in Consiglio dei Ministri, così come deve essere ancora approvato il DPCM in materia di cartella sociale.
  • Al Governo italiano di procedere all’approvazione del decreto attuativo del comma 882 della Legge di bilancio 2020, che prevede l’incremento di 1 milione di euro del Fondo per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, per essere destinato a interventi a favore dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati e al rimborso a favore delle aziende di un importo fino al 50 per cento dei costi sostenuti per permessi di lavoro retribuiti accordati come clausola di maggior beneficio ai tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, nonché al rimborso a favore dei tutori volontari delle spese sostenute per adempimenti connessi con l’ufficio della tutela volontaria.
  • Al Governo italiano di promuovere nella prossima Legge di bilancio l’adozione di misure volte a dare continuità al Fondo di cui al comma 795 della Legge di bilancio 2020 finalizzato all’erogazione di contributi in favore dei comuni di confine con altri Paesi europei e dei comuni costieri interessati dalla gestione dei flussi migratori. Il fondo dovrebbe prevedere un vincolo di destinazione di una quota parte dei fondi – almeno il 30% - all’implementazione di progetti di assistenza umanitaria sul territorio di confine, che garantiscano almeno: un coordinamento locale degli interventi e una gestione integrata, un rifugio notturno, un’accoglienza adeguata per minori e famiglie, un ampio numero di mediatori culturali al fine di assicurare un’informativa adeguata ai migranti, alle famiglie e ai minori stranieri non accompagnati, un meccanismo di referral per le potenziali vittime di tratta.
  • Al Ministero dell’Interno di garantire che il Protocollo multidisciplinare per la determinazione dell’età emanato a luglio 2020 venga diffuso a tutte le forze di pubblica sicurezza impegnate in operazioni di controllo delle frontiere e del territorio e che il suo contenuto sia oggetto di apposita formazione delle stesse.