Bimbo Padova: Save the Children, inaccettabili le modalità di esecuzione del provvedimento di allontanamento
Secondo l’Organizzazione è necessario rafforzare le misure di tutela dei minori allontanati dalla famiglia.
“Le modalità di esecuzione del provvedimento di allontanamento del bambino di 10 anni di Cittadella (PD) compiuto ieri mattina sono, in base a quanto documentato dai media, inaccettabili, a prescindere da qualsiasi altra considerazione legata alla vicenda giudiziaria in corso. Le garanzie minime di tutela e protezione dell’integrità fisica e della dignità del minore non sono state rispettate e la particolare violenza con la quale l’intervento è avvenuto è destinata a lasciare un profondo trauma psicologico in chi l’ha subita” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia Europa di Save the Children.
“Il caso di Cittadella deve far riflettere su un problema più diffuso che riguarda il tema dell’allontanamento coatto di un bambino dai familiari e dal proprio contesto di vita. Lo Sportello Legale on-line di Save the Children ha ricevuto anche altre segnalazioni in merito ad allontanamenti eseguiti con il ricorso alla forza pubblica ed in luoghi che – sebbene neutri rispetto alle abitazioni familiari – pongono i bambini in una situazione di forte disagio davanti ai propri compagni ed amici.” L’Organizzazione, oltre a dare orientamento giuridico a chi ne fa richiesta, fornisce un servizio di assistenza legale attraverso avvocati volontari per le situazioni di particolare disagio economico.
Nella situazione mostrata dal video riportato dai media, le richieste di aiuto del bambino venivano totalmente ignorate. Le linee guida per la regolazione dei processi di sostegno e allontanamento del minore del giugno 2010, a cura del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali sottolineano invece il diritto all’informazione del minorenne al quale devono essere spiegate la situazione che sta vivendo, le ragioni del provvedimento e il suo significato e devono essere ascoltati i suoi vissuti e sentimenti, i suoi problemi e le sue aspettative. Anche il Consiglio d’Europa ha adottato nel 2010 linee guida su un sistema di giustizia a misura di bambino per una giustizia accessibile, adeguata all’età del minore e centrata sullo stesso, rispettosa dei suoi diritti, in particolare del diritto a garanzie procedurali, alla partecipazione e alla comprensione della procedura, al rispetto della vita privata e familiare, all’integrità e alla dignità. Proprio per dare voce ai minorenni nei procedimenti giudiziari la Convenzione di Strasburgo del 1996, ratificata in Italia con L. 77/2003, prevede che il minorenne possa essere parte autonoma in un procedimento giudiziario attraverso un suo proprio avvocato, che ne tuteli gli interessi e i diritti, indipendentemente da quelli dei genitori.”
Save the Children ritiene indispensabile che si attivi un piano di azione per garantire sempre e dovunque ad ogni minore che debba essere allontanato dalla sua famiglia un trattamento rispettoso della sua dignità e si preveda, in particolare, una formazione adeguata per tutti coloro che, a diverso titolo, operano in questo ambito, assicurando la capacità di comunicare con i minori di ogni fascia di età e grado di sviluppo, anche nei contesti familiari più problematici.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel. 06 48070081-71-23-63
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it
“Le modalità di esecuzione del provvedimento di allontanamento del bambino di 10 anni di Cittadella (PD) compiuto ieri mattina sono, in base a quanto documentato dai media, inaccettabili, a prescindere da qualsiasi altra considerazione legata alla vicenda giudiziaria in corso. Le garanzie minime di tutela e protezione dell’integrità fisica e della dignità del minore non sono state rispettate e la particolare violenza con la quale l’intervento è avvenuto è destinata a lasciare un profondo trauma psicologico in chi l’ha subita” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia Europa di Save the Children.
“Il caso di Cittadella deve far riflettere su un problema più diffuso che riguarda il tema dell’allontanamento coatto di un bambino dai familiari e dal proprio contesto di vita. Lo Sportello Legale on-line di Save the Children ha ricevuto anche altre segnalazioni in merito ad allontanamenti eseguiti con il ricorso alla forza pubblica ed in luoghi che – sebbene neutri rispetto alle abitazioni familiari – pongono i bambini in una situazione di forte disagio davanti ai propri compagni ed amici.” L’Organizzazione, oltre a dare orientamento giuridico a chi ne fa richiesta, fornisce un servizio di assistenza legale attraverso avvocati volontari per le situazioni di particolare disagio economico.
Nella situazione mostrata dal video riportato dai media, le richieste di aiuto del bambino venivano totalmente ignorate. Le linee guida per la regolazione dei processi di sostegno e allontanamento del minore del giugno 2010, a cura del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali sottolineano invece il diritto all’informazione del minorenne al quale devono essere spiegate la situazione che sta vivendo, le ragioni del provvedimento e il suo significato e devono essere ascoltati i suoi vissuti e sentimenti, i suoi problemi e le sue aspettative. Anche il Consiglio d’Europa ha adottato nel 2010 linee guida su un sistema di giustizia a misura di bambino per una giustizia accessibile, adeguata all’età del minore e centrata sullo stesso, rispettosa dei suoi diritti, in particolare del diritto a garanzie procedurali, alla partecipazione e alla comprensione della procedura, al rispetto della vita privata e familiare, all’integrità e alla dignità. Proprio per dare voce ai minorenni nei procedimenti giudiziari la Convenzione di Strasburgo del 1996, ratificata in Italia con L. 77/2003, prevede che il minorenne possa essere parte autonoma in un procedimento giudiziario attraverso un suo proprio avvocato, che ne tuteli gli interessi e i diritti, indipendentemente da quelli dei genitori.”
Save the Children ritiene indispensabile che si attivi un piano di azione per garantire sempre e dovunque ad ogni minore che debba essere allontanato dalla sua famiglia un trattamento rispettoso della sua dignità e si preveda, in particolare, una formazione adeguata per tutti coloro che, a diverso titolo, operano in questo ambito, assicurando la capacità di comunicare con i minori di ogni fascia di età e grado di sviluppo, anche nei contesti familiari più problematici.
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