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Educazione, Save the Children: grazie a Riscriviamo il Futuro, 1 milione i bambini che hanno avuto la possibilità di andare a scuola per la prima volta e 10 milioni quelli che hanno visto migliorare la qualità dell’istruzione nei paesi colpiti da guerre

“Tre anni fa i bambini che vivevano in paesi in guerra(1) e che avevano bisogno di un’istruzione erano ignorati dalla comunità internazionale”, dice Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Ci era stato detto che sarebbe stato troppo difficile raggiungerli e aiutarli ma noi sapevamo, per esperienza, che potevamo farcela. A tre anni di distanza dal lancio della campagna Riscriviamo il Futuro, abbiamo prodotto un reale cambiamento nelle vite di questi bambini”.

Grazie a Save the Children infatti 10 milioni di minori in paesi colpiti o reduci da conflitti armati(2) hanno ricevuto un’istruzione di maggior livello con insegnanti meglio formati, curricula scolastici aggiornati, ambienti e aule scolastiche più confortevoli e a misura di bambino;  inoltre 1 milione di minori è potuto andare per la prima volta a scuola.

Sono, in numeri, i risultati della campagna “Riscriviamo il Futuro”, lanciata il 15 ottobre del 2006 da Save the Children allo scopo di garantire entro il 2010 educazione di qualità e accesso a scuola a milioni di bambini in nazioni in guerra o post-conflitto.

Istruzione per i minori vittime delle guerre: un obiettivo diventato realtà
“Avevamo promesso di migliorare la qualità dell'istruzione per 8 milioni di bambini nei paesi  cosiddetti cafs”, prosegue Valerio Neri. “ma già nel 2008 Save the Children aveva raggiunto e superato questo obiettivo migliorando il livello dell'educazione per 10 milioni di bambini. Inoltre ci siamo impegnati ad assicurare a 3 milioni di minori l'accesso a scuola. Siamo riusciti a iscriverne 1 milione”, spiega ancora, “ l'equivalente dell'apertura di 2 scuole al giorno e siamo tuttora impegnati a raggiungere l'obiettivo iniziale”.

Nel 2008 Save the Children ha formato oltre 20.000 insegnanti e costruito e riabilitato quasi 5.000 classi. Inoltre ha  lavorato per trovare soluzioni innovative che permettessero ai bambini di andare a scuola anche nelle condizioni e contesti più difficili. In Afghanistan molte bambine non avevano il coraggio di percorrere lunghe distanze, a causa della violenza diffusa. Save the Children ha allora contribuito a mettere su scuole domestiche in cui le ragazze si sentissero sicure e ha permesso a 60.000 bambini - la gran parte bambine -  di aver accesso a scuola per la prima volta.
In Uganda Save the Children ha fatto pressione sul Ministero dell’Educazione affinché ci fossero più insegnanti e classi di dimensioni più piccole. In Bosnia Erzegovina l’organizzazione ha contribuito all’aumento dei fondi destinati all’istruzione, cresciuti dell’8%. In Guatemala grazie a “Riscriviamo il Futuro” sono state create 170 biblioteche e supportato 14.000 bambini. In Indonesia sono stati formati 100 insegnanti di scuole comunitarie informali.

Save the Children Italia è stata inoltre direttamente impegnata in progetti sul campo in Afghanistan, Balcani, Costa D’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan e Uganda, destinando alle attività di “Riscriviamo il Futuro” - dal 2006 ad oggi - 6,7 milioni di euro. La Campagna ha potuto contare anche sul sostegno di diversi testimonial fra i quali Giobbe Covatta, Gioele Dix, Christiane Filangieri, Fabrizio Frizzi, Flavio Insinna, Veronica Pivetti e Nicolas Vaporidis.

Più attenzione a scuola ed educazione da parte della comunità internazionale
“Come Save the Children accogliamo con favore, attribuendoci anche un po’ del merito, il significativo cambiamento di rotta da parte della comunità internazionale che ha fatto dell’educazione in paesi in conflitto una priorità crescente”, commenta ancora il Direttore Generale di Save the Children Italia. “Negli ultimi 3 anni, gli aiuti in istruzione alle nazioni affette da guerre sono cresciuti del 50% e l’aiuto umanitario all’istruzione è duplicato

“75 milioni di bambini però, continuano ad essere esclusi dall’istruzione e 40 milioni  vivono ancora in paesi colpiti da guerre: per i prossimi 5 anni dunque l’educazione soprattutto per quei minori che vivono nei contesti di povertà e più difficili, sarà ancora un impegno centrale nell’attività programmatica e di advocacy di Save the Children. Ma con una consapevolezza in più: che è possibile cambiare le cose, volendo”.

Al via il 5 ottobre 2009 di una nuova Campagna per combattere la mortalità infantile
Ed è spinta da questa forte convinzione che l’organizzazione si appresta a lanciare, il 5 ottobre prossimo in Italia e in contemporanea in 62 nazioni nel mondo, una nuova, sfidante campagna con l’obiettivo di contribuire a ridurre, in modo drastico, la mortalità infantile sotto i 5 anni.

La versione integrale in inglese del Rapporto su Riscriviamo il Futuro “Tre anni dopo”, è scaricabile al seguente indirizzo: www.savethechildren.it/pubblicazioni

E’ disponibile un b.roll di immagini sui progetti di Save the Children,  foto in alta definizione dei bambini e bambine coinvolti nei progetti, case histories.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel: 06.48070023-71
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it




(1) Sono i cosiddetti paesi Cafs (Conflict Affected Fragile States, paesi fragili in stato di guerra), cioè nazioni che hanno conosciuto un conflitto fra il 2004 e il 2005 e che presentano caratteri di fragilità e instabilità. Sono in tutto 28: per esempio Afghanistan, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Sudan, Palestina, Colombia).

(2) Afghanistan, Angola, Bosnia-Erzegovina, Cambogia, Colombia, Costa d’Avorio, Guatemala, Haiti, Indonesia, Iraq, Giordania, Kosovo, Libano, Liberia, Montenegro, Nepal, Repubblica Democratica del Congo, Serbia, Siria, Somalia, Sri Lanka, Sudan (Nord e Sud Sudan), Uganda sono i paesi beneficiari della campagna “Riscriviamo il Futuro”. Al momento Save the Children ha dovuto sospendere le operazioni in Iraq per motivi di sicurezza, ma continua a sostenere una rete di organizzazioni locali per i diritti dei bambini. Inoltre, sta operando per fornire istruzione ai bambini iracheni sfollati in Giordania, Libano e Siria.