Gaza: conferenza stampa su Zoom oggi alle 16 con Jason Lee, Direttore dell’Organizzazione per i Territori palestinesi occupati sul mancato prolungamento della tregua, che rappresenta una condanna a morte per i bambini mentre riprendono i bombardamenti

La mancata estensione della tregua rappresenta una condanna a morte per i bambini di Gaza, che sono già stati feriti dopo il ritorno ai combattimenti. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, che oggi organizza alle 16 (ora italiana), su Zoom una conferenza stampa da Gaza con Jason Lee, direttore nei Territori palestinesi occupati (oPt). Jason ha viaggiato nel sud di Gaza questa settimana, parlando con le famiglie e il personale colpito dalla crisi, e racconterà ciò che ha visto e sentito.

Dopo due proroghe della pausa che hanno portato al rilascio di 110 ostaggi da Gaza e di 240 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, secondo le Nazioni Unite, le parti in conflitto non sono riuscite a prolungare la tregua o ad accettare un cessate il fuoco definitivo.

Nonostante l’aumento di alcuni aiuti in entrata a Gaza durante la tregua durata una settimana, sono rimaste restrizioni e ritardi nella consegna, e l’ONU ha affermato che il volume dei beni di prima necessità in arrivo è stato insufficiente a soddisfare le ampie esigenze di 1,8 milioni di persone sfollate dalle loro case.

Le organizzazioni umanitarie, tra cui Save the Children, hanno riferito che il livello di aiuti umanitari che potevano passare il confine ogni giorno era limitato dalla mancanza di carburante e veicoli, dai danni alle infrastrutture e dai controlli al confine. Due dei tre valichi di Gaza – Erez e Kerem Shalom, controllati dalle autorità israeliane – sono rimasti sempre chiusi agli aiuti.

“Ogni volta che gli sforzi diplomatici falliscono, le conseguenze ricadono su tutti i bambini di Gaza, Israele e Cisgiordania. Ancora una volta, i minori di Gaza si sono svegliati al suono degli attacchi aerei. Ancora una volta rischiano di essere uccisi dalle bombe, dalla fame, dalle malattie o dalla disidratazione. 56 giorni di intensa violenza e distruzione hanno prodotto una delle peggiori crisi umanitarie mai viste nella regione e questa pausa di sette giorni non ci ha permesso di portare a Gaza gli aiuti e il personale necessari per fornire assistenza salvavita a 1,1 milioni di minori e alle loro famiglie. Quasi 8.000 bambini a Gaza sono già stati uccisi o risultano dispersi, presumibilmente sotto le macerie[1]” dichiara Jason Lee, direttore di Save the Children nei Territori palestinesi occupati.

“Nelle ore successive alla rottura della tregua questa mattina, il Ministero della Sanità di Gaza ha riferito che almeno 32 persone sono morte e decine di persone ferite, tra cui alcuni bambini. Si tratta di una macchia sulla nostra coscienza collettiva, e non possiamo restare a guardare e lasciare che queste violenze aumentino ulteriormente. L’incapacità della comunità internazionale di intraprendere un’azione decisiva per fermare il conflitto e ripristinare le regole internazionali basate sull’ordine andrà a costo della vita, delle speranze e del futuro di un’intera generazione di bambini. La comunità internazionale non può accettare un ritorno alle ostilità, con la sua incessante distruzione e gli impatti devastanti sui bambini. L’umanità deve prevalere. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco definitivo adesso. È l’unico modo per tenere i bambini al sicuro e creare condizioni che ci consentano di fornire assistenza urgente con tempi e modi adeguati a salvare vite umane”.

Per partecipare alla conferenza stampa su Zoom:

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A questo link è possibile scaricare il video di Jason Lee, Direttore di Save the Children nei Territori palestinesi occupati, a Gaza, senza sottotitoli: https://www.contenthubsavethechildren.org/Share/yaq637q486fg0hy51po4x41…

Con sottotitoli in inglese: https://www.contenthubsavethechildren.org/Share/8e568qys58c2q41330qx8c5…

Per sostenere l’intervento di Save the Children in emergenza: 

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Per informazioni:
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[1] Secondo il Government Media Office (GMO) di Gaza, dall’inizio delle ostilità, più di 15.000 palestinesi sono stati uccisi a Gaza, tra cui circa 6.150 bambini e 4.000 donne. Inoltre, l'UNICEF ha riferito che, al 20 novembre, più di 4.500 persone, tra cui almeno 1.750 bambini, risulterebbero scomparse, probabilmente sotto le macerie.