Kenya: Save the Children, la crisi è molto preoccupante e può avere effetti anche sul sistema degli aiuti umanitari in tutta la regione dell’Africa orientale
Le violenze che stanno insanguinando il Kenya facendo vittime soprattutto fra la popolazione civile e costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie case sono motivo di profonda preoccupazione.
Tuttavia le conseguenze e implicazioni della crisi e degli scontri in corso possono andare ben oltre i confini del paese africano. Il Kenya infatti è il fulcro e il punto di irradiamento degli aiuti e operazioni umanitarie nell’intera regione, verso paesi quali Sudan, Somalia, Somaliland e Repubblica Democratica del Congo.
Tale ruolo cruciale si deve alle buone condizioni di sicurezza e all’eccellente sistema di trasporti di cui ha goduto finora. Tuttavia, a seguito delle recenti esplosioni di violenza, molte agenzie umanitarie hanno limitato o interrotto i movimenti del proprio staff nell’area, rallentando le attività e gli interventi di aiuto. Più a lungo dunque si protrarrà lo stato di crisi e instabilità in Kenya e maggiore è il rischio di un’emergenza umanitaria nel paese stesso e in quelli circostanti.
Save the Children, dal canto suo, continua a portare avanti le sue numerose attività in favore dei bambini, in tutta la regione dell’Africa orientale. Per quanto riguarda il soccorso e l’aiuto alla popolazione del Kenya – compatibilmente con le precarie condizioni di sicurezza – sta conducendo dei sopralluoghi per valutare le necessità degli sfollati e pianificare interventi in loro supporto.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa – Save the Children Italia
tel. 06.48070023
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it
Tuttavia le conseguenze e implicazioni della crisi e degli scontri in corso possono andare ben oltre i confini del paese africano. Il Kenya infatti è il fulcro e il punto di irradiamento degli aiuti e operazioni umanitarie nell’intera regione, verso paesi quali Sudan, Somalia, Somaliland e Repubblica Democratica del Congo.
Tale ruolo cruciale si deve alle buone condizioni di sicurezza e all’eccellente sistema di trasporti di cui ha goduto finora. Tuttavia, a seguito delle recenti esplosioni di violenza, molte agenzie umanitarie hanno limitato o interrotto i movimenti del proprio staff nell’area, rallentando le attività e gli interventi di aiuto. Più a lungo dunque si protrarrà lo stato di crisi e instabilità in Kenya e maggiore è il rischio di un’emergenza umanitaria nel paese stesso e in quelli circostanti.
Save the Children, dal canto suo, continua a portare avanti le sue numerose attività in favore dei bambini, in tutta la regione dell’Africa orientale. Per quanto riguarda il soccorso e l’aiuto alla popolazione del Kenya – compatibilmente con le precarie condizioni di sicurezza – sta conducendo dei sopralluoghi per valutare le necessità degli sfollati e pianificare interventi in loro supporto.
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