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Nel mondo ogni anno 3 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono per malnutrizione, un killer silenzioso che trova terreno fertile tra povertà, conflitti e cambiamenti climatici. 1 minore su 4 under5 colpito da malnutrizione cronica

Ogni anno, nel mondo, circa 6 milioni di bambini muoiono prima di aver compito i 5 anni per cause facilmente curabili e prevenibili. Tra queste la malnutrizione, che provoca quasi la metà delle morti infantili a livello globale, uccidendo circa 3 milioni di bambini ogni anno.
52 milioni di minori sotto i 5 anni in questo momento stanno soffrendo la carenza improvvisa di cibo e nutrienti, mentre ben 155 milioni sono malnutriti cronici e rischiano che le gravi conseguenze sul loro sviluppo fisico e cognitivo si ripercuotano sull’intero ciclo di vita. Povertà, cambiamenti climatici e conflitti hanno un ruolo decisivo nella diffusione della malnutrizione. Nei Paesi a medio e basso reddito, 2 minori su 5 vivono in stato di povertà multidimensionale[1], con forti deprivazioni circa l’accesso al cibo, ai servizi igienico-sanitari e all’educazione, mentre nel Corno d’Africa e in Kenya, in seguito all’emergenza climatica El Niño, 7 milioni di bambini stanno ancora facendo i conti con la carenza d’acqua e di sostanze nutritive. Solo nel 2016 guerre e insicurezza alimentare hanno provocato la fuga di 65,6 milioni di persone[2] e 122 milioni di bambini affetti da malnutrizione cronica vivono in zone sferzate dai conflitti[3].

“È semplicemente inaccettabile che ancora così tanti bambini perdano la vita perché colpiti dalla malnutrizione, un killer silenzioso, ma prevenibile, che trae ancora più forza proprio attraverso il circolo vizioso della povertà, dei conflitti e dei cambiamenti climatici, e che indebolisce il sistema immunitario dei bambini, lasciandoli vulnerabili alle infezioni e alle malattie. E, per quelli che sopravvivono, la malnutrizione rappresenta una condanna per tutta la vita, perché può danneggiare il loro sviluppo cognitivo e avere ripercussioni devastanti sul loro futuro e sulle loro opportunità di vita da adulti. Diventano così bambini senza un domani, molto spesso per il solo fatto di essere nati nel posto sbagliato, in contesti molto poveri o colpiti da pesanti crisi”, ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro.

È per loro che Save the Children lancia la campagna globale Fino all’ultimo bambino, per salvare e dare un futuro ai bambini senza un domani.

“Dal 1990 ad oggi sono stati compiuti importanti passi in avanti per ridurre il fardello della malnutrizione, riducendo da 254 a 155 milioni il numero di bambini colpiti da malnutrizione cronica. Nonostante ciò, il mondo è ancora ben lontano dal raggiungere gli obiettivi globali, quali la riduzione del 40% dei casi di malnutrizione cronica entro il 2025 e l’eliminazione di tutte le forme di malnutrizione entro il 2030. Noi continueremo a fare di tutto perché nessun bambino venga più lasciato indietro e affinché a tutti, nessuno escluso, venga restituita la possibilità di beneficiare delle sostanze nutritive di cui hanno bisogno, crescere sani, andare a scuola, formarsi e guardare al futuro con speranza”, ha commentato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children.

Nell’ambito della campagna Fino all’ultimo bambino, Save the Children, in collaborazione con Microsoft e con il patrocinio del Comune di Milano, ha ricreato, presso la Microsoft House di Milano, in viale Pasubio 21, un percorso esperienziale immersivo – dal 12 al 17 ottobre -  per conoscere da vicino il problema della malnutrizione. Grazie alle tecnologie della realtà mista (con il visore HoloLens), i visitatori, tra cui anche tanti alunni delle scuole, avranno la possibilità di vivere un’esperienza coinvolgente ed educativa. Attraverso gli ologrammi, infatti, potranno sperimentare sensazioni reali di contesti di disagio, oltre a poter sentire durante il percorso anche odori e suoni per ritrovarsi a tu per tu con le stesse sfide di chi, ogni giorno, è costretto a fare i conti con la povertà estrema, le guerre e i cambiamenti climatici, le tre concause principali della malnutrizione.

Dal nuovo rapporto di Save the Children “Una fame da morire. Vecchie e nuove sfide nel contrasto alla malnutrizione” emerge che la malnutrizione rappresenta la concausa di circa la metà (45%) delle morti infantili a livello globale[4]. Dei 155 milioni di bambini che soffrono di malnutrizione cronica (1 minore su 4 sotto i 5 anni nel mondo), più della metà si trova in Asia, in particolare in Asia Meridionale (oltre 61 milioni), e il 30% in Africa. 52 milioni di bambini (1 su 12) sono invece colpiti da malnutrizione acuta, di cui più della metà in Asia meridionale, mentre circa 41 milioni risultano obesi o in sovrappeso, di cui 4 milioni in Paesi ad alto reddito. In questi ultimi si contano del resto 1,6 milioni di minori colpiti da malnutrizione cronica[5]. Tra i Paesi che riportano i tassi peggiori di malnutrizione troviamo l’Eritrea, dove ne è colpito 1 bambino su 2 sotto i 5 anni, e l’India, dove la proporzione tocca quasi il 48%[6]. Buone notizie giungono invece dall’incremento, a livello globale, della pratica dell’allattamento al seno, che garantisce ai neonati 6 possibilità in più di sopravvivere nei primi mesi di vita: dal 36% di bambini di età inferiore ai 6 mesi allattati esclusivamente al seno nel 2005, si è passati al 43% nel 2016, con aumenti consistenti soprattutto in Asia meridionale (59%) e Africa orientale (75%)[7].

Il circolo vizioso della povertà
I bambini che nascono in contesti di povertà sono i più esposti al rischio della malnutrizione e alle gravi deprivazioni di carattere sanitario ed educativo. In 103 Paesi a medio e basso reddito sono 689 milioni i minori considerati poveri multidimensionali: in India lo è circa la metà dei bambini, mentre ben 9 su 10 in Etiopia, Niger e Sud Sudan.
In Africa subsahariana, appena meno della metà della popolazione che vive nelle zone rurali (43%), può accedere alle fonti d’acqua potabile, mentre solo 1 persona su 5 ha accesso ai servizi igienici, considerati entrambi elementi essenziali nella lotta alla malnutrizione. In Asia centrale e meridionale la percentuale di popolazione nelle aree rurali con accesso ai servizi igienici è invece del 40%[8]. Tra gli elementi che incidono sulla povertà infantile anche l’accesso all’istruzione e alla formazione, dal quale ancora oggi sono tagliati fuori 263 milioni di bambini e adolescenti nel mondo[9].

Cambiamenti climatici
In seguito alla grave emergenza El Niño, considerata la peggiore crisi legata al cambiamento climatico degli ultimi 35 anni, quasi 20 milioni di persone, nel Corno d’Africa, stanno soffrendo gli effetti della dura crisi alimentare, tra cui ben 7 milioni di bambini tra Etiopia, Somalia e Kenya che non hanno sufficiente accesso al cibo, in seguito alla perdita dei raccolti e del bestiame provocata dalla siccità, e a fonti d’acqua sicure, con forti ripercussioni sulla diffusione di malattie quali diarrea, colera e morbillo[10]. In Kenya sono 83 mila i bambini colpiti da forme severe di malnutrizione acuta e 39 mila le donne incinte o in fase di allattamento a rischio. La malnutrizione acuta ha colpito 376 mila bambini in Etiopia e 275 mila in Somalia dove, nella prima metà del 2017, il numero di bambini affetti da malnutrizione, che hanno 9 probabilità in più di perdere la vita, è aumentato di almeno il 50%[11].  A livello globale, inoltre, se i cambiamenti climatici estremi dovessero intensificarsi si stima che oltre 592 milioni di persone potrebbero essere a rischio malnutrizione nel 2030 e quasi 477 milioni nel 2050[12].

Conflitti

Delle 815 milioni di persone denutrite a livello mondiale, più della metà (489 milioni) vive in Paesi colpiti da conflitti[13], dove si stima che il tasso di malnutrizione cronica si riduca a un ritmo 4 volte inferiore rispetto ai Paesi non colpiti da crisi[14] e dove i tassi di povertà risultano in media superiori di 20 punti percentuali[15].

Si tratta, in particolare, di zone in cui i bambini hanno il doppio delle possibilità di diventare malnutriti e morire durante l’infanzia rispetto ai propri coetanei negli altri Paesi in via di sviluppo[16]. Contesti estremamente fragili e pericolosi in cui i minori e le loro famiglie sono costretti a sfamarsi con quel che rimane dei raccolti o ad arrangiarsi con ciò che trovano, come cibo per animali o foglie, a bere da sorgenti d’acqua contaminate, spesso senza accesso a medicinali e assistenza sanitaria. In Yemen, dove circa 17 milioni di persone - pari al 60% della popolazione - risultano in stato di insicurezza alimentare, già prima della crisi circa la metà dei bambini sotto i 5 anni risultava affetta dalla malnutrizione[17] e 1 donna ogni 370 moriva per complicazioni durante gravidanza e parto[18], mentre dal 2014 al 2016 l’aggravarsi del conflitto ha provocato un aumento del 20% delle morti infantili[19].

“Oggi più che mai è arrivato il momento di dire basta. Basta alla perdita di così tante vite, tra i bambini, che potrebbero essere facilmente salvate e protette. Basta a così tante infanzie spezzate, negate e compromesse. È dunque fondamentale che il mondo rafforzi il proprio impegno e faccia ancora di più per contrastare in maniera efficace la malnutrizione. Perché un mondo che volta la faccia anche a un solo bambino la volta al suo stesso futuro”, ha detto ancora Valerio Neri.

L’intervento di Save the Children. L’Organizzazione contribuisce da anni a contrastare la mortalità e la malnutrizione infantile attraverso interventi sul campo e un approccio multisettoriale. Dal 2009 al 2015, con la campagna Every One per il contrasto alla mortalità infantile, Save the Children si è impegnata fortemente per evitare che milioni di bambini sotto i 5 anni perdessero la vita per cause facilmente curabili e prevenibili.  Solo nel 2016, nel mondo, grazie alla campagna Fino all’ultimo bambino, l’Organizzazione ha raggiunto 21 milioni di bambini con i suoi programmi di salute e nutrizione. I programmi di Save the Children, oltre a prevedere interventi specifici in tema di nutrizione, prevenzione e assistenza materno-infantile, prima e dopo il parto, comprendono azioni specifiche per incentivare la crescita delle comunità locali in modo sostenibile.

Anche quest’anno tutti potranno sostenere la campagna attraverso il numero solidale 45544, che sarà attivo dal 12 ottobre al 5 novembre. Sarà possibile donare 2 euro inviando un SMS dai cellulari WIND Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali. Si potranno inoltre donare 2 o 5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali, oppure 5 euro da rete fissa Vodafone, TWT, Convergenze e PostMobile.

Il rapporto integrale “Una fame da morire” è disponibile al link: https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/una-fame-da-m...

Sono inoltre disponibili materiali foto e video:

Immagine simbolo della campagna: https://media.savethechildren.it/pages/view.php?ref=7399&k=0f1be9c553

Fotogallery: https://media.savethechildren.it/?c=702&k=9c63b82d4b

Immagini video di contesti internazionali caratterizzati dalla malnutrizione: https://media.savethechildren.it/pages/view.php?ref=8667&k=16e2a1a05e

Infografica con i numeri principali contenuti nel rapporto: https://media.savethechildren.it/pages/view.php?ref=8710&k=b3dd78d441

Il video corale con i testimonial a sostegno della campagna: https://media.savethechildren.it/pages/view.php?ref=8706&k=74de4f8dc6

Fotogallery del percorso: https://media.savethechildren.it/?c=1808&k=481179eabd

Le immagini del percorso: https://media.savethechildren.it/?r=8788&k=c727fcfb88

La campagna Fino all’ultimo bambino

L’idea creativa della campagna “Fino all’ultimo bambino” di Save the Children, a firma dell’agenzia Arkage, mostra l’Organizzazione al lavoro ogni giorno sul campo per portare acqua, cibo e cure mediche fino al villaggio più remoto da raggiungere, fino all’ultimo bambino da salvare. Il concept è imperniato su una narrazione in reverse, con l’intento di svelare chi ci sia dietro ogni gesto, ogni aiuto in arrivo e ogni sorriso di ogni bambino salvato: il donatore. La campagna è quindi un invito per tutti a non fermarsi mai, a continuare a donare. Perché dietro la macchina degli aiuti e lo sforzo quotidiano di migliaia di operatori sul campo, anche nelle situazioni più difficili, ci siamo tutti noi.  

La raccolta fondi

Dal 12 ottobre al 5 novembre sarà possibile sostenere la campagna inviando un SMS dal valore di 2 euro al numero 45544 dai cellulari WIND Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali.

Si potranno inoltre donare 2 o 5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali, oppure 5 euro da rete fissa Vodafone, TWT, Convergenze e PostMobile.

I fondi raccolti in Italia durante la campagna andranno a sostenere i progetti di Save the Children in Egitto, Etiopia, India, Malawi, Mozambico, Nepal e Somalia.

La raccolta fondi della campagna Fino all’ultimo bambino sarà promossa anche sui media: si comincerà con la settimana dedicata alla raccolta fondi sulle Reti Rai TV e Radio Rai dal 16 al 22 ottobre, per continuare poi con spazi nelle principali trasmissioni delle reti Mediaset, La7 e Sky.

Il percorso esperienziale alla Microsoft House di Milano

Dal 12 al 17 ottobre, presso la Microsoft House di Milano in viale Pasubio 21, Save the Children – in collaborazione con Microsoft e con il patrocinio del Comune di Milano – ricreerà un vero e proprio percorso esperienziale che permetterà ai visitatori di conoscere da vicino il problema della malnutrizione che colpisce i bambini in molte aree del pianeta. Attraverso l’innovativo visore HoloLens, tutti coloro che visiteranno la mostra potranno, attraverso l’utilizzo di ologrammi, vivere in prima persona le sfide di chi, ogni giorno, è costretto a fare i conti con la povertà estrema, le guerre e i cambiamenti climatici, le tre concause principali della malnutrizione.


I testimonial

Tanti i volti noti del mondo del cinema, dello spettacolo e della musica che hanno prestato la propria immagina a sostegno della campagna Fino all’ultimo bambino, tra cui Cesare Bocci, Roberta Capua, Tosca d’Aquino, Irene Ferri, Anna Foglietta, Giorgio Marchesi, Andrea Sartoretti, Syria e Anna Valle.

Il calcio

La Lega Serie A aderisce alla Campagna, promuovendola sui campi di calcio nella 9° giornata di campionato il 21 e 22 ottobre.

Inoltre, testimonial d’eccezione della campagna sono i calciatori della ACF Fiorentina e alcuni tra i principali allenatori di Serie A, tra i quali Massimiliano Allegri (Juventus), Eusebio Di Francesco (Roma), Simone Inzaghi (Lazio), Vincenzo Montella (Milan), Sinisa Mihajlović (Torino), Stefano Pioli (Fiorentina), Luciano Spalletti (Inter), che hanno aderito realizzando dei video messaggi ad hoc per i tifosi italiani.

I partner aziendali

Un grazie speciale va alle Aziende, alle Fondazioni e ai Grandi Donatori che sostengono la campagna Fino all’ultimo bambino e che sono al nostro fianco nella lotta contro la malnutrizione. Ringraziamo in modo particolare Microsoft, per aver reso possibile la realizzazione del percorso esperienziale alla Microsoft Italia House di Milano, con il supporto di Acer e Teorema; ACF Fiorentina e Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza, per lo straordinario supporto ai nostri progetti di salute e nutrizione. Si ringraziano inoltre BonelliErede, Bending Spoons e DAB Pumps, che hanno supportato la campagna in occasione del Natale 2016.

E grazie agli Operatori Telefonici, partner nelle campagne di raccolta fondi via numerazione unica solidale: Wind Tre, TIM, Vodafone, Fastweb, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali, TWT e Convergenze

I partner di comunicazione

Affiancano la campagna globale Fino all’ultimo bambino come partner della comunicazione: Unfold, ExtraLab, Arkage, Rai Segretariato Sociale, Mediaset, La7, Sky per il Sociale. Inoltre sostengono la campagna: Riccardo Ghilardi, Meckifilm, Starcom Mediavest Group.

Si ringraziano infine gli oltre 1800 volontari organizzati in circa 39 gruppi in tutta Italia che organizzano per noi eventi di sensibilizzazione e raccolta fondi; un grazie speciale va ai volontari di Roma e alle tante realtà che hanno creduto nel nostro lavoro e supportato la campagna: L’Università Guido Carli; Asvi social change; CSV Roma.

Per ulteriori informazioni:
Tel. 06-48070023/63/81/82
cell. 388 1061308 – 349 8049308
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

[1] Si fa qui riferimento all’indice di povertà multidimensionale realizzato nell’ambito dell’Oxford Poverty & Human Development Initiative, che identifica un individuo come povero multidimensionale se appartenente a una famiglia deprivata di almeno un terzo degli indicatori che compongono l’indice o colpita da casi di mortalità. Alkire S., Jindra C., Robles G., Vaz A., (2017). Children’s Multidimensional Poverty: Disaggregating the global MPI. OPHI, UK

[2] Fonte: UNHCR http://www.unhcr.org/figures-at-a-glance.html

[3] SOFI2017 (FAO, IFAD, UNICEF, WFP, WHO, (2017). The State of Food Security and Nutrition in the World 2017. Building resilience for peace and food security. FAO, Rome)

[4] UNICEF (2016). The State of the World’s Children 2016: A fair chance for every child. UNICEF, New York

[5] UNICEF, WHO, World Bank Group, (2017). Joint Child Malnutrition Estimates 2017 edition

[6] Black R.E., Victoria C.G., Walker S.P., Bhutta Z.G., Christian P., de Onis M., Ezzati M., Grantham-McGregor S., Katz J., Martorell R., Uauy R., and the Maternal and Child Nutrition Study Group (2013). Maternal and child undernutrition and overweight in low-income and middle-income countries, Lancet

[7] SOFI2017 (FAO, IFAD, UNICEF, WFP, WHO, (2017). The State of Food Security and Nutrition in the World 2017. Building resilience for peace and food security. FAO, Rome)

[8] WHO, JMP, UNICEF (2017). Progress on Drinking Water, Sanitation and Hygiene. 2017 Update and SDG Baselines, UNICEF

[9] UN (2017). The Sustainable Development Goals Report. UN, New York

[10] Save the Children (2017). Horn of Africa Hunger Crisis (update)

[11] FAO (2016). The State of Food and Agriculture. Climate change, agriculture and food security. FAO Rome

[12] International Food Policy Research Institute (2017). 2017 Global Food Policy Report. IFPRI, Washington DC

[13] SOFI2017 (FAO, IFAD, UNICEF, WFP, WHO, (2017)

[14] Breisinger C., Ecker O, Trinh Tan J.F. (2015). Conflict and Food Insecurity How Do We Break the Links? Conflict and food insecurity, IFPRI, Washington DC

[15] SOFI2017 (FAO, IFAD, UNICEF, WFP, WHO, (2017)

[16] World Bank (2011). World Development Report 2011: Conflict, Security, and Development, Washington DC

[17] SOFI2017 (FAO, IFAD, UNICEF, WFP, WHO, (2017)

[18] Save the Children, Humanitarian Situation Report, update agosto 2017

[19] Watchlist on children and armed conflict & Save the Childrn (2017). “Every day things are getting worse”. The impact on children of attacks on health care in Yemen. Watchlist, New York