Obiettivi del Millennio: partito il countdown per gli ultimi 1000 giorni
L’Organizzazione attraverso la campagna globale Every One prosegue con sempre più forza la sua lotta alla mortalità materno-infantile.
Domani 6 aprile mancheranno 1000 giorni esatti alla scadenza degli otto obiettivi di sviluppo del millennio nel 2015, definiti nel settembre del 2000 dai leader mondiali di 189 Paesi tramite una serie di storici accordi con cui si impegnavano “a liberare ogni essere umano dalla condizione abietta e disumana della povertà estrema” ed a “rendere il diritto allo sviluppo una realtà per ogni individuo”.
A partire da domani, con l’avvicinarsi della scadenza del 2015, ogni 100 giorni Save the Children ricorderà ai leader mondiali gli impegni assunti durante il summit del 2000, e proseguirà con forza la sua battaglia alla mortalità infantile. Nel 2009 infatti l’Organizzazione si è unita alla grande mobilitazione globale per il raggiungimento degli Obiettivi, lanciando Every One, un’imponente campagna globale dal traguardo ambizioso: contribuire al raggiungimento del IV obiettivo del Millennio delle Nazioni Unite, ovvero la riduzione di 2/3 della mortalità materno-infantile, attraverso programmi di salute e nutrizione realizzati in 38 paesi del mondo, attività di raccolta fondi, pressione politica, sensibilizzazione e partecipazione dell’opinione pubblica.
Guardando ai cosiddetti obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite, alcuni di essi sono stati raggiunti – come la scolarizzazione per 56 milioni di bambini in più - ma altri ancora no, con alcuni Paesi in via di sviluppo in carreggiata nel raggiungimento di tutti gli obiettivi, e altri per i quali appare improbabile il loro raggiungimento entro il 2015. Tra i risultati positivi: 600 milioni di adulti e bambini sono stati sottratti alla povertà (nel 1990 vivevano in povertà 2 miliardi di persone a fronte dell’attuale 1,3 miliardi), 56 milioni di bambini in più rispetto al 1999 hanno accesso all’istruzione, i danni fisici e cognitivi causati ai bambini dalla fame e dalla malnutrizione cronica sono diminuiti del 18% tra il 1990 e il 2008, la mortalità infantile è passata da 12 milioni a meno di 7 milioni di bambini con meno di 5 anni. Segnali concreti che dimostrano quanto scenari diversi siano possibili attraverso l’adozione di politiche di sostegno allo sviluppo adeguate.
Tuttavia il processo di miglioramento non è avvenuto in modo equo ma ha a volte amplificato disparità ed ineguaglianze. Al momento, nonostante gli evidenti progressi (ancora troppo lenti), 2/3 dei paesi più poveri non sono in linea con questo target. Oggi, sono ancora poco meno di 7 milioni i bambini sotto i 5 anni che muoiono ogni anno per malattie e cause banali e curabili, e 48 milioni le donne che ogni anno partoriscono senza alcuna assistenza sanitaria. Per Save the Children questo è assurdo e profondamente ingiusto, poiché il mondo ha a disposizione le risorse e le tecnologie per poter contrastare definitivamente questa piaga.
In occasione del vertice delle Nazioni Unite tenutosi a Monrovia a gennaio, Save the Children, unica Ong a livello mondiale, ha elaborato e messo a disposizione del panel di Alto Livello delle Nazioni Unite 10 nuovi obiettivi affinché li potessero utilizzare per mettere a punto un nuovo piano per lo sviluppo pieno e sostenibile dell’umanità e dell’infanzia entro il 2030. I nuovi obiettivi sono stati elaborati da Save the Children con l’intento di garantire un equilibrio fra sviluppo umano, economico e sostenibilità ambientale, affinché il progresso del benessere sia sostenibile per le future generazioni. Tra le proposte di Save the Children per il 2030, azzerare la mortalità materno-infantile con accesso all’assistenza sanitaria per tutti, lo sradicamento della fame, il dimezzamento della malnutrizione cronica, l’accesso universale a cibo sostenibile, acqua e igiene, un ambiente sano e resiliente per tutti.
“Il successo nella lotta alla povertà e alla fame, e dunque alla mortalità materno-infantile, dipende da come verranno impiegati i prossimi 1000 giorni – dichiara Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia – Per la prima volta nella storia dell’umanità abbiamo un’opportunità immancabile: salvare la vita a circa 4 milioni e mezzo di bambini entro il 2015. La nostra prima preoccupazione deve essere cosa possiamo fare adesso per rendere il mondo un posto migliore per i bambini di oggi e per quelli di domani”.
Con la campagna Every One, l’Organizzazione ha raggiunto importantissimi risultati che di anno in anno confermano che il cambiamento è possibile: nel 2011 a livello internazionale Save the Children ha raggiunto 50,6 milioni di bambini e mamme, 269.431 bambini sono nati con l’aiuto di personale specializzato, 650.384 bambini sono stati vaccinati, 5.119.322 i casi di malaria, polmonite, diarrea e malnutrizione trattati, 179.041 le famiglie formate per migliorare l’alimentazione e la nutrizione dei bambini sotto 5 anni.
La campagna verrà rilanciata in Italia per il suo quarto anno a settembre, con la partecipazione di istituzioni, aziende, testimonial e l’avio di una raccolta fondi per finanziare progetti di salute materno-infantile in Malawi, Mozambico, Nepal, India, Egitto, Etiopia, Uganda e Pakistan.
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