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Safer Internet Day: nasce un’alleanza tra 50 associazioni, aziende, istituzioni per garantire un uso sicuro di internet da parte dei minori in Italia

La Giornata 2012 dedicata al tema del rapporto tra le generazioni. Secondo una nuova ricerca è forte l’attenzione di molti genitori - con il 63% che suggerisce ai figli come comportarsi online - ma il 39% dei ragazzi rivela di non tenere conto dei loro consigli quando naviga su internet. Inoltre il 13% di padri e madri italiani - non dialoga per niente con i figli rispetto a ciò che fanno in rete.

Il messaggio della Giornata diffuso attraverso uno spot e con il coinvolgimento diretto di oltre 1.200 scuole in tutta Italia

Insieme. Più connessi. Più sicuri. E’ questo lo slogan della giornata sulla sicurezza on line - il Safer Internet Day - che si celebra oggi in tutta Europa e che pone l’accento sulla comunicazione tra le generazioni.

Nonostante via sia una forte sensibilità dei genitori rispetto alle problematiche legate all’utilizzo di internet da parte dei figli, tuttavia restano molte zone d’ombra e una comunicazione fra generazioni che spesso non funziona come dovrebbe.

Il 63% dei genitori italiani dichiara di “agire in maniera positiva” suggerendo ai propri figli come comportarsi con i propri contatti on line, parlando delle situazioni che possono turbarli (56%) o di quelle che già li hanno infastiditi (26%), rileva la ricerca condotta da EU Kids Online e diffusa oggi (1).

Inoltre la gran parte dei genitori si considera “sicura e capace” di aiutare i propri figli nel caso in cui questi si imbattano i situazioni spiacevoli in rete e i genitori dimostrano una discreta fiducia nelle capacità di autodifesa dei ragazzi (70% in Italia). Questa consapevolezza, tuttavia, è in qualche modo condizionata, se si considera che il 54% dei genitori va a controllare comunque ex post i percorsi di navigazione dei propri ragazzi.

Molti genitori (l’82% in Italia, percentuale più alta del 10% rispetto alla media europea) ritengono “altamente improbabile” che i propri figli possano imbattersi in situazioni spiacevoli nei sei mesi successivi all’indagine. Tuttavia, dalla stessa indagine emerge che il 39% dei ragazzi italiani dichiara di ignorare i consigli dei propri genitori talvolta, mentre l’8% li ignora completamente. Vi è dunque un divario sensibile tra i comportamenti effettivi on line dei ragazzi e la percezione che ne hanno i genitori.

Di quali comportamenti stiamo parlando? Alcuni dati allarmanti emergono dalla ricerca condotta da Save the Children (2): 1 ragazzo su 3 invia o riceve messaggi a sfondo sessuale, il 32% dei teen ager dà il suo numero di cellulare a qualcuno conosciuto online, il 27% si dà appuntamento di persona con qualcuno contattato in internet e il 17% ha rapporti intimi con persone contattate via web.

“Internet è un luogo irrinunciabile della quotidianità dei ragazzi, dove sperimentano l’amicizia, le relazioni sociali, le informazioni e in qualche modo anche la sessualità, esponendosi però a gravi e reali rischi”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “Il dato registrato dalla ricerca circa l’impegno dei genitori italiani di essere accanto ai propri figli nell’uso di internet ma anche la consapevolezza di un 13% di madri e padri che non hanno alcun dialogo con i figli su questo argomento, ci incoraggia nel proseguire le attività che da anni ci vedono impegnati. Allo stesso tempo, i genitori non possono essere lasciati da soli a fronteggiare una situazione che presenta forti elementi di rischio. E’ anche per questo motivo che, di intesa con Adiconsum, abbiamo dato vita ad un comitato che riunisce 50 organizzazioni, tra cui istituzioni, società scientifiche, media, e le più importanti industrie ICT (Information and Communication Technologies) e di telefonia mobile.

E’ un segnale importante per il nostro paese il fatto che intorno allo stesso tavolo siedano per la prima volta organizzazioni di tutela dell’infanzia come Save the Children e colossi dell’informatica come Google o Facebook, con l’intento comune di definire regole e prassi per garantire una maggiore tutela dei minori on line.”

“Quest’anno il tema del Safer Internet Day è Connecting generation cioè la comunicazione fra genitori e figli ma più in generale fra il mondo adulto e quello degli adolescenti e dei bambini rispetto all’uso di Internet e alle opportunità e rischi che presenta”, commenta a sua volta Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum. E’ fondamentale alimentare questa comunicazione e il dialogo dei genitori con i figli su ciò che fanno online, cioè stimolare quella che gli esperti chiamano mediazione attiva dell’uso – sicuramente la più efficace a rendere consapevoli i ragazzi sulle potenzialità ma anche i limiti della rete e dei nuovi media ed ad essere attrezzati laddove si imbattessero in situazioni rischiose. Al contrario , interventi restrittivi da parte dei genitori, come impedire ai figli alcune operazioni su Internet quali per esempio il download, hanno un effetto limitato, intanto perché possono essere aggirate dai ragazzi e poi perché ne riducono le competenze e capacità digitali.Adiconsum insieme a Save the Children opera da anni per promuovere un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie stimolando il dialogo e la comunicazione fra minori e adulti”.

“Nessuno singolarmente possiede tutte le competenze e gli strumenti necessari per la tutela di bambini e adolescenti online, per questo la realizzazione di un ambiente sicuro per i minori non può che essere una responsabilità condivisa”, commenta Angela Nava, Portavoce del Comitato Consultivo del Centro Giovani online. “Da questo assunto è nato l’anno scorso il Comitato Consultivo. Una grande sfida perché ben 50 organizzazioni non profit e profit, che condividono i principi sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, hanno deciso di lavorare insieme e hanno redatto un’Agenda strategica per la promozione dei diritti online dei minori. Il Comitato lavorerà affinché: il tema della tutela online degli utenti più giovani occupi un posto centrale nel dibattito pubblico; agli aspetti legati alla tutela giuridica, si affianchino riflessioni e prospettive educative, rivolte a tutti gli attori coinvolti; i genitori e gli insegnanti siano adeguatamente sensibilizzati e o formati sul tema della tutela online in modo da poter comunicare e interagire su questi temi con i loro figli e studenti; i diretti protagonisti, bambini e adolescenti, possano beneficiare di una maggiore consapevolezza nell’utilizzo sicuro e positivo dei Nuovi Media e sia possibile garantire loro il diritto a prendere parte ai processi decisionali in merito”.

Lo spot “Insieme. Più connessi. Più sicuri” Uno spot di un minuto, realizzato in occasione della Giornata, mostra in chiave ironica il rapporto tra genitori e figli quando si parla di internet, con un intervistatore che rivolge in parallelo la stessa domanda a genitore e figlio, come in un ipotetico quiz show tutto dedicato al web. Le risposte date dal genitore e dal figlio sono sempre diverse, a sottolineare la distanza tra l’uno e l’altro. Distanza che però deve essere colmata, affinché il genitore possa realmente essere di supporto ai figli per una navigazione sicura e consapevole. Lo spot viene diffuso attraverso i canali messi a disposizione dalle organizzazioni che partecipano all’iniziativa.

Il Safer Internet Day nelle scuole. Sono oltre 1.200 le scuole che, su invito del Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca, hanno deciso di aderire alla Giornata organizzando iniziative di confronto e di sensibilizzazione con i ragazzi.

Le organizzazioni che aderiscono al comitato consultivo.
C.N.C.P.O. -Centro per il contrastoalla pedopornografia sulla rete – Polizia,Postale e delle Comunicazioni -Ministero dell'Interno Comitato Media e Minori – Dipartimento Comunicazioni -Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento Comunicazioni -Ministero dello Sviluppo Economico, MIUR – Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca,Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile – Dipartimento per le Pari Opportunità -Presidenza del Consiglio dei Ministri, A.Ge. Onlus, Associazione Italiana Genitori,Adiconsum,AESVI – Associazione Software Videoludico Italiana, AIART – Associazione, Spettatori Onlus, AIIP – Associazione Italiana Internet Provider, Associazione Media, Educazione Comunità, Centro Zaffiria – Centro permanente per l'educazione ai media, CGD – Coordinamento Genitori Democratici, CISCO,CISMAI, Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l'Abuso dell’Infanzia, CNU – Consiglio Nazionale degli Utenti, AgCom, Comune di Lissone (MB), CREMIT – Centro di Ricerca per l'Educazione ai Media all'Informazione e alla Tecnologia – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Editeam, Facebook, Fondazione Movimento Bambino, Google Italia, Gruppo Itway-Business-e, 3 Italia, Habbo – Sulake, IBM Italia, IFOS - Istituto di Formazione Sardo, Istituto degli Innocenti, ITS Lab, L’Isola dei ragazzi, MED – Associazione Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione, MediaEducation.Bo, Associazione culturale no profit, Mediafarm - La cittadella dell’informazione, Microsoft Italia, MTV Italia, Netlog, ONSP- L'Osservatorio Nazionale Specializzandi in Pediatria, OssCom – Centro di ricerca sui media e la comunicazione, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Osservatorio Media Monitor Minori - Università La Sapienza di Roma, Polycom, Per voi bambini Onlus, Provincia Autonoma di Trento, Rai Ragazzi, Save the Children Italia Onlus, SIP - Società Italiana di Pediatria, SIULP – Sindacato Italiano Unitario, Lavoratori Polizia, Skuola.net, Telecom Italia, Tiscali, Università Europea di Roma, Vodafone Italia, Wind Telecomunicazioni, Yahoo!

Note

1) La ricerca è stata realizzata con interviste a un campione di 25.142 ragazzi di età compresa tra i 9 e i 16 anni, fruitori di internet, e altrettanti genitori (uno per ragazzo), tra la primavera e l’estate del 2010 in 25 paesi europei compresa l’Italia.
2) “Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani” realizzata da Ipsos nel 2011 attraverso 1272 interviste CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), effettuate presso adolescenti e pre-adolescenti dai 12 ai 19 anni di Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud Italia e Isole, tutti con accesso al web.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06.48070023-071-081-001
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it