Salta al contenuto della pagina

Somalia: nel 10% delle famiglie una bambina ha subito aggressioni sessuali

Tante bambine e ragazze in Somalia e Somaliland sono vittime di matrimonio precoce a causa della siccità, che nel Corno d’Africa minaccia i progressi fatti nella battaglia contro alcune delle peggiori forme di abuso nei confronti delle donne. A denunciarlo una nuova ricerca[1] di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, condotta in undici distretti nei quali è risultata evidente la mancanza di cibo, da moderata a grave.

Il cambiamento climatico ha prodotto un milione di sfollati in tutta la Somalia nel solo 2017 [2], rendendo donne e giovani madri particolarmente vulnerabili alle aggressioni: Save the Children esprime profonda preoccupazione per i ripetuti casi nei quali si è imbattuta e che risultano essere una conseguenza dell’impatto della siccità sul tessuto sociale.

“Un terzo delle donne a livello globale ha vissuto una qualche forma di violenza sessuale o fisica nella sua vita [3]. Come se questo non fosse già abbastanza scioccante, molti di questi crimini sono perpetrati nei confronti di bambine che, invece di frequentare le scuole primarie, sono obbligate a sposare uomini che potrebbero essere i loro padri o nonni” ha dichiarato Timothy Bishop, Direttore di Save the Children Somalia e Somaliland.

In contesti emergenziali questi fenomeni si acuiscono e la crisi umanitaria in Somalia e Somaliland riflette tale tendenza. Nel 10% delle famiglie intervistate una bambina o adolescente ha subito un’aggressione sessuale; la ricerca ha anche rilevato che numerose adolescenti (51 minori in 1.104 famiglie) hanno subito un matrimonio forzato a causa dell’effetto che la siccità ha avuto sui mezzi di sostentamento dei nuclei familiari.

Intanto la cosiddetta legge “anti-stupro” [4], la prima per il contrasto della violenza di genere in Somaliland [5], promossa da Save the Children e dal suo partner Nagaad, ha ricevuto il varo della Camera alta del Parlamento lo scorso sabato [6] e attende l’approvazione del Presidente.

“Con la peggiore siccità a memoria d’uomo e il conflitto in corso che intaccano l’economia e il tessuto sociale, questa legge non è mai stata così importante. Maggiori sono i fondi messi a disposizione per il supporto medico e psicologico delle vittime, più alte sono le possibilità che denuncino tali crimini e cerchino di ottenere giustizia” ha aggiunto Bishop.

“Uno dei maggiori equivoci rispetto alla legge anti-stupro è l’idea che questa sia contraria agli insegnamenti religiosi. La causa principale della violenza sessuale contro le donne è da individuare in una iniqua relazione di potere tra uomini e donne, esasperata dai cambiamenti culturali che conseguono conflitto e migrazione. I problemi di donne e bambine in Somaliland non dipendono dalla religione, ma dalla cultura, che cambia quando le società diventano precarie a seguito di mutamenti radicali” ha affermato Nafisa Yusuf, Direttrice esecutiva di Nagaad.

Save the Children chiede pertanto a tutte le autorità di dare priorità alla protezione di bambine e donne da stupri e crimini sessuali, non solo in Somaliland, ma anche nelle regioni meridionali del Paese [7]. L’Organizzazione, inoltre, si batte affinché i governi di Somaliland e Somalia fissino l’età minima per il matrimonio a 18 anni.

*Nome di fantasia

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa Save the Children
Tel 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

[1] La ricerca per il ‘Multi-sectorial Needs Assessment Somalia / Somaliland February 2018’ è stata condotta tra il 25 gennaio e il 6 febbraio 2018 in undici distretti, 7 dei quali Somalia meridionale e centrale e 4 in Somaliland, coinvolgendo 1.104 famiglie in 41 comunità. Il 36% delle famiglie è stato incontrato in Somaliland. Secondo l’UNOCHA circa 5.4 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria in Somalia e 1.2 milioni potrebbero diventare malnutrite quest’anno.

[2] Save the Children Somalia Humanitarian Response Plan 2018

[3] Fonte: World Health Organisation, 2017.

[4] Save the Children ha supportato la legge sui reati a sfondo sessuale in Somaliland fornendo sostegno finanziario e tecnico per sottoporre la bozza della legge all’attenzione dell’autorità. L’attuale bozza è il risultato di due anni di consultazioni con un’ampia varietà di attori, inclusi anziani, esperti religiosi, esponenti della società civile, organizzazioni femminili, giuristi e diverse agenzie governative. È essenziale che la legge sia approvata nella sua attuale forma per garantire che tutti i reati a sfondo sessuale siano criminalizzati in modo globale e che tutte le persone che sono state vittime o sono esposte al rischio di violenza sessuale in Somalia possano accedere a un’adeguata protezione e alla giustizia e che i doveri dei rappresentanti della giustizia di indagare e perseguire tali crimini siano chiaramente definiti e applicabili.

[5] Somaliland e Somalia sono tra i paesi con maggiore diseguaglianza di genere al mondo, ma hanno anche il maggiore gap in termini di dati per poter riflettere i cambiamenti recenti. La crisi umanitaria in corso ha esacerbato i livelli di povertà, insicurezza, mancanza di accesso all’educazione, fattori che conducono ai matrimoni precoci. Dati recenti tuttavia mostrano un declino di tale fenomeno: dal 24,6% del 2006 al 10% del 2016%.

[6] Fonte: Nagaad.

[7] Una ricerca di Save the Children del 2017 ha rilevato che il matrimonio precoce prevale nel sud e nelle aree centrali della Somalia, zone del paese che hanno assistito a una crisi umanitaria prolungata.