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Autovalutazione nella scuola primaria: riflessioni ed esempi

Con l’ordinanza ministeriale dello scorso dicembre siamo passati dalla valutazione formativa di tipo numerico su base decimale alla valutazione descrittiva

Molta importanza assume anche l’autovalutazione grazie alla quale possiamo leggere con chiarezza e trasparenza i processi meta-cognitivi, emotivi e sociali degli alunni durante l’anno scolastico.


Ne parliamo insieme a Franco Passalacqua Ricercatore dell’Università di Milano Bicocca ed Eleonora Schena docente dell’I.C. Grosio Grosotto Sondalo.

Valutazione formativa nella scuola primaria: le linee guida ministeriali

Un buon inizio è quello di sintetizzare i punti di forza contenuti nelle nuove Linee guida ministeriali per sottolineare come la riforma mette al centro la valutazione come supporto all’apprendimento dei bambini e delle bambine.

Come possiamo leggere infatti “La valutazione ha una funzione formativa fondamentale. È uno strumento essenziale per attribuire valore alla progressiva costruzione di conoscenze realizzata dagli alunni e potenziare la motivazione al continuo miglioramento a garanzia del successo formativo e scolastico”.

Il ruolo formativo dei giudizi descrittivi

Sempre nelle linee guida appare chiaro come il giudizio di tipo descrittivo permette a tutti i bambini e le bambine di essere consapevoli del loro percorso di apprendimento e non fermarsi dunque al solo voto corretto alla fine dell’anno ma per poter esercitare il loro diritto di cittadinanza. 

“Consente di rappresentare, in trasparenza, gli articolati processi cognitivi e meta-cognitivi, emotivi e sociali attraverso i quali si manifestano i risultati degli apprendimenti. L’ottica è quella della valutazione per l’apprendimento, che ha carattere formativo poiché le informazioni rilevate sono utilizzate anche per adattare l’insegnamento ai bisogni educativi concreti degli alunni e ai loro stili di apprendimento, modificando le attività in funzione di ciò che è stato osservato e a partire da ciò che può essere valorizzato”.

Il giudizio descrittivo e l’autovalutazione permettono ai bambini e alle bambine di essere in grado già dall'infanzia di capire come stanno imparando e dove sono i loro punti di forza e di debolezza.

“documenta lo sviluppo dell'identità personale e promuove l'autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze”. 

Un esempio di autovalutazione episodica nella scuola primaria

Andiamo ora negli esempi pratici riportati dalla docente Eleonora Schena per i suoi alunni della scuola primaria nell’autovalutazione su un’attività episodica ricorrente come un esercizio di grammatica.

Il suo esempio di domande guida per l’autovalutazione individuale create insieme a un lavoro di gruppo precedente con i bambini sono:

  • Le consegne sono espresse in modo chiaro? Spiega e motiva
  • Ho svolto l’esercitazione in totale autonomia oppure è stato necessario l’intervento dell’insegnante?
  • Hai avuto difficoltà? Se sì, come le hai superate?
  • Quali sono stati gli strumenti e le strategie più utili per portare a termine il compito?
  • Hai rilevato dei miglioramenti nel tuo lavoro individuale? (gestione del tempo, organizzazione del lavoro, altri fattori…)

Queste domande, come racconta Schena, sono molto utili al docente poiché danno un feedback non solo formale ma anche sul processo di apprendimento e di esecuzione del compito, aiutano a comprendere come gli alunni vivono interiormente l’approccio all’esercitazione stessa, mettendo in luce difficoltà e/o facilità. Come la prima, utile per capire se la consegna stessa fosse chiara oppure se vi è una difficoltà di comprensione per il bambino. 

Un esempio di autovalutazione di fine quadrimestre nella scuola primaria

L’autovalutazione consisteva nel scrivere una lettera alle/agli insegnanti in cui formulare il proprio bilancio auto valutativo facendosi aiutare dalle seguenti domande guida.

Il suo esempio di domande guida per l’autovalutazione di fine quadrimestre, anch’esse create insieme a un lavoro di gruppo precedente con i bambini sono:

  • Cosa ho imparato nei vari ambiti disciplinari?
  • In che cosa ho avuto difficoltà? Dove ho trovato degli ostacoli?
  • In che cosa mi sento più sicuro/a e/o competente?
  • Come valuto il mio comportamento (impegno, comportamento, attenzione, relazione, ascolto, partecipazione…)

Lo scopo, anche qui, è quello di dare centralità ai bambini. L’utilità per gli/le insegnanti è il poter riaggiustare, rilanciare o riprogettare il percorso formativo che stiamo vivendo insieme ai singoli alunni, andando quindi nella personalizzazione dell’offerta formativa.

Per approfondire leggi l'articolo "Valutazione nella scuola primaria: le nuove linee guida".

Oppure guarda l’intero webinarOltre il voto: pratiche di valutazione formativa” dove insieme ai docenti Schena e Passalacqua vedremo come gli alunni hanno affrontato il tema dell’autovalutazione.

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