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Giornata mondiale dell’ambiente: dallo sfruttamento alla guarigione della Terra

borse di tela con logo SDGs per lagenda 2030


Il 5 giugno di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita con la risoluzione 2994 del 15 dicembre 1972 a seguito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, questa giornata ha un’importanza fondamentale per il futuro di tutti noi e delle generazioni a seguire.

Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021: il tema

Il tema della Giornata di quest’anno sarà il “Ripristino degli Ecosistemi”, con l’obiettivo di prevenire, fermare e invertire i danni inflitti agli ecosistemi del pianeta, per passare dallo sfruttamento della natura alla sua guarigione. La Giornata del 5 giugno lancerà ufficialmente il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema, introdotto con la missione globale di far rivivere miliardi di ettari, dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare.

I dati sulla crisi climatica e l’impatto sui bambini

  • 710 milioni di minori vivono nei 45 paesi a più alto rischio di subire l’impatto della crisi climatica dove rischiano di soffrire la carenza di cibo, malattie e altre minacce per la salute, come la scarsità o l’innalzamento del livello dell’acqua o una combinazione di questi fattori.
  • Il 70% dei paesi ad alto rischio di impatto climatico si trova in Africa.
  • All’aumentare di alluvioni aumenta la diffusione di malattie che si trasmettono attraverso le acque contaminate con un impatto sproporzionato sui bambini. Secondo il Lancet report, i bambini sono tra i più vulnerabili a malattie quali la diarrea[1], e si stima che l’aumento dei casi di diarrea determinati da fenomeni climatici porterà alla morte di ulteriori 48.000 bambini entro il 2030[2]. L’OMS stima che la crisi climatica porterà a circa 95.000 morti in più all’anno per denutrizione tra i bambini fino ai 5 anni entro il 2030 e 24 milioni in più entro il 2050[3]. 
  • La crisi climatica impatta in modo sproporzionato le bambine che hanno meno probabilità di rientrare a scuola dopo un disastro. Ad esempio in Pakistan, dopo l’alluvione del 2010, il 24% delle bambine al sesto anno di scuola ha abbandonato gli studi rispetto al 6% di bambini[4].  
  • In Italia oltre 6 milioni di abitanti risiedono in aree ad elevato e medio rischio di alluvioni e 1,2 milioni a rischio elevato o molto elevato di frane (dati ISPRA).
  • Sempre in Italia, nel 2018, oltre 1/5 degli adolescenti 14-17enni si dichiarava preoccupato per il dissesto idrogeologico, e raggiungeva 1/4 nel Sud (dati ISTAT).
  • Il 37% dei minori risiede nelle 14 città metropolitane dove, in base alle rilevazioni quotidiane di biossido di azoto e altri inquinanti e al superamento dei limiti, l’inquinamento dell’aria è in molti casi elevato e i superamenti frequenti, come percepito dal 54% degli adolescenti.

La crisi climatica minaccia il nostro futuro e quello dei bambini

Viviamo in un mondo in cui la pandemia da Covid-19, i conflitti e la crisi climatica rappresentano una minaccia senza precedenti per il benessere e lo sviluppo dei bambini e delle bambine. Gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e dannosi, le precipitazioni meno prevedibili e le temperature crescenti hanno infatti delle enormi conseguenze sull’ambiente e le persone, alimentando il circolo vizioso di crisi umanitarie, povertà e conflitti. 

Gli effetti della crisi climatica peggiorano ancora di più le condizioni delle bambine e dei bambini che vivono in povertà, conflitti o sono in aree a rischio fame o catastrofi, perché spesso hanno già difficoltà a soddisfare i propri bisogni primari e sarà per loro più difficile riprendersi in assenza di reti di protezione sociale.

Il nostro impegno per proteggere l’ambiente

È fondamentale riconoscere che la crisi climatica è innanzitutto una crisi dei diritti dei minori, che colpisce prima e in maniera peggiore i più piccoli, e pone un tema di giustizia intergenerazionale. I bambini e le bambine infatti sono coloro che hanno contribuito meno alla crisi che stiamo affrontando, ma pagheranno il prezzo più alto, insieme alle generazioni future.

Lavoriamo nel mondo per aiutare i bambini, le bambine e le comunità in cui abitano a prevenire, prepararsi e riprendersi dagli effetti dei disastri climatici. Ad esempio: 

  • Formiamo gli insegnanti e i caregivers nel dare supporto psicologico e aiutare i bambini ad affrontare il trauma; 
  • Supportiamo inoltre le bambine, i bambini e gli adolescenti nel chiedere ai governi un impegno maggiore per il clima e l’ambiente, promuovendo tra gli altri la loro voce attraverso campagne di comunicazione. 

Siamo inoltre impegnati a ridurre il nostro impatto ambientale e dal 2019, a livello mondiale, abbiamo sottoscritto una policy che promuove la sostenibilità ambientale e la lotta alla crisi climatica. È stato inoltre sviluppato un “climate crisis action plan” volto a ridurre l’impatto ambientale degli uffici e delle operazioni, a minimizzare l’impatto degli shock climatici sui bambini più emarginati e a far sì che la comunità internazionale riconosca la crisi climatica globale come una crisi dei diritti dei bambini e la affronti considerando i bambini stessi come agenti di cambiamento.

In Italia contribuiamo a questo sforzo di riduzione dell’impronta ecologica portando avanti il progetto Save the Children Goes Green” con l’obiettivo di analizzare ed aumentare il livello di sostenibilità e benessere dell’intera Organizzazione. Promuoviamo inoltre i temi della sostenibilità ambientale e della lotta alla crisi climatica attraverso il nostro lavoro di policy, advocacy e campaining. Particolarmente rilevante in questa cornice è l’attività di promozione della partecipazione e cittadinanza attiva dei ragazzi[5].  

Unisciti a noi: un’azione social per la giornata dell'ambiente

Quest’anno abbiamo deciso di aderire a questa giornata di sensibilizzazione anche attraverso un’azione sui canali social che da un lato metta in evidenza come i cambiamenti climatici rappresentano sempre più una minaccia per la salute, lo sviluppo e la protezione dei bambini, e dall’altro richiami l’attenzione di tutti sull’importanza di compiere scelte, piccole o grandi che siano, per salvare il pianeta e il futuro dei nostri figli.

Come partecipare?

Il 5 giugno crea una story o un post sui tuoi canali social. Taggaci @savethechildrenitalia e usa gli # della campagna: #messoinagenda #savethefuture 

Raccontaci un’azione sostenibile che fai quotidianamente, oppure un’azione che vuoi iniziare a fare da oggi. Questa sarà la tua promessa di impegno per l’ambiente. Se lo vorrai chiedi ad altri di partecipare e fai un appello globale ai grandi della Terra: io l’ho #messoinagenda, e voi?

Ogni gesto ha un impatto ambientale e ridurne il più possibile il proprio è ciò che ognuno nel suo piccolo può e deve fare. Così come i decisori politici devono mettere in agenda le tematiche ambientali, anche noi cittadini possiamo inserire nella nostra agenda quotidiana quei gesti, piccoli in termini di impegno ma grandi in termini di impatto positivo, che se attuati da tutti possono davvero fare la differenza.

La finestra per prevenire la crisi climatica si sta rapidamente chiudendo poiché la crisi è destinata a peggiorare a meno che non si agisca con urgenza. È fondamentale che su questa problematica, vengano ascoltati i bambini, i primi a pagare le conseguenze dell’impatto di cambiamenti climatici sempre più disastrosi. I più piccoli dovrebbero essere coinvolti nella definizione delle politiche da portare avanti, proprio perché è in gioco il loro presente e soprattutto il loro futuro.

[1] Watts et. Al. (2019), The 2019 report of The Lancet Countdown on health and climate change: ensuring that the health of a child born today is not defined by a changing climate.

[2-3] World Health Organization (2014), Quantitative risk assessment of the effects of climate change on selected causes of death, 2030s and 2050s.

[4] Bradshaw, S and Fordham, M. (2013), Women, Girls, and Disasters: A review for DFID.

[5] Per maggiori informazioni Policy brief Ambiente, Save the Children Italia, giugno 2020.  

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