Salta al contenuto della pagina

UP-prezzami: la campagna del Movimento SottoSopra contro gli stereotipi

Una ragazza strappa un grande codice a barre con la scritta "cicciona"

Discriminazione, violenze minacce. Più di 2 studenti su 3 ha vissuto una situazione di derisione o emarginazione da parte dei loro compagni, quasi 9 su 10 sono stati testimoni diretti di comportamenti discriminatori. Sono questi alcuni dei risultati diffusi da un nuovo sondaggio realizzato da SottoSopra, il Movimento Giovani per Save the Children, con il sostegno dell’Invalsi alla vigilia della Giornata internazionale contro le discriminazioni e nell’ambito della campagna “UP-prezzami” contro gli stereotipi.

Alla campagna hanno partecipato oltre 400 ragazze ragazzi tra i 14 e i 22 anni che si sono impegnati in azioni di sensibilizzazione e cittadinanza attiva in 15 città italiane. Immagine simbolo dell’inziativa è un codice a barre che rappresenta le etichette con le quali si giudicano gli altri in modo superficiale, accompagnato dallo slogan “Non fermarti all’etichetta”. Tutti sono chiamati a condividere il simbolo sui social con l’hashtag #UPprezzami sfidando i propri amici e familiari a postare foto e video disegnandosi un codice a barre sulla guancia.

Stereotipi e discriminazione

L’omosessualità, l’appartenenza alla comunità rom, l’obesità o il fatto di essere di colore sono le principali “etichette” per le quali le persone rischiano di essere discriminate, secondo più dell’80% degli intervistati nel sondaggio. A queste seguono l’essere di religione islamica, l’essere povero o disabile (per il 70%). 

“La discriminazione esiste ed è pericolosa, fa male a tutti, a chi discrimina e a chi è discriminato. – scrivono i giovani di SottoSopra nel manifesto della campagna UP-prezzami - Ogni giorno, ognuno di noi, deve impegnarsi a strappare le proprie etichette e a smettere di attaccarne su gli altri, come fossero pacchi in un supermercato. È per questo che serve l’impegno di tutti noi e, in particolare, chiediamo l’aiuto del mondo della scuola perché è lì che, per la metà dei ragazzi intervistati, si consuma la discriminazione”.

I risultati dell’indagine: stereotipi e discriminazioni soprattutto a scuola

Secondo il sondaggio realizzato, il 61% degli studenti ha subìto direttamente situazioni di discriminazione dai propri coetanei. Tra questi, il 19% ha dichiarato di essere stato emarginato ed escluso dal gruppo, mentre il 17% è stato vittima di brutte voci messe in giro sul proprio conto, il 16% deriso e 1 su 10 ha subito furti, minacce o pestaggi. Tra chi ha subito discriminazioni, il 32% ha scelto di rivolgersi ai genitori, un altro 32% ha preferito parlarne agli amici, mentre un significativo 31% non si è rivolto a nessuno. Solo 1 intervistato su 20 ha scelto di rivolgersi agli insegnanti: un dato ancora più significativo se pensiamo che proprio la scuola si configura, secondo l’indagine, come il luogo principale (45% dei casi) dove gli studenti assistono a discriminazioni nei confronti dei loro compagni di pari età, seguita dal contesto della strada (30%) e dai social (21%).

La campagna UP-prezzami è stata realizzata nell’ambito del progetto “GenerAzione – Insieme contro gli stereotipi di genere” con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità.


Per approfondire leggi il comunicato stampa.

Chi ha letto questo articolo ha visitato anche