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Siria: più di 230 mila bambini sfollati a rischio a causa delle inondazioni nel nord del Paese

Più di 230.000 bambini[1] che quest’anno sono stati costretti a fuggire dalle loro case a causa del conflitto stanno affrontando una situazione drammatica nel nord della Siria, dove diverse aree, tra cui i campi di sfollati, sono state colpite da inondazioni e da temperature molto rigide. Nel nord-ovest del Paese, circa 500 tende sono state distrutte, mentre altre sono state abbandonate dalle persone perché ormai inagibili, denuncia Save the Children, l’Organizzazione che da 100 anni lotta per salvare i bambini e rischio e garantire loro un futuro.

Una scuola sostenuta dall’Organizzazione a Idlib è stata costretta a chiudere a causa delle improvvise inondazioni che hanno portato il livello dell'acqua oltre i 30 centimetri. I bambini sono dovuti rimanere nelle proprie case, anch'esse inondate. Solo 20 studenti sono stati in grado di riprendere gli studi una volta riaperta la scuola, mentre gli altri continuano a fare i conti con le conseguenze degli allagamenti.

Sanad*, 9 anni, vive con la sua famiglia in uno dei campi. Dice che non avevano nulla per proteggersi dal freddo e dalle inondazioni: “Quando ha iniziato a piovere, siamo corsi fuori dalla tenda in cui vivevamo. C'era molto fango, non potevamo camminare. L’acqua ha sommerso tutta la tenda. Non avevamo né riscaldamento né coperte. Non avevamo niente”.

Nel nord-est della Siria, oltre 75.000 persone, tra cui 31.680 bambini, vivono in campi che versano già in condizioni molto precarie e in un altro centinaio di rifugi nei governatorati di Al Hasakeh e Ar Raqqa. La stragrande maggioranza dei rifugi sono stati allestiti nelle scuole, alcune senza energia elettrica e non attrezzate per ospitare i bambini o venire incontro alle esigenze mediche delle persone.

Il campo di Areesha è particolarmente sovraffollato e ciò aggrava ulteriormente i rischi di natura igienico-sanitaria, rendendo ancora più impervio, per gli operatori umanitari, intervenire a sostegno della popolazione o fornire supporto di natura psicologica. Il campo ha subito ripetute inondazioni durante l’inverno, mettendo in ginocchio famiglie che vivono già in condizioni precarie e che più volte sono state costrette alla fuga a causa del conflitto.

“Lo scorso inverno è stato ancora peggio. Sono stata costretta a spostarmi quindici volte all'interno di questo campo a causa degli allagamenti, la tenda era completamente invasa dall'acqua e il terreno si era trasformato in una palude. Ho dovuto prendere la tenda e trasferirmi in un posto diverso, stare lì qualche giorno o una settimana fino a quando pioggia e inondazioni hanno di nuovo invaso la mia tenda. I miei figli non avevano vestiti adeguati, non avevamo una stufa nemmeno legna per accendere il fuoco. Siamo spaventati da ciò che potrebbe accadere ora, la pioggia ci fa paura, molti bambini hanno perso la vita lo scorso inverno per via del freddo e delle inondazioni”, ha raccontato Hamida*, 40 anni, madre di sette figli che vive nel campo di Areesha.

“Ancora una volta in Siria settentrionale, migliaia di bambini sono a rischio a causa delle condizioni di vita inadeguate durante l’inverno. I rigidi inverni passati ci insegnano che i bambini soffrono moltissimo e sono ancora più vulnerabili quando le temperature calano. Tra loro neonati e bambini molto piccoli che sono già stati costretti a lasciare le proprie case, lottano ogni giorno per sopravvivere insieme alle loro famiglie”, ha dichiarato Sonia Khush, Direttrice della risposta di emergenza di Save the Children in Siria.

“In tutta la Siria settentrionale, migliaia di famiglie sfollate a causa del lungo conflitto e dell’ultima escalation di violenze, vivono in tende, edifici in rovina e rifugi collettivi. Sono costantemente senza elettricità o acqua pulita. Tende e rifugi offrono scarsa protezione dalle intemperie e non sono luoghi adatti a superare le conseguenze di un conflitto. Oltre a facilitare l'accesso umanitario, le parti in conflitto devono impegnarsi perché le ostilità possano finalmente cessare, in modo da evitare ulteriori sofferenze a decine di migliaia di bambini”, ha affermato ancora Sonia Khush.

In Siria, Save the Children è attualmente impegnata a rispondere ai bisogni delle famiglie colpite dalle conseguenze delle avverse condizioni meteorologiche, attraverso la distribuzione di kit per l'igiene, cibo e altri beni di prima necessità.

Per sostenere gli interventi di emergenza di Save the Children in Siria: https://www.savethechildren.it/dona-emergenza-siria

Per ulteriori informazioni:

Tel. 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

[1] 31.000 bambini sfollati nel Nord Est e 200.000 bambini sfollati nel Nord Ovest nel 2019 a seguito di offensive militari su larga scala nelle due aree.