Carestia a Gaza: a rischio il 93% dei bambini

Save the Children

La fame come arma di guerra è severamente vietata dal diritto internazionale ed è codificata come crimine di guerra, così come la negazione dell'assistenza umanitaria è una violazione del diritto internazionale umanitario. Secondi gli ultimi dati dell'Integrated Food Security Phase Classification (IPC), oltre il 93% delle bambine e dei bambini di Gaza sono a rischio critico di carestia.
Non possiamo stare a guardare mentre un'intera popolazione viene affamata sotto gli occhi di tutti.

Gaza: 93% dei bambini a rischio carestia

Sappiamo cosa significa la fame, abbiamo visto in faccia la morte. I nostri figli stanno solo aspettando che arrivi il loro momento di morire”. Queste sono le parole strazianti di una madre di 25 anni che vive con i suoi 4 figli nel nord di Gaza, i cui bambini stavano ricevendo cure per la malnutrizione presso la nostra clinica sanitaria durante la breve pausa dei combattimenti.

Da quando le autorità israeliane hanno imposto l'assedio totale, il 2 marzo 2025, a Gaza non è stato permesso l'ingresso di nulla, né cibo, né acqua, né carburante, né medicinali. Quasi tutti nella Striscia dipendono dagli aiuti umanitari, ma con i rifornimenti tagliati, la gente cerca in tutti i modi di sopravvivere, mentre i camion carichi di cibo sono fermi a marcire alle frontiere.

Secondo quanto emerge dai dati dell'IPC, ovvero la principale autorità internazionale che misura le crisi alimentari, ci troviamo di fronte ad un drammatico aumento della fame nella Striscia. Un milione di bambini rischia di morire di fame, malattie o altre complicazioni. Non c’è più tempo da perdere: serve un'azione urgente per porre fine all’assedio e permettere l'ingresso di cibo e medicine.

Decisioni estreme per sopravvivere

La guerra e il blocco totale imposto dalle autorità israeliane, impedisce l'ingresso di aiuti e beni essenziali. Questa situazione ha costretto le famiglie a prendere decisioni estreme per sopravvivere, come dimostrano alcune segnalazioni ricevute dal nostro staff dalle famiglie dal nord di Gaza: “Non so come sfamare la mia famiglia. Non c'è cibo. Non ho altra scelta che mangiare cose che non immagineresti mai. È ingiusto. Mia figlia è debole, costantemente malata e non riesce ad alzarsi. Ha la diarrea. Soffre la fame. Mia moglie sta per perdere il nostro bambino non ancora nato”, ha dichiarato un padre di 30 anni, che vive nel nord di Gaza con la moglie incinta e la figlia di due anni. 

Cibo per animali, farina scaduta e farina mescolata con sabbia, è ciò di cui le persone si stanno cibando a Gaza. Siamo di fronte ad una situazione disperata, il caos totale, “È una catastrofe umanitaria deliberata.”

Serve un’azione urgente per l’accesso di cibo e aiuti salvavita

“I bambini vengono affamati di proposito, sotto l'assedio totale delle autorità israeliane. Abbiamo il cibo, abbiamo gli aiuti e sappiamo come trattare la malnutrizione nei bambini - quello che non abbiamo è l'accesso. Ci sono cibo, acqua e aiuti medici pronti a partire, ma vengono bloccati al confine, mentre le famiglie sono costrette a mangiare cibo per animali e foglie, facendo cose indicibili e disumane per resistere. Non si tratta di una crisi di approvvigionamento, ma di una crisi di accesso. In qualsiasi momento a Gaza, un bambino potrebbe essere ucciso da bombe e proiettili, dalla fame e dalle malattie, il mondo intero di una persona potrebbe svanire. La comunità internazionale deve agire ora per aprire i valichi e fornire aiuti salvavita. Non possiamo stare a guardare mentre un'intera popolazione viene affamata sotto gli occhi di tutti”. ha dichiarato Ahmad Alhendawi, Direttore regionale per Medio Oriente, Nord Africa ed Europa dell’Est di Save the Children.

Gestiamo un centro di assistenza sanitaria primaria a Deir Al-Balah che fornisce servizi essenziali a bambini, madri e famiglie. La fine della pausa del conflitto il 18 marzo ha reso estremamente difficile per il nostro personale fornire servizi nutrizionali a bambini e famiglie, nonostante gli alti livelli di malnutrizione tra i bambini sotto i cinque anni. Durante il mese di aprile, siamo stati in grado di sottoporre a screening per la malnutrizione acuta solo 574 bambini, rispetto agli oltre 10.500 di gennaio, durante la pausa. Tra i bambini di età inferiore ai due anni sottoposti a screening ad aprile, più di uno su cinque è risultato affetto da malnutrizione acuta moderata o grave, che richiede un trattamento urgente. 

Per approfondire, leggi il comunicato stampa.

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