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Coronavirus in India: a rischio le famiglie più vulnerabili

In India il Covid-19 ha avuto e sta avendo un impatto devastante sulla vita delle famiglie, ponendo i bambini e le bambine in una grave situazione di rischio: in un paese già fiaccato da calamità naturali e mancanza di cibo, alloggi e strutture sanitarie, la pandemia ha inasprito lo stato di povertà e disoccupazione in cui già versava gran parte della popolazione indiana. L’India è il secondo paese più duramente colpito dal Covid-19 nel mondo e nelle ultime settimane ha raggiunto i 400.000 casi al giorno.

I recenti innalzamenti nei tassi di contagio e delle vittime, in parallelo con la persistente mancanza di servizi di base, stanno mettendo il paese in ginocchio. Il lockdown ha imposto la chiusura delle scuole ed esposto i bambini a gravi rischi legati a violenza e salute mentale, rendendoli più inclini a problematiche comportamentali quali rabbia, irritabilità, disturbi del sonno e repentini cambiamenti di umore. Spesso, i bambini sono costretti a convivere con la solitudine a casa, in attesa del ritorno dei genitori dall’ospedale, o nel peggiore dei casi, a perderli per sempre.

Covid-19 in India: una nuova ondata di casi

Nonostante l’inizio della campagna vaccinale, le mutazioni del virus hanno provocato il collasso del sistema sanitario e aumentato l’incidenza dei casi in maniera drammatica, soprattutto nelle aree ad alta densità di popolazione. In questa nuova ondata di casi, anche i bambini sono contagiati in maniera più consistente rispetto alla precedente.

Oltre alla difficoltà nel provvedere a infrastrutture sanitarie adeguate e alla mancanza di personale medico, il governo indiano si sta trovando in seria difficoltà anche a provvedere ad un sistema di test adeguato alla velocità di diffusione del virus: spesso le persone arrivano ad aspettare oltre una settimana per sapere l’esito del proprio tampone. Il virus sta correndo anche in senso geografico, incominciando a colpire addirittura i villaggi nelle aree rurali del paese. Molte persone, infatti, sono scappate dalle città per sfuggire ai lockdown e hanno fatto ritorno ai loro villaggi di origine, in cerca di sicurezza e possibilità di sostentamento.
 

Un paese a corto di ossigeno 

Il simbolo della carenza infrastrutturale del servizio sanitario nazionale e delle difficoltà impellenti nel prestare servizi sanitari adeguati è la mancanza di scorte di ossigeno adeguate al trattamento dei pazienti affetti da Coronavirus. Molti di essi, infatti, stanno perdendo la vita a causa della mancanza di ossigeno medico, dovuta in gran parte all’assenza di adeguati sistemi di trasporto del materiale sanitario, sia sotto il profilo tecnico che logistico.

Il governo ha avviato una grande operazione logistica per risponder al bisogno della popolazione con le scorte necessarie di ossigeno, ma le famiglie hanno bisogno di tutto il supporto possibile in un momento delicato come questo, in cui la velocità di risposta può fare la differenza.

una testimonianza dal campo

Madhura Kapdi, direttrice campagne e comunicazione di Save the Children India, racconta di una situazione fuori controllo nel Paese e dell'impatto terribile che sta avendo sui bambini.

Il nostro intervento

In risposta all’emergenza Coronavirus in India, abbiamo già raggiunto oltre 1.000 villaggi in 14 stati del Paese attraverso attività di supporto e sostegno immediati, così come sensibilizzazione da remoto per la prevenzione del contagio. Abbiamo distribuito dispositivi di protezione sanitaria come mascherine, guanti e kit igienici, e offerto aiuto alle famiglie tramite la consegna di razioni di cibo e pasti pronti per oltre 700.000 persone.

Inoltre, abbiamo garantito supporto psicosociale ad oltre 60.000 persone con follow-up telefonici e favorito la diffusione di informazioni chiave sul virus distribuendo volantini e utilizzando sms. 

Per far fronte a questa nuova ondata di contagi, ci stiamo impegnando per assistere il governo nel miglioramento dei servizi sanitari, nel piano vaccinale e per contenere l’impatto psicologico della pandemia sui più vulnerabili. Stiamo supportando le autorità locali nella fornitura di ossigeno, così come nell’allestimento di ospedali da campo e strutture di quarantena che permettano al servizio sanitario nazionale di tornare a respirare, così come i propri pazienti. 

Vogliamo sostenere lo sforzo del governo indiano affinché ci siano gli strumenti per testare quante più persone possibili in maniera più efficace, e per prevenire e gestire i sintomi del virus grazie a ventilatori polmonari, termometri, nebulizzatori e dispositivi di protezione.

Abbiamo l’obiettivo di raggiungere un milione di bambini. Con il tuo sostegno possiamo intervenire con rapidità e salvare la vita dei bambini e bambine. Il nostro intervento, senza di te, non sarebbe possibile. 

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