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Covid-19: l'importanza ieri come oggi del patto educativo scuola-famiglia

operatrice save the children con maglietta rossa e mascherina mentre si saluta con il gomito con un ragazzo con mascherina

In questo periodo caratterizzato dall’emergenza Covid-19 il patto educativo di corresponsabilità scuola-famiglia ha un ruolo importante nell’affrontare incertezze, difficoltà e sfide nelle quali la scuola e gli alunni si trovano oggi.


Per far sì però che questa alleanza tra la scuola e le famiglie diventi uno strumento forte caratterizzato da un tipo di rapporto bilaterale, nel quale al primo posto c’è l’interesse superiore degli studenti, c’è ancora molto da fare. 

Patto educativo di corresponsabilità: che cos’è


Partiamo dalla definizione di patto educativo per poi addentrarci, nelle novità date dal Covid-19 e sulle riflessioni per migliorarlo insieme. 


Il patto educativo scuola-famiglia è un documento che genitori, studenti e istituzione scolastica firmano all’avvio delle attività didattiche. In questo documento, normato nel 2007 dal MIUR, vengono elencati i principi e i comportamenti che la scuola, gli alunni e la famiglia si impegnano a rispettare al fine di mettere al primo posto l’istruzione come valore fondante. 

Patto educativo: aggiornamento Covid-19


Quest’anno al patto educativo di corresponsabilità sono stati aggiunti impegni specifici da mantenere in questa situazione di emergenza data da Covid-19. Da una parte le responsabilità della scuola nel mettere in sicurezza gli spazi scolastici, dall’altra l’impegno dei genitori a rispettare le regole in caso di positività e sintomatologia dei figli e infine la forte volontà degli studenti a seguire le indicazioni e le norme richieste.


Le buone pratiche di alleanza scuola famiglia: una relazione che va oltre i documenti


La relazione tra i genitori, la scuola e gli alunni è qualcosa che va ben oltre la formalità di un documento. Fa parte infatti del tema della cosiddetta “comunità educante” ovvero l’insieme degli attori coinvolti nel processo educativo dentro e fuori la scuola. 


Insieme a Enrica Pedrelli psicologa e Presidente di Sipem SoS Emilia Romagna e Gianluca Cantisani Presidente dell’Associazione Genitori Scuola Di Donato abbiamo discusso in un webinar l’importanza di questo tipo di alleanza, sulla differenza che hanno fatto le reti comunitarie in alcune realtà nell’emergenza Covid-19 e sui punti da affrontare per migliorare il sistema di relazioni tra la scuola e il contesto in cui si trova. 


Perché le relazioni scuola, famiglie e studenti sono importanti?


L’aspetto fondamentale è quello di vedere “l’alleanza” nella sua polarità di competizione e confronto. Competizione non dal punto di vista negativo ma da quello sano, la competizione e il confronto sono infatti importanti anche per mettere dei limiti ben chiari e capire così dove il singolo, come la scuola, possono arrivare. Una volta posti i limiti diventa più facile superarli insieme al fine ultimo del miglioramento.


Ecco perché il confronto è fondamentale che sia esso tra genitori, come può avvenire nelle reti comunitarie, o tra famiglia e scuola come avviene attraverso il patto di alleanza.
L’alleanza è confronto e in questo momento dove ci sono negati i momenti aggregativi in presenza il bisogno per famiglie e studenti di smaltire lo stress, e la possibilità di avere alla base un legame forte con la scuola può aiutare ad affrontare questa fase.


Spunti per miglioramenti


Innanzitutto dobbiamo partire dal presupposto che essendo un patto questo deve essere bilaterale. Molto spesso i genitori si sentono in difficoltà a firmare ed accettare ogni punto del patto educativo. Una delle ragioni è che questo nasce in sede scolastica per poi essere proposto ai genitori. Uno spunto per migliorarlo è quello di aprire alle famiglie il libero scambio di pensiero per costruire insieme un nuovo patto educativo che funzioni davvero poiché condiviso nel suo nascere.


Questo primo punto si lega a un’altra riflessione: dobbiamo considerare che non tutti i genitori sono pronti ad affrontare questo nuovo percorso di vita che parte dall’inserimento a scuola dei propri figli. Anche qui il dialogo può fare la differenza poiché da questo possono scaturire esigenze della singola famiglia così come della scuola che possono a loro volta contribuire a creare un’alleanza più forte ed efficace.


Dobbiamo aprire la scuola alle famiglie


Se la scuola pensa di fare tutto da sola l’unico modello possibile è quello del finanziamento di tutti i servizi ad essa connessi. Questo modello però, anche se fosse possibile, avrebbe una visione individualista, e come detto sopra sarebbe sempre una posizione unilaterale che non vede la scuola come un luogo strettamente connesso alle famiglie e al territorio. 


Un esempio virtuoso di come il patto tra scuola e famiglia deve essere aperto e fondato sulla fiducia perché possa raggiungere risultati ci arriva da una scuola di Roma del quartiere Esquilino.


Durante l’emergenza data dal Covid-19 la rete scolastica è diventata la rete di sostegno di tutto il quartiere, le famiglie più svantaggiate sono state raggiunte soprattutto dalle associazioni e dalle altre famiglie, le quali hanno fatto da tramite con i servizi. 


Come è stato possibile? Grazie a un lavoro di rete nato nel 2003 dall’associazione Genitori Di Donato la quale nel tempo ha creato delle connessioni forti tra gli attori coinvolti nel processo educativo scolastico ed extrascolastico del quartiere. La scuola ha permesso di rintracciare, ad esempio, i bambini per aiutarli nella didattica a distanza. Il terzo settore poi si è potuto appoggiare a questa rete per portare aiuti. Le fondazioni hanno dato fondi per affitti etc. e il tutto ha funzionato grazie al fatto che si è creta una rete scolastica prima e del territorio poi


In questa situazione di emergenza questo esempio, come tanti altri, ci dimostrano che ciò di cui abbiamo bisogno è una strategia comune

Anche per noi il lavoro di rete, la comunità educante e le alleanze sono importanti per lavorare oggi verso una scuola sicura, migliore e inclusiva. Da sempre lavoriamo in rete mettendo al centro i bisogni del territorio, delle famiglie e di tutti coloro che sono coinvolti. L’unico modo per dare delle soluzioni concrete e utili nel lungo periodo è proprio quello di andare ad ascoltare i bisogni delle singole realtà e dialogare con loro.


Questo articolo è solo un estratto del webinar “Il diario non basta più: strategie per promuovere l’alleanza scuola-famiglia.” 

Tutti gli articoli con consigli per insegnanti, docenti e studenti al tempo del Coronavirus.

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