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Essere padri oggi: com'è cambiata la paternità?

padre con carrozzina e figlio

La paternità sta cambiando. Negli ultimi anni sempre più papà sono presenti nella vita dei loro figli, sia negli aspetti pratici di cura che a livello relazionale.

Tuttavia, c’è ancora molta strada da fare per raggiungere una reale parità di genere nella cura della casa e dei figli. Per superare il paradigma patriarcale è necessario lavorare su due livelli, culturale e politico, affinché sempre più padri possano sentirsi liberi di partecipare attivamente alla vita dei figli e contribuire al benessere della famiglia. 

Nella loro transizione verso il ruolo paterno gli uomini vivono oggi una articolata ridefinizione identitaria, più di quanto accadesse un tempo. Diventare padri significa percorrere davvero molte strade, dentro e fuori di sé, senza una bussola dall’ago stabile. Approfondiamo l’argomento con il contributo di Monica Castagnetti, pedagogista, Centro per la Salute del Bambino Onlus. 

Essere padri oggi 

I padri oggi non si riconoscono più in un unico modello di paternità per diversi motivi. Rispondere con un unico modello o una definizione rigida di ruolo risulta inefficace poiché sono ormai molti gli uomini che desiderano occupare lo spazio della cura.

Questo rende in generale la genitorialità, e la paternità in particolare, strade da percorrere a tentoni, in cui qualcosa di nuovo emerge, in modo individuale e sicuramente diverso da persona a persona. Il senso di solitudine, spaesamento o tristezza sono la naturale conseguenza di questo percorso senza indicazioni e cartelli stradali, che avrebbe bisogno di molto di più per potersi realizzare serenamente. Abbiamo trattato il tema della genitorialità anche nel nostro podcast Save the Genitori, ascoltalo!

Com’è cambiata la paternità

L’eredità del passato, che riduceva il buon padre di famiglia al "breadwinner", colui che porta il pane a casa, è messa in discussione da una serie di trasformazioni di natura sociale, socio-economica e psico-sociale, e non risponde più alle esigenze di molti uomini e famiglie. Oggi, questo tipo di modello non si concilia più con una visione della realtà familiare e sociale. Il ruolo dei padri cambia poiché la società è sempre più orientata a superare il modello che ascrive al maschio una posizione dominante nella sfera produttiva e alla femmina un controllo pressoché esclusivo di quella riproduttiva e della cura. 

Per la paternità oggi diventa sempre più necessario esplorare i bisogni e i desideri degli uomini di occupare lo spazio della cura, ragionando anche sulle ricadute culturali e politiche che ci sarebbero nel dare loro più opportunità e supporto.

Come sostenere la paternità

 Accanto alle misure di sostegno al reddito è fondamentale garantire ed estendere i congedi di paternità, la loro durata di dieci giorni è ancora scarsa. In confronto al contesto europeo, in Italia sono le madri, e non i padri, a mettere in pausa il proprio lavoro per poter accudire i figli, e molto spesso lo lasciano, sintomo di carichi di cura familiare ancora sbilanciati sulla donna e di una parallela carenza di servizi, che non risponde alle necessità delle famiglie.

Tuttavia, dall'analisi dei nuovi dati INPS, viene fuori un andamento positivo rispetto all'utilizzo dei congedi di paternità. Diffusi in occasione della Festa del Papà del 19 marzo, i dati mostrano che la percentuale di padri che usufruisce del congedo di paternità si è più che triplicata fra il 2013 e il 2022

Cosa fare, dunque, per sostenere una nuova formla di paternità? 

Sostenere la co-genitorialità sin dalla gravidanza è un modo efficace per lavorare culturalmente e sostenere la parità. Ma si possono fare molte più cose:

  • Favorire il coinvolgimento dei padri sin dalla gravidanza alle visite o ai percorsi di accompagnamento alla nascita, permette agli uomini di iniziare a costruire nella propria mente la paternità in un percorso condiviso in coppia.

La vicinanza alla partner e al neonato o neonata nei primi giorni, poi, favorisce la costruzione del legame di attaccamento e l’avvio di una relazione profonda, che sostiene il percorso da uomo a padre nei primi tempi. Scopri anche l'articolo sulla pratica Skin to skin e massaggio neonatale. 

  • Anche attivare le visite a domicilio subito dopo la nascita può aiutare la coppia e sostenere i neo-genitori, in particolare quelli soli o lontani dalle reti familiari.

Questo tipo di sostengo permette di affrontare la complessità del momento, anche se questo processo tocca l’identità femminile ed il ruolo materno, l’eredità dei padri è più complessa, poiché a molti di loro nella loro crescita è mancata un’educazione affettiva per riconoscere le emozioni e imparare a gestirle. Uomini oggi, ma bambini un tempo, sono cresciuti pensando che alcune emozioni, anche se primarie, per un maschio non siamo esprimibili e comunicabili, e la società li ha convinti che non siano accettate (Pellai, 2019).

  • Per questo è di grande aiuto organizzare degli spazi dedicati di confronto emotivo e educativo tra pari, come i cerchi delgli uomini, ad esempio, in cui gli uomini possano viversi come padri tra altri padri, alla pari, scambiare esperienze, vissuti ed emozioni, in particolare nei momenti della transizione verso questo ruolo e allentare la tensione.

Le emozioni nascoste costruiscono le basi dell’attaccamento emotivo con il proprio bambino o la propria bambina, fondamentale per la costruzione del legame e del ruolo paterno

  • Attivare servizi e azioni perché i padri siano presenti e si sentano sereni di poter comunicare il proprio desiderio di stare in famiglia in tutti i luoghi della vita, in azienda, a colleghi e colleghe, agli amici e amiche e con tutti coloro che si incontrano, senza pregiudizi. Bisogna creare una comunità più solidale nei confronti dei padri e per farlo dobbiamo, come società, sostenere a livello culturale e politico l’importanza dei padrinella vita e nella cura dei loro bambini o bambine. 

Le strade della paternità oggi

"How many roads must a man walk down, before you call him a man?"

C’è sempre una canzone per ogni momento della vita e nel primo verso, notissimo, di questa risuona il senso della paternità di oggi. Quando Bob Dylan, nel 1962, scriveva l’attacco di "Blowin’ in the wind", non pensava certamente in modo esclusivo alla paternità, che pur è compresa nel maschile; tuttavia, le sue parole suonano quanto mai attuali.

Per supportare i papà e i neopapà nella cura di figlie e figli consigliamo di visitare la pagina del progetto europeo 4E-Parent (Equal, Engaged, Early, Empathetic) che coinvolge il personale dei servizi sanitari ed educativi, il volontariato e alcune aziende italiane. 

Continua ad approfondire le prime fasi della genitorialità, leggi i nostri articoli:


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