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Fake news, consigli ai genitori per educare a riconoscerle

bambini seduti a terra tengono in mano dei tablet

Quante volte abbiamo sentito parlare di “fake news”, le cosiddette “bufale”? La diffusione di notizie false è un fenomeno molto diffuso nella Rete e se è vero che l’accesso alle informazioni è alla portata di click, è altrettanto vero che riuscire ad informarsi correttamente è tutta un’altra cosa.

La mole di notizie presenti nel web confonde spesso le idee del lettore che fatica a districarsi tra informazioni talvolta contradditorie e difficili da decifrare. Davanti a uno scenario così articolato, il ruolo giocato dalla scuola è assolutamente centrale: lo sviluppo del pensiero critico nei giovani (e di riflesso nelle loro famiglie) è una condizione necessaria per stare di fronte alla complessa realtà che ci circonda con la giusta consapevolezza e il giusto controllo. Conoscere approfonditamente questo fenomeno è il primo passo per combatterlo.

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Deepfake: che cos’è

Le “fake news” al giorno d’oggi possono sembrare più reali che mai con l’avvento dei cosiddetti “deepfake”: alterazioni di foto o video in cui la persona che compare non è realmente la persona che dice di essere. Queste immagini, foto e video, si basano su un complesso sistema di intelligenza artificiale che acquisisce e sovrappone migliaia di foto di volti di persone e ottenendo un’immagine, appunto, falsata.

Le fake news non sono facili da riconoscere perché solitamente fanno leva sui preconcetti delle persone, andandoli a rafforzare. In questo modo la circolazione delle bufale si fa sempre più rapida ed estesa, di smartphone in smartphone, di dispositivo in dispositivo come il vecchio gioco del telefono senza fili, ma stavolta in versione digitale.

Fake news, 3 consigli per i genitori

Orientarsi in questo vasto universo può essere complicato, ecco perché abbiamo elaborato tre semplici consigli per genitori, insegnanti e adulti di riferimento.

  • Usare consapevolmente la Rete, andare cioè a verificare l’attendibilità delle fonti di una notizia e condividerla solo se è una notizia vera. Sì, ci vuole tempo e nel nostro presente siamo tutti malati di velocità: ma il pensiero si nutre di tempo, ha bisogno di profondità e questa non si può trovare nella velocità. Dobbiamo insegnare ai giovani la virtù della lentezza per aiutarli ad uscire da quel vortice di suoni e informazioni che pervade le nostre vite.
  • In secondo luogo, accompagniamo bambini e ragazzi alla scoperta del web e più in generale del digitale. Far capire loro che Internet e i social network sono manipolabili e che gli interessi che si muovono lì dentro sono molto più complessi e articolati di quello che si possa immaginare. 
  • Aiutiamoli ad avere il piacere di fermarsi a riflettere, di dare forma ai pensieri, stimoliamo in loro interessi diversi: lo schermo è sempre lì a portata di mano e ha dentro tutto, è un perfetto antidoto alla noia, ma la noia può essere fonte di grande creatività se lasciata agire. Una fake news talvolta è proprio figlia della noia: per noia posso smettere di pensare, ricevere un messaggio che parla male di qualcuno e condividerlo senza verificare se quelle informazioni siano vere o meno.

Per altri consigli leggi il decalogo di Generazioni Connesse.

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