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Guerra in Yemen: 120.000 bambini rischiano di morire di fame

Neonata yemenita nel lettino con coperte colorate


 

La guerra in Yemen continua a mietere vittime tra i civili. A causa degli scontri, all’impossibilità di accedere ai servizi sanitari e alla malnutrizione di donne in gravidanza e allattamento, sono centinaia di migliaia i bambini che rischiano di morire di fame.


Un numero in crescita. Si stima infatti che saranno 1,5 milioni in più i minori che nel 2019, rispetto all’anno precedente, avranno bisogno di assistenza umanitaria. 


"Parliamo con i bambini yemeniti ogni giorno. Ci raccontano della distruzione che vedono attorno a sé e ci dicono che hanno bisogno di pace, cibo, acqua pulita, assistenza sanitaria, e del loro desiderio di tornare a studiare tra i banchi di scuola. Eppure, purtroppo, le loro voci continuano a rimanere inascoltate”, ha dichiarato Tamer Kirolos, Direttore di Save the Children in Yemen.


Per tenere alta l’attenzione su questa guerra dimenticata abbiamo lanciato una petizione per chiedere lo stop alla vendita di armi italiane in Yemen.

Firma la petizione


In Yemen più di 1 bambino su 10 vive in aree in cui l’intensità del conflitto è elevata e dove, dall’inizio delle ostilità, circa 6.500 minori hanno perso la vita o sono rimasti feriti dai bombardamenti. Tutto questo è inaccettabile.


Le armi italiane vendute alla Coalizione Saudita vengono prodotte nello stabilimento della RWM di Domusnovas, in Sardegna, e il loro utilizzo da parte dell’aviazione saudita è confermato dal Rapporto finale del gruppo di esperti sullo Yemen, commissionato dall’Onu.


"Le Organizzazioni e le agenzie delle Nazioni Unite impegnate in Yemen stanno lavorando giorno e notte, nonostante le difficoltà, per garantire al popolo e ai bambini yemeniti il supporto e l’assistenza di cui ha bisogno. I leader riuniti a Ginevra hanno nelle loro mani le vite e il futuro di milioni di bambini vulnerabili e per questo chiediamo alla comunità internazionale di incrementare gli sforzi per garantire loro cibo, protezione, educazione e supporto psico-sociale. Soltanto investendo in queste aree si potranno ridurre i danni a lungo termine del conflitto sulla popolazione dello Yemen, e in particolare su donne e bambini”, ha concluso Tamer Kirolos. 


Per approfondire leggi il comunicato

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