Haiti: un bambino su sei sfollato a causa violenza armata

Cristina Baussan/Save the Children

Ad Haiti attualmente circa un bambino su sei è sfollato a causa della violenza armata. Lo abbiamo riscontrato attraverso i dati più recenti diffusi dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), che indicano che quasi 700mila bambini e bambine sono stati costretti ad abbandonare le proprie case.  

Le famiglie e i bambini vivono in scuole sovraffollate trasformate in rifugi improvvisati, spesso senza acqua potabile, cibo o protezione adeguata.

Haiti, un bambino su sei costretto a fuggire dalla violenza

Le persone sfollate ad Haiti sono 1,3 milioni, ovvero circa una persona su nove. È il picco massimo storico per il Paese. Negli ultimi sei mesi, abbiamo visto un aumento del 24% degli sfollati.

Sono passati ormai 15 mesi da quando Haiti ha dichiarato lo stato di emergenza, da marzo 2024, a causa di un’escalation di violenza e illegalità nel Paese. Lo vediamo soprattutto a Port-au-Prince, dove i gruppi armati controllano tutte le principali strade di accesso e uscita dalla città. La situazione è altrettanto grave nella città di Mirebalais, nel dipartimento del Plateau Central, ora sotto il controllo dei gruppi armati. L’aumento degli sfollati che si sta registrando, potrebbe spingere un numero sempre maggiore di bambini nelle mani dei gruppi armati, con il rischio di trovarsi nel fuoco incrociato con la polizia o di subire abusi e sfruttamento.

Come ha dichiarato Chantal Sylvie Imbeault, Direttrice di Save the Children ad Haiti, “I bambini di Haiti stanno vivendo in un incubo senza fine. Un bambino su sei è stato costretto a lasciare la propria casa e la sicurezza che rappresenta. Molti vivono in campi sovraffollati, dove gli aiuti sono limitati e i rischi di violenza sessuale, abusi e reclutamento da parte di gruppi armati sono alti. In questo momento, i bambini di Haiti hanno bisogno di sicurezza, protezione e accesso a servizi a misura di bambino. Il mondo deve aprire gli occhi e guardare a cosa sta accadendo nel Paese".

Il nostro intervento ad Haiti

Operiamo ad Haiti dal 1978, sia nelle comunità urbane che in quelle rurali. Abbiamo fornito assistenza in denaro alle famiglie sfollate nell’area metropolitana di Port-au-Prince che vivono nelle scuole abitate a rifugi, per aiutarle a trovare soluzioni abitative più sicure e dignitose. Questo permette anche di liberare le scuole e riprendere le attività didattiche.

Abbiamo garantito sostegno economico alle famiglie ospitanti nei dipartimenti di Grand’Anse, Sud e Nord Est e, grazie al lavoro con i nostri partner locali, stiamo continuando a fornire accesso all’istruzione di qualità e supporto psicosociale agli studenti nei dipartimenti di Haiti Ovest, Grand’Anse e Sud.

Cosa chiediamo

Lo diciamo con forza: l’unico modo per proteggere veramente le vite dei i bambini di Haiti è fermare la violenza. Chiediamo a tutte le parti in causa di fare tutto il possibile per arginare immediatamente la situazione. È essenziale che l’assistenza umanitaria e gli operatori umanitari possano raggiungere immediatamente chi ha bisogno di aiuto. La vita di migliaia di bambini dipende da questo.

Inoltre, chiediamo con urgenza alla comunità internazionale di aumentare i finanziamenti umanitari per Haiti. Senza risorse adeguate, non possiamo rispondere a questa crisi e salvare l’infanzia.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa

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