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Inondazioni Pakistan: colpiti 800.000 rifugiati, compresi gli afgani

tenda di save the schildren in un terreno distrutto dall'inondazione

Più di due milioni di case sono state distrutte dalle inondazioni in Pakistan a giugno, e 7,6 milioni di persone sono rimaste senza casa. La fame e le malattie sono in aumento e il Paese sta affrontando una grave emergenza sanitaria. 

Dai dati di una nostra nuova indagine, è stato rilevato che più della metà delle famiglie colpite dalle alluvioni dorme all'aperto in tende o ripari di fortuna, spesso non più di fragili teli di plastica. Le bambine e i bambini sono a serio rischio di contrarre malattie mortali come malaria, dissenteria e diarrea, oltre che di morsi di insetti e serpenti. 

Nessun bambino dovrebbe dormire all'aperto, sotto la pioggia, senza acqua pulita o cibo. Stiamo facendo tutto il possibile per tenerli al sicuro ma c’è un disperato bisogno di più fondi per soddisfare l'enorme livello di necessità nel Paese.

La miseria non ha mai fine

"Disastri come questo diventano ancora più letali quando colpiscono i più poveri e vulnerabili, come i rifugiati. Molti di loro vivevano in piccole case fatte di fango che non potevano resistere a queste potenti inondazioni. Immaginate di dover abbandonare la vostra casa con i bambini piccoli per sfuggire alla guerra per poi vedere quel poco che vi era rimasto spazzato via dalle inondazioni solo pochi mesi dopo.” ha dichiarato Khuram Gondal, Direttore di Save the Children in Pakistan.

Le province che hanno subito le peggiori inondazioni, Balochistan, Sindh e Khyber Pakhtunkhwa, ospitano infatti l'80% degli 1,3 milioni di rifugiati afghani nel Paese, quasi la metà dei quali sono bambini. Molti sono fuggiti dall'Afghanistan quando i talebani hanno ripreso il potere nell'agosto dello scorso anno. Nel Balochistan, dove vivono più di 310.000 rifugiati afghani, si stima che 65.000 case siano state completamente distrutte e molte altre danneggiate. 

Come farò a ricominciare una vita normale?

Questa è la frase, particolarmente toccante, che si pone Mirwais, un uomo di 45 anni, fuggito dalla sua casa in Afghanistan per raggiungere un campo profughi nel Balochistan con la moglie e i due figli piccoli, 11 mesi fa, poco dopo che i Talebani avevano ripreso il controllo dell'Afghanistan.

"Le condizioni in Afghanistan erano davvero pessime. Stavamo soffrendo a causa della guerra. Siamo venuti qui, ma non appena arrivati, c’è stata l'alluvione. Così ora siamo nella stessa miseria in cui eravamo in Afghanistan. Quando siamo arrivati qui abbiamo dovuto chiedere prestiti per costruire una piccola casa. Ora tutti gli sforzi che abbiamo fatto negli ultimi 11 mesi sono stati spazzati via dalle inondazioni. Sono seduto qui, senza più niente, molto depresso pensando a come sarà il mio futuro. Come ricostruirò la mia casa?"

Senza un posto dove vivere e senza un reddito, si è indebitato per consentire alla sua famiglia di avere un posto in cui vivere, ma ad un anno del loro arrivo la loro casa è stata completamente distrutta e hanno perso tutto.  

Cosa stiamo facendo

Stiamo fornendo aiuti d'emergenza a famiglie come quella di Mirwais che hanno perso tutto, compresi cibo, alloggi d'emergenza e assistenza medica.

Dall'anno scorso, forniamo assistenza ai rifugiati afghani in Pakistan, fuggiti dall'Afghanistan durante la presa di potere dei talebani, fornendo servizi salvavita come assistenza sanitaria, acqua potabile e istruzione. Inoltre, gestiamo programmi di istruzione e formazione per i rifugiati afghani che vivono nei distretti pakistani di Balochistan e Chaman.

Per approfondire leggi il comunicato stampa.
 

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