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In Iraq aumentano i casi di Covid-19 anche tra i bambini

bambina irachena di circa 12 anni è accanto a una tenda di un campo rifugiati, è ripresa a mezzo busto e indossa una felpa grigia e viola. I suoi capelli sono castani e legati in una coda

In Iraq sempre più bambini e neonati vengono infettati dal COVID-19 e non hanno la possibilità di accedere alle cure mediche. Tra questi, sono stati riportati anche casi di bambini morti a causa della cosiddetta “variante inglese”, la variante del virus scoperta per la prima volta nel Regno Unito.

Bambini iracheni vittime del Covid-19

Da quando la variante è stata annunciata ufficialmente il 15 febbraio, il Ministero della Salute iracheno ha registrato migliaia di casi, con un aumento del 110% nelle ultime due settimane di febbraio rispetto alla prima metà. 

Il numero di minori sotto i 10 anni, a cui è stata diagnosticata la malattia, è passato dagli 11.699 casi dell'11 marzo ai 13.546 del 24 marzo, con un aumento del 15,7% in sole due settimane. 

Nonostante non ci sia ancora una risposta definitiva, gli scienziati avevano allertato sulla possibilità che la nuova variante si trasmette a tutte le età, anche tra i più piccoli. Già all'inizio di febbraio, il ministero aveva riportato di come proprio la variante rappresentasse il 50% di tutti i nuovi casi di COVID-19. 

Per fronteggiare questo momento di emergenza la prevenzione è fondamentale. Per questo stiamo lavorando sul campo con operazioni di sensibilizzazione sull'importanza delle distanze sociali e dei dispositivi di sicurezza sanitaria come le mascherine. I bambini iracheni in difficoltà non possono essere lasciati soli e grazie al tuo sostegno possiamo raggiungerne un numero sempre maggiore. Per sostenere il nostro intervento in questa difficile sfida umanitaria, DONA ORA.

I medici hanno riferito di aver visto un aumento dei bambini ricoverati in ospedale con il COVID-19, ma si teme che questa sia solo la punta dell'iceberg. Si pensa infatti che molti casi non vengano nemmeno portati in ospedale o che la diagnosi avvenga in cliniche e farmacie, dove non c'è una registrazione ufficiale.

Di fronte a questa emergenza, serve un sostegno urgente per aumentare l'accesso ai dispositivi di protezione, bisogna fornire kit di disinfezione e igiene alle scuole e imporre le regole di allontanamento sociale e di uso della mascherina. Inoltre è chiediamo di dare la priorità alla vaccinazione degli operatori sanitari in prima linea e di altri gruppi prioritari, seguiti tra gli altri dagli insegnanti, nonché da coloro che sono in contatto diretto con i bambini.


Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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