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L'educazione civica digitale e il ruolo della scuola

un bambino di profilo con la mascherina indossata è seduto a un tavolino e digita tasti sulla tastiera del pc che è davanti a lui sul tavolo.

Il 2020 non sarà ricordato soltanto come l’anno della Pandemia e della DAD, delle videolezioni, delle mascherine sui volti di studenti ed insegnanti, ma anche come l’anno di un gradito ritorno, quello dell’educazione civica come materia curricolare nelle scuole italiane. Uno dei pilastri della nuova educazione civica è proprio l’educazione alla cittadinanza digitale, ovvero l’educazione civica digitale.

Che cos’è l’educazione civica digitale

Per educazione civica digitale non si intende una riconversione dell’educazione civica ai tempi della rivoluzione digitale. Le competenze di cittadinanza, e con esse l’educazione civica intesa in senso lato, sono ancora profondamente necessarie. Per educazione civica digitale si intende piuttosto una nuova dimensione che aggiorna ed integra l’educazione civica, finalizzata a consolidare ulteriormente il ruolo della scuola nella formazione di cittadini in grado di partecipare attivamente alla vita democratica.

Le parole chiave dell’educazione civica digitale sono: spirito critico e responsabilità. Spirito critico, perché è fondamentale, per studenti e non solo (docenti e famiglie sono altrettanto coinvolti), essere pienamente consapevoli che dietro a straordinarie potenzialità per il genere umano legate alla tecnologia si celano profonde implicazioni sociali, culturali ed etiche. Lo spirito critico è condizione necessaria per “governare” il cambiamento tecnologico e per orientarlo verso obiettivi sostenibili per la nostra società.
Responsabilità, perché i media digitali, nella loro caratteristica di dispositivi non solo di fruizione ma anche di produzione e di pubblicazione dei messaggi, richiamano chi li usa a considerare gli effetti di quanto attraverso di essi vanno facendo.

Dallo spirito critico e dalla responsabilità deriva la capacità di saper massimizzare le potenzialità della tecnologia (ad es. in termini di educazione, partecipazione, creatività e socialità) e minimizzare quelli negativi (ad es. in termini di sfruttamento commerciale, violenza, comportamenti illegali, informazione manipolata e discriminatoria).

Il ruolo della scuola

Occorre quindi che la scuola aiuti ad accompagnare la complessità del cambiamento, piuttosto che marginalizzarne alcuni aspetti come semplici “rischi”.  La scuola può infatti aiutare gli studenti, e con essi i genitori, a costruire strategie positive per affrontare una disponibilità di tecnologie, di informazione e comunicazione senza precedenti.

Lo sviluppo di una piena cittadinanza digitale passa anche e soprattutto dalla capacità degli studenti di appropriarsi dei media digitali, passando da consumatori passivi a consumatori critici e produttori responsabili di contenuti e nuove architetture.

Per questo motivo, Generazioni Connesse mette a disposizione di insegnanti studenti e famiglie il Sillabo dell'educazione digitale, un prezioso strumento per approfondire i temi legati alla cittadinanza digitale.

Dopo il primo anno, il Team di Generazioni Connesse sta lavorando per aggiornare i contenuti dell’omonima piattaforma, al fine di rendere disponibile agli insegnanti un kit aggiornabile e personalizzabile, sulla scia delle indicazioni europee in tema di educazione civica digitale. Tali supporti saranno disponibili in piattaforma a partire dal back to school.

Contestualmente il team sta lavorando alla realizzazione della seconda tranche della campagna We are Fearless, con focus su sexting, fake news, intelligenza artificiale e body shaming: una serie di video che, con un linguaggio attuale ed accattivante, potranno fungere da ulteriore stimolo per lo sviluppo di quel pensiero critico che è uno dei pilastri dell’educazione civica digitale.

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