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L'intervento umanitario durante le emergenze: 6 cose da sapere (FOTO)

Le emergenze umanitarie non possono essere previste, ma è possibile lavorare per prevenirle. Durante terremoti, inondazioni, uragani, ma anche siccità ed epidemie, guerre e attentati, i primi a soffrirne sono sempre e ovunque i bambini. Durante il 2013 abbiamo contribuito ad assicurare che alcuni tra i diritti fondamentali dei bambini, come la sopravvivenza, la sicurezza, la protezione e l’educazione, siano garantiti anche in contesti di guerra e di catastrofi naturali.

Ma cosa bisogna fare affinché la risposta alle emergenze raggiunga il maggior numero di persone possibile, salvando il più alto numero di vite?

  1.  Agire in maniera tempestiva per portare il primo soccorso in base alle esigenze e al tipo di crisi.
  2. Poter essere operativi e arrivare con aiuti immediati in aree molto remote, cosa resa possibile grazie alla presenza di staff già operativo in loco.
  3. Le operazioni di intervento devono coprire diverse aree, dalla salute alla nutrizione, dai programmi di protezione dei minori ai progetti di educazione, oltre alle attività di supporto psicologico, intervenendo con tempestività a tutela dei bambini (i soggetti più vulnerabili durante le emergenze).
  4. Fornire materiali e attrezzature da utilizzare in caso di disastri naturali al fine di migliorare le capacità delle comunità locali di affrontare e rispondere a potenziali crisi umanitarie.
  5. Lavorare al fianco degli stessi bambini e delle famiglie.
  6. Oltre alle attività di post-emergenza, è importante promuovere attività di “prevenzione e riduzione dei rischi

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