Migranti bloccati in Grecia, tantissimi i bambini

Almeno un bambino avrebbe perso la vita durante il pericoloso viaggio per raggiungere l’isola di Lesbo, in Grecia, e sono tantissimi i bambini tra le migliaia di persone coinvolte nei violenti scontri al confine con la Turchia.
I migranti bloccati al confine con la Turchia
Un numero crescente di persone, tra le quali migliaia di minori, sono bloccate sulla rotta tra la Turchia e la Grecia e molti di loro sono costretti a dormire all’aperto, esposti alle temperature gelide, senza possibilità di ripararsi e di ricevere adeguata protezione. Dalla sera dello scorso sabato, almeno 13 mila persone, in gruppi che variano da molte decine di persone sino a più di 3 mila, hanno raggiunto i punti di accesso formali del confine ad Pazarkule e Ipsala, così come i numerosi punti di accesso informali.
Allo stesso modo sono aumentati anche gli arrivi via mare, mettendo così ancora più pressione sui campi già sovraffollati. Attualmente, più di 40 mila persone - di cui quasi 4 su 10 sono bambini - sono bloccate nei campi sulle isole dell’Egeo, esposte a condizioni disumane e all’aggravarsi della loro salute sia fisica che mentale.
Cosa chiediamo
Ai rifugiati e ai richiedenti asilo va garantita l’assistenza e la protezione alla quale hanno diritto. I bambini in particolar modo, e tutte le persone vulnerabili, devono essere protetti ad ogni costo e non possono essere respinti ai confini come pedine in un gioco politico. Ora più che mai, i leader europei devono unire gli sforzi e convergere su meccanismi di responsabilità condivisa, aumentando i reinsediamenti e garantendo che gli aiuti umanitari possano raggiungere i più vulnerabili. I minori non accompagnati e le famiglie vulnerabili devono inoltre essere ricollocati con urgenza dalle isole greche ai Paesi dell’Ue e vanno accelerati i trasferimenti dei bambini che hanno diritto di ricongiungersi ai propri familiari in altri Paesi membri.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.
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