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Non sta accadendo qui, ma in Siria sta accadendo ora!

Non sta accadendo qui, ma in Siria sta accadendo ora

Come reagireste se, improvvisamente, nei negozi non ci fosse più cibo, le scuole venissero chiuse e raggiungere un ospedale diventasse un'esperienza impossibile? Non lo sopportereste probabilmente! E perché, allora, dovrebbero sopportarlo le famiglie in Siria sotto le bombe da 3 anni?

Questo è un cortometraggio che simula, in un sobborgo di Londra, una serie di emergenze inimmaginabili nel  Regno Unito ma all’ordine del giorno in Siria, e documenta la reazione inorridita dei cittadini alle violazioni dei diritti umani nel loro stesso territorio, alcuni dei quali addirittura mettendo a rischio la propria incolumità.

In Siria, oltre 11 milioni di persone sono dovute fuggire dalle proprie case e 420mila vivono sotto assedio all’interno del paese. Alcune comunità sono prive di beni essenziali e le famiglie non hanno cibo per sopravvivere. Quelli che provano a cercare aiuti nelle città sotto assedio rischiano la vita.

Chiediamo che gli aiuti possano raggiungere subito i 12 milioni di siriani disperati, inclusi circa 6 milioni di bambini: l’ONU deve utilizzare tutto il suo peso per negoziare la possibilità di accesso degli aiuti.

Gli assedi devono avere fine insieme ai blocchi per gli aiuti umanitari, le frontiere con i paesi confinati devono rimanere aperte e i paesi ricchi, in primis quelli europei, devono accogliere una quota maggiore di rifugiati in disperato bisogno di salvezza e futuro.

Per sostenere gli interventi di Save the Children sull’emergenza dei profughi siriani:

www.savethechildren.it/siria