Salta al contenuto della pagina

Scontri in Sudan: 24,7 milioni di persone hanno bisogno di assistenza

contesto distrutto dagli scontri in sudan

In Sudan, i gruppi armati che occupano le strutture sanitarie e che saccheggiano le forniture mediche, stanno privando milioni di bambini e le loro famiglie di cure salvavita. Chiediamo che la comunità internazionale risponda ai gravi bisogni delineati nell'odierno Piano di risposta umanitaria delle Nazioni Unite.

I Bisogni umanitari in Sudan 

I nuovi dati pubblicati oggi dalle Nazioni Unite mostrano che il numero di persone bisognose di assistenza in Sudan è ora di 24,7 milioni, con un aumento del 57% rispetto ai 15,8 milioni previsti alla fine dello scorso anno.

Ciò significa che più della metà della popolazione, che ammonta a 46 milioni di persone, ha bisogno di assistenza umanitaria in seguito all’escalation di violenze scoppiata poco più di un mese fa, che ha provocato la morte di almeno 700 civili, tra cui 190 bambini, ferito oltre 5.200 persone e costretto più di un milione di persone ad abbandonare le proprie case. Questi nuovi dati mostrano quanto rapidamente la situazione sia peggiorata in Sudan nell'arco di un solo mese.

All'inizio di questa settimana, in una struttura sanitaria di Khartoum, da noi sostenuta, gruppi armati che usavano il centro come base hanno cacciato otto pazienti sotto ossigeno, che fortunatamente sono riusciti a mettersi in salvo in altri ospedali. In un altro incidente, avvenuto nel fine settimana a Geneina, nel Darfur occidentale, tre strutture sanitarie primarie per gli sfollati interni (IDP), anch'esse sostenute da noi, sono state saccheggiate e svuotate delle forniture mediche.

Strutture sanitarie al collasso

L'assistenza sanitaria in tutto il Paese è sull'orlo del collasso: meno del 20% delle strutture sanitarie nello Stato di Khartoum sono ancora completamente funzionanti, mentre il 60% non è operativo del tutto. I medici che lavorano con noi raccontano che i pazienti arrivano dopo lunghi viaggi solo per scoprire che non hanno nemmeno il paracetamolo di base.

Ibrahim, membro del nostro staff che lavora nel Darfur occidentale, ci racconta: "Non si possono trasportare i feriti, perché il sistema sanitario locale è completamente distrutto. Tutti gli ospedali e le strutture sanitarie sono stati bruciati o saccheggiati. A Geneina non ne funziona nessuno e le persone con malattie croniche, come il diabete, non possono ricevere alcun trattamento". 

Abbiamo avviato una risposta d'emergenza a sostegno degli sfollati nello Stato di Gezira e prevede di potenziarla nelle prossime settimane, ma le richieste continuano ad aumentare. Circa 3 milioni di bambine e bambini sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione: anche prima dello scoppio dei combattimenti, il Paese aveva uno dei peggiori tassi di malnutrizione infantile al mondo, con circa 610.000 bambini che soffrivano di malnutrizione acuta grave. 

Cosa chiediamo 

“Quando il conflitto scoppia e distrugge l'ancora di salvezza dei bambini, le strutture sanitarie, le scorte alimentari e le scorte per il trattamento della malnutrizione, allora che possibilità hanno di vivere?”, ha dichiarato Arif Noor, Direttore di Save the Children in Sudan. Chiediamo l’immediata cessione delle ostilità e alle parti in conflitto di rispettare la dichiarazione di Gedda sulla protezione dei civili.

Chiediamo inoltre di impegnare fondi e risorse per prepararsi a una risposta su larga scala per soddisfare i bisogni critici sia in Sudan che nei Paesi limitrofi, anche alle organizzazioni locali e nazionali che forniscono risposte in prima linea.  

Il nostro intervento

Operiamo in Sudan dal 1983. Nel 2022, abbiamo raggiunto 2,1 milioni di persone, di cui 1,5 milioni bambini, con una programmazione incentrata sulla protezione dell'infanzia, sull'accesso a un'istruzione di qualità, sul sostegno alla salute e alla nutrizione e sulla risposta alle emergenze.

Nel contesto attuale, continuiamo a sostenere le bambine, i bambini e le loro famiglie in cinque Stati (Mar Rosso, Kordofan, Gedaref, Sennar, Nilo Blu), fornendo assistenza sanitaria, nutrizionale, educativa, di protezione dell'infanzia e di sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza.

Questo include un sostegno continuo attraverso 108 strutture sanitarie primarie e 176 scuole in tutto il Paese. Lunedì abbiamo iniziato ad attuare la sua risposta di emergenza per gli sfollati interni nello stato di Gezira, a 50 miglia a sud di Khartoum, pianificando di raggiungere almeno 4.100 sfollati con attività di protezione dell'infanzia, cure mediche di emergenza (o clinica sanitaria mobile) e la distribuzione di articoli igienici essenziali.  Stiamo inoltre sostenendo i rifugiati sudanesi in Egitto e in Sud Sudan.

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

Chi ha letto questo articolo ha visitato anche