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Stop armi italiane in Yemen: insieme in un flash mob a Montecitorio

piazza Montecitorio a Roma flash mob con persone davanti a striscione per chiedere lo stop allesportazione di armi in Yemen

Oggi cade l’anniversario dell’approvazione della Legge 185/90 che regola l’export di armamenti. Qualche giorno fa c’è stato il via libera alla mozione contro l’esportazione di bombe d’aereo e missili italiani verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti e che possono essere utilizzati nella terribile guerra in corso in Yemen. Tuttavia sappiamo che c’è ancora molto da fare per far sì che le armi italiane non finiscano nel conflitto che dilania lo Yemen da anni.


UN FLASH MOB DAVANTI AL PARLAMENTO


Per questa ragione questa mattina in Piazza Montecitorio, a Roma, abbiamo partecipato a un flash mob insieme ad Amnesty International Italia, Fondazione Finanza Etica, Oxfam Italia, Movimento dei Focolari, Rete Italiana per Disarmo e Rete della Pace per chiedere lo stop all’esportazione di armi in Yemen. Un flash mob, davanti al Parlamento, che rappresentava simbolicamente una “pioggia di bombe” per tenere alta l’attenzione su quella che oggi rappresenta la più grave crisi umanitaria al mondo. 


LA PETIZIONE

Da febbraio, periodo nel quale abbiamo lanciato la petizione per chiedere lo Stop dell’esportazione delle armi alla Coalizione Saudita, siamo attivi in questa mobilitazione con varie iniziative, che ci hanno permesso di raggiungere le oltre 100.000 firme.


Più siamo più la nostra voce si farà sentire.

FIRMA anche tu LA PETIZIONE


LA SITUAZIONE IN YEMEN


Più di 7.500 bambini sono stati uccisi o feriti dall’inizio del conflitto in Yemen, per quasi la metà in seguito ai bombardamenti aerei condotti per la grande maggioranza dalla Coalizione militare a guida saudita.


La mozione recentemente votata alla Camera è un primo passo importante, tuttavia ora è fondamentale che il Governo (anche andando oltre il dettato specifico della Mozione) intraprenda immediatamente le azioni necessarie per giungere ad uno stop effettivo delle esportazioni e spedizioni di tutte le tipologie di armi non solo verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti ma nei confronti di ogni attore (statale o meno) che partecipa alle ostilità in corso in Yemen.


Per questo chiediamo inoltre che l’Italia si faccia promotrice in seno al prossimo Consiglio Europeo di un’iniziativa formale per giungere ad un embargo UE sugli armamenti diretti verso il conflitto in Yemen, come richiesto in numerose Risoluzioni votate dal Parlamento Europeo negli ultimi anni. 


Ribadiamo, insieme alle altre Organizzazioni, la richiesta di incontro con il Presidente del Consiglio Conte, recentemente avanzata con una lettera formale che al momento attuale non ha ancora ricevuto riscontro. 
Al Presidente del Consiglio vorremmo domandare non solo rassicurazioni sull’immediato stop all’invio di armi, ma anche un maggiore sostegno dei processi diplomatici e di intervento umanitario che passi anche per un aumento delle risorse e dei fondi per porre sollievo alle condizioni della popolazione (come richiesto da tempo dalle nostre Organizzazioni). 


Per approfondire leggi il comunicato stampa

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