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In Sudan oltre 220mila bambini rischiano di morire di fame

bambino in braccio a madre con accanto operatore sanitario Save the Children in Sudan

In Sudan, quasi 230mila bambini, donne incinte e neomamme rischiano di morire di fame nei prossimi mesi a meno che non vengano stanziati più fondi e venga fatta una mobilitazione internazionale per rispondere alla drammatica crisi in corso in Sudan. In Sudan, sono oltre 14 milioni i bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria, più della metà dei circa 25 milioni di persone necessitano di sostegno. 

Crisi e fame in Sudan

A causa delle ostilità esplose in Sudan, circa 222mila bambine e bambini sono gravemente malnutriti. Insieme a loro anche le neomamme rischiano di morire, più di 7mila donne, se nei prossimi mesi se non si farà fronte alle loro esigenze nutrizionali e sanitarie.

Da quanto emerge dai nuovi dati diffusi dal Cluster per la Nutrizione in Sudan, una partnership che include varie organizzazioni di cui facciamo parte, insieme a Nazioni Unite e al Ministero Federale della Salute, sarebbero più di 2,9 milioni di bambine e bambini in Sudan ad essere gravemente malnutriti e altri 729mila sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione acuta grave, la forma più pericolosa e mortale.  
Di questi bambini, più di 109mila rischiano di avere complicazioni mediche come disidratazione, ipotermia e ipoglicemia, che richiedono cure intensive e specializzate in ospedale. Queste analisi svolte sono una proiezione basata sugli attuali livelli di finanziamento del programma di alimentazione d'emergenza in Sudan, che al momento copre solo il 5,5% del fabbisogno totale del Paese.

Azioni e fondi urgenti per i bambini in Sudan

Dall'escalation del conflitto nell'aprile 2023, la produzione alimentare è crollata, le importazioni si sono bloccate e i prezzi degli alimenti di base sono saliti del 45% in meno di un anno. Una persona su due in Sudan ha bisogno di aiuto per soddisfare i propri bisogni di base .

I dati pubblicati oggi rivelano che le condizioni per sostenere le persone in difficoltà sono nettamente peggiorate, a causa della mancanza di finanziamenti e delle difficoltà a raggiungere le aree con maggiori necessità. 

La distruzione della catena di approvvigionamento di alimenti terapeutici pronti per l'uso ha ostacolato duramente la risposta degli aiuti alla crisi. In particolare, l'unico produttore di alimenti necessari per la riabilitazione di bambini e donne affetti da malnutrizione acuta grave non è più in uso, dopo essere stato distrutto lo scorso anno durante i combattimenti. Se non si affronta il problema dei fondi, quest'anno circa 1,2 milioni di donne in gravidanza e in allattamento soffriranno di malnutrizione e dovranno affrontare gravi complicazioni di salute durante e dopo il parto.

"In Sudan la situazione nutrizionale, in particolare la possibilità per i bambini e per gli altri gruppi vulnerabili di accedere al cibo di cui hanno bisogno per crescere e sopravvivere, è una delle peggiori al mondo. Vediamo ogni giorno fame, sofferenza e morte. Eppure, il mondo guarda altrove. La comunità internazionale deve unirsi per agire e impedire la perdita di altre vite. La storia ricorderà questa inazione". ha dichiarato Arif Noor, Direttore di Save the Children in Sudan.

Il nostro intervento 

Il Sudan sta affrontando una delle più grandi crisi in corso a livello globale. Lavoriamo in Sudan dal 1983 e attualmente sosteniamo bambini e le loro famiglie in tutto il Paese fornendo assistenza sanitaria, nutrizionale, educativa, di protezione dell'infanzia, di sicurezza alimentare e di sostentamento. La nostra Organizzazione sostiene anche i rifugiati sudanesi in Egitto e nel Sud Sudan.

Chiediamo alla comunità internazionale di impegnare fondi e risorse per rispondere all’emergenza sia in Sudan che nei Paesi limitrofi, anche sostenendo le organizzazioni locali e nazionali che forniscono risposte in prima linea. Inoltre, ribadiamo la necessità e l’urgenza di porre fine al conflitto e il libero accesso umanitario, in modo da poter fornire alle famiglie e ai bambini cibo, cure mediche e altri servizi di base e forniture vitali.  
 

Per approfondire, leggi il comunicato stampa.

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