Salta al contenuto della pagina

Allattamento al seno: i benefici e come gestirlo al meglio

mamma che allatta al seno

L’allattamento al seno è, prima di tutto, un gesto di affetto e di vicinanza, è il modo più naturale per proseguire quel legame di intimità che si crea durante la gravidanza. 

L’allattamento è un momento fondamentale per la costruzione della relazione tra la mamma, il papà e la bambina o il bambino. Per questo, fin dalla gravidanza e subito dopo la nascita, è importante incoraggiare i genitori a intraprendere liberamente e consapevolmente questo percorso, fornendo loro le informazioni e gli strumenti necessari per viverlo insieme, apprendendo come condividere con serenità questo gesto di cura, i cui effetti vanno ben oltre la semplice soddisfazione di un’esigenza nutrizionale.

Approfondiamo l’argomento con il contributo di Daniela Palmisano, educatrice perinatale di Pianoterra, partner di Fiocchi in Ospedale presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli. 

Allattamento al seno: i benefici 

Il latte materno è un “alimento vivo” che si modifica nel tempo per adattarsi alle esigenze nutrizionali del neonato: la sua composizione varia nell’ambito della stessa poppata, nel corso della giornata e nelle varie fasi di crescita. Tra i benefici del latte materno, prima di tutto ricordiamo che contiene sostanze nutrienti perfettamente assimilabili e nelle giuste proporzioni, fattori di crescita e anticorpi che proteggono il bambino dalle malattie infantili comuni come la diarrea, l'otite, le infezioni respiratorie e urinarie.

Al di là dei benefici immediati per il neonato, l’allattamento al seno ha un “impatto a lungo termine” in quanto trasferisce un’eredità in termini di salute fisica e psicologica. Molti studi scientifici confermano, infatti, che il latte materno protegge dalle allergie, aiuta a prevenire il diabete giovanile, combatte il sovrappeso e l’obesità in adolescenza e nell’età adulta. L’Oms raccomanda quindi l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi compiuti di vita del bambino o della bambina.

L’allattamento al seno implica numerosi benefici anche per la mamma: favorisce l’autostima materna e la fiducia nella sua capacità di accudimento; riduce il sanguinamento post-parto e il rischio di anemia; riduce i rischi di cancro al seno e alle ovaie, il diabete di tipo II e la depressione post-partum. Allattare in modo esclusivo al seno aiuta inoltre a perdere il peso accumulato durante la gravidanza.

Naturalmente è fondamentale che l’allattamento scaturisca da una scelta consapevole, libera e informata e che ogni dubbio, difficoltà o momento di ansia possa essere gestito, già durante il periodo della gravidanza, con la collaborazione di personale esperto che sappia orientare e sostenere la migliore scelta per la mamma e il bambino/a. 

Come favorire una buona esperienza di allattamento al seno?

Durante la gravidanza e subito dopo il parto, la mammella materna va incontro a modifiche sulla base di stimoli ormonali che assicurano la produzione del latte e la sua emissione. Subito dopo la nascita, dopo essere stato velocemente asciugato, il neonato deve essere posto a contatto pelle a pelle (pratica skin-to-skin) sul torace della mamma, in posizione semi-reclinata, prono, coperto con telino e copertina, in una posizione che gli consenta di avere la bocca ed il naso liberi per respirare. Ecco 5 suggerimenti per gestire al meglio l'esperienza di allattamento al seno:

  • 1. Il contatto pelle a pelle facilita l’avvio dell’allattamento, tranquillizza il neonato e migliora il suo adattamento al mondo esterno. Se vuoi, approfondisci il tema Skin to skin e massaggio neonatale.
  • 2. Il personale ospedaliero nelle ore successive alla nascita deve mostrare alle neomamme le posizioni in cui allattare e deve supportarle per comprendere quando il neonato è pronto per succhiare (segnali precoci di fame) e come gestire la poppata.
  • 3. Rassicurare e sostenere la mamma rafforzando le sue competenze di relazione con il o la neonata è di fondamentale importanza, così come offrire un aiuto competente in caso di difficoltà dopo il rientro a casa. Anche i papà durante le prime settimane di “vita a tre” svolgono un ruolo di supporto ineguagliabile.
  • 4. È opportuno, evitare ciuccio, biberon e tettarelle per il primo mese di vita del bambino in modo da offrirgli un’ unica modalità di nutrimento, aiutandolo a prendere confidenza con la suzione dal seno.
  • 5. Consentire al bambino o alla bambina di usare e rafforzare le proprie competenze per raggiungere il seno, osservandolo, parlandogli e accarezzandolo, crea uno scambio di sensazioni ed emozioni intense che favorisce l’emissione del latte (riflesso di eiezione del latte). Il bambino chiederà di succhiare spesso, almeno otto volte al giorno ed è fondamentale che mamma e bambino rimangano il più possibile a stretto contatto soprattutto durante le prime ore di vita attraverso la pratica del rooming-in. L’allattamento a richiesta, quindi, è il modo più naturale, efficace e immediato per soddisfare qualsiasi bisogno del bambino, soprattutto se molto piccolo.

I falsi miti sull’allattamento al seno 

Ancora oggi prosperano un'infinità di luoghi comuni e false convinzioni intorno all'allattamento materno. Ma facciamo un po’ di chiarezza.

  • Non bisogna essere “fortunate” per avere tanto latte, poiché, nella media, circa il 97% delle donne può allattare e nella maggioranza dei casi i problemi di allattamento sono risolvibili con informazioni corrette e aiuto competente.
  • Il latte, dopo il sesto mese, “non diventa acqua” ma, al contrario, si trasforma, adattandosi alle esigenze nutrizionali del bambino.
  • Allattare non fa perdere i capelli e non è vero che le donne con il seno grande hanno più latte di quelle con un seno piccolo. Il seno è una ghiandola e risponde alla legge della domanda e dell’offerta: tanto più il bimbo chiede, tanto più latte il seno produce.
  • Non è necessario, infine, eliminare dalla dieta della mamma alimenti ritenuti dannosi, come i legumi, il cavolfiore o gli asparagi. L’unica cosa da evitare davvero è l’alcool che passa subito nel sangue e può essere molto dannoso per la crescita del neonato.

Il lavoro di Fiocchi in Ospedale per favorire l’allattamento al seno 

In dieci anni di presenza di Fiocchi in Ospedale presso l’A.O.R.N. “A. Cardarelli” tante sono le mamme che le operatrici di Pianoterra ETS hanno incontrato e sostenuto, in collaborazione con il personale ospedaliero, sin dalle prime ore dopo la nascita. La stanza di Fiocchi in Ospedale è proprio accanto all’ambulatorio del Neonato a Rischio, dove i neonati dimessi dalla Terapia Intensiva Neonatale e dal Nido vengono seguiti attraverso un percorso di follow-up personalizzato in rete con le strutture sanitarie del territorio.

È proprio in occasione delle prime visite post-dimissione, fissate a distanza di circa 7 giorni dal rientro a casa, che le operatrici incontrano tante famiglie condividendo le loro difficoltà e le loro gioie
Accogliere dei neo genitori, i loro dubbi, le loro paure, ascoltare cosa stanno vivendo, cercare di comprendere più da vicino la loro nuova vita è il primo passo dell’approccio di “bassa soglia” adottato dal progetto. 

Le mamme e i papà hanno spesso già la risposta a molte delle loro domande, a volte hanno solo bisogno che qualcuno ascolti “quella” riposta che a loro sembra sbagliata, strana, fuori dagli schemi, ma che sentono vera e aderente al loro sentire. Hanno bisogno di qualcuno che ricordi loro quanto sanno fare bene ciò che fanno, incoraggiandoli a scoprire e strutturare le proprie competenze.

I percorsi di sostegno alla genitorialità di Fiocchi in Ospedale sono finalizzati proprio al rafforzamento delle competenze dei genitori e degli altri adulti di riferimento, al miglioramento del loro benessere e serenità e alla prevenzione di eventuali sviluppi problematici.

Fiocchi in Ospedale sostiene le neomamme con consulenze ad hoc sull’allattamento e incontri di educazione perinatale in cui, con l’aiuto di una bambola, spieghiamo loro come fare il bagnetto, come pulire il nasino, come prendere in braccio un neonato e come far dormire il cucciolo nella sua culletta. Riceviamo spesso cioccolatini e bomboniere, feedback e messaggi di ringraziamento.

“Da quando sono diventata mamma ho ricevuto il sostegno e l’appoggio di questo meraviglioso progetto. Sempre disponibili, sempre efficienti le operatrici con i loro consigli su come allattare la mia piccola e fronteggiare le iniziali difficoltà. Ancora oggi che la mia bimba ha quasi 2 anni mi rivolgo alla loro professionalità. Grazie per accompagnarmi in questo splendido e talvolta ancora sconosciuto mondo da mamma.”
Antonella, una mamma che è stata seguita dalle operatrici di Fiocchi in Ospedale. 

Per approfondire la tematica, visita la nostra pagina dedicata Allattamento al seno: perché è importante. Oppure, leggi i nostri articoli, eccone alcuni:

Chi ha letto questo articolo ha visitato anche