Compiti delle vacanze estive: idee pratiche e come organizzarli

Lorenzo Pallini/Save the Children
L’estate, per ragazzi e ragazze, può essere definito un tempo sospeso. Un momento in cui respirare dopo mesi di impegni scolastici, un tempo di attesa, aspettative e speranze.
Ma cosa succede con i compiti delle vacanze? Spesso vengono vissuti come un peso, un dovere scollegato dalla realtà. In realtà, se accompagnato in modo positivo, il periodo estivo può anche diventare una preziosa occasione per continuare ad apprendere in modo più libero e personalizzato. Con il giusto approccio educativo, i compiti per le vacanze estive possono trasformarsi in un’esperienza di apprendimento autentico, creativo e motivante.
Perché è importante fare i compiti delle vacanze?
Diversi studi sottolineano come durante le vacanze estive si possa verificare una perdita di apprendimento, soprattutto tra i bambini in situazioni di svantaggio socioeconomico (Alexander et al., 2007). Questo fenomeno, noto come summer learning loss, può contribuire ad ampliare il divario educativo tra chi ha accesso a risorse culturali ed educative e chi ne è privo. Per questo motivo, è fondamentale non abbandonare del tutto lo studio durante la pausa estiva, ma trovare un modo per fare i compiti delle vacanze in modo leggero, piacevole e stimolante. Un’opportunità per mantenere attive le competenze acquisite e svilupparne di nuove.
4 Idee pratiche per rendere i compiti estivi più coinvolgenti
Fare i compiti nelle vacanze non deve limitarsi a pagine di operazioni da completare o riassunti da scrivere. Può diventare una traccia per attività più ricche e significative, che possono essere organizzate con poco materiale e senza specifiche competenze.
Ecco 4 Idee pratiche per rendere i compiti estivi coinvolgenti:
- Un diario di viaggio: anche se si resta in città, si può osservare il proprio quartiere, fare foto, raccogliere storie e scrivere piccole cronache. Questo sviluppa competenze di scrittura e osservazione;
- Matematica nella vita quotidiana: preparare una merenda insieme, dosando ingredienti o gestendo un piccolo budget fittizio, può allenare le competenze logico-matematiche;
- Letture condivise: scegliere un libro da leggere insieme, a voce alta, magari drammatizzandolo o creando un “club del libro” tra amici o coetanei;
- Gioco simbolico e teatrale: attività come improvvisazioni teatrali, giochi con le marionette o costruzioni con materiali di recupero stimolano il linguaggio, la cooperazione e la creatività.
Come fare i compiti delle vacanze in modo efficace (e veloce)
Un tema frequente tra genitori e studenti è: come fare più velocemente i compiti delle vacanze? Il segreto non è correre, ma organizzarsi bene. Ecco 5 consigli pratici per educatori e famiglie:
- Collegare i compiti alla realtà: aiutate i bambini e le bambine a capire “a cosa serve” ciò che fanno, collegandolo a situazioni reali o a loro passioni.
- Programmare insieme i compiti per l’estate: per fare più velocemente i compiti delle vacanze, è importante pianificare un calendario settimanale delle attività estive, lasciando spazio anche al gioco libero, ma dedicando momenti a compiti e lettura.
- Studiare in compagnia: creare piccoli gruppi di studio o di attività permette ai bambini di aiutarsi tra loro e imparare in modo più sociale.
- Usare strumenti diversi: cartelloni, podcast, video, disegni, app educative, strumenti interattivi…variare i linguaggi aiuta a mantenere alta la motivazione.
- Offrire momenti di restituzione: valorizzate il lavoro svolto mostrando ai genitori, ai compagni o agli educatori quanto è stato prodotto. Questo aumenta l’autoefficacia e il senso di realizzazione.
Il ruolo dell’adulto: guida, non giudice
Gli adulti, in particolare genitori ed educatori, devono avere un ruolo di sostegno, non di giudizio. Accompagnare, incoraggiare e valorizzare l’impegno dei bambini è il modo migliore per far crescere l’autonomia e la fiducia in sé.
I bambini e le bambine hanno bisogno di sentire che l’errore è parte del processo, che si può sbagliare e riprovare. Lo sviluppo avviene infatti quando un bambino riesce a fare qualcosa con l’aiuto di un adulto o di un pari più competente (Vygotskij, 1978). Questo significa che il nostro supporto non deve togliere autonomia, ma al contrario creare le condizioni perché ogni bambino possa sentirsi capace.
Quando iniziare i compiti delle vacanze?
Meglio non aspettare l’ultima settimana. Iniziare i compiti delle vacanze già a inizio estate, con gradualità, permette di lavorare senza stress, dedicando il giusto tempo anche al gioco e al riposo. Suddividere il carico in piccoli obiettivi settimanali può fare la differenza.
Mediazione educativo-didattica e compiti vacanze: il ruolo di adulti ed educatori
Il ruolo degli educatori nei centri estivi, ad esempio, e quello dei genitori è cruciale: non si tratta di “sostituirsi” agli insegnanti o replicare la scuola, ma di mediare i compiti delle vacanze attraverso esperienze più ludiche e pratiche. La pedagogia attiva ci insegna che si impara facendo (learning by doing) e riflettendo sull’esperienza (Dewey, 1938). I centri estivi, le attività in famiglia e il gioco diventano così strumenti preziosi per mantenere attiva la curiosità.
Fare i compiti per le vacanze estive non deve essere un incubo. Con l’aiuto di una mediazione educativa, di una buona organizzazione e di strumenti stimolanti, anche i compiti in estate diventano un’occasione per scoprire, sperimentare e crescere. Perché ogni stagione – anche l’estate – è tempo di apprendimento.
Educare d’estate non significa fare “scuola d’estate”, ma creare ponti tra i saperi scolastici e la vita quotidiana, tra l’apprendimento e il piacere. Perché, come diceva Maria Montessori, “l’educazione è un aiuto alla vita”, e ogni stagione, anche quella estiva, può diventare un’occasione preziosa per imparare insieme.