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Il contrasto alla pedopornografia è minacciato da un vuoto normativo

Sagoma nera in controluce di una bambina davanti a una finestra che tiene in mano un tablet e ne guarda lo schermo

L’abuso e lo sfruttamento online dei minori sono fenomeni in costante aumento e i recenti fatti di cronaca ci richiedono di tenere alta l’attenzione. Inoltre, dal 21 dicembre 2020 il contrasto alla diffusione di materiale pedopornografico è messo in discussione da un vuoto normativo in seguito all’entrata in vigore del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche.

Una proposta di deroga della direttiva e-privacy

Il 21 dicembre 2020, il Consiglio d’Europa ha proposto una deroga, temporanea e limitata, rispetto ad alcune disposizioni della direttiva e-privacy. L’obiettivo è quello di evitare che l’entrata in vigore del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche impedisca ai fornitori di servizi di comunicazione di utilizzare le tecnologie per l’individuazione di immagini di abusi su minori o i casi di adescamento di bambini/e per fini sessuali.   

Questa proposta, già supportata dalla nostra Organizzazione nella fase di compromesso e approvazione da parte della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento europeo, dovrà ancora seguire un lungo iter e al momento il Parlamento Europeo non l’ha ancora approvata. In questo modo si è venuta a creare una situazione di interruzione delle iniziative volontarie delle aziende ICT di monitoraggio dei propri sistemi, in collaborazione con le Forze Dell’Ordine degli Stati membri, anche dopo il 21 dicembre 2020. Basti pensare che, dall'entrata in vigore del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche (22 dicembre), le segnalazioni di materiale relativo ad abuso online in Europa sono diminuite del 46% nelle tre settimane successive. 

Abbiamo continuato a chiedere e supportare la definizione di una risposta legislativa, al più presto, in linea con la Strategia dell’UE per una lotta più efficace contro gli abusi sessuali su minori (2020-2025), e fornire così un quadro di riferimento e di coordinamento a livello europeo per contrastare il fenomeno degli abusi sessuali, online e offline.
 

I dati sugli abusi online

Durante i primi mesi dell’emergenza Covid-19 le organizzazioni e le istituzioni preposte alla lotta contro lo sfruttamento sessuale online, sia in Italia sia a livello internazionale, hanno registrato un aumento dei casi di abuso sessuale online sui minori e della diffusione di immagini pedopornografiche. Una tendenza che è stata confermata per tutto il 2020 anche in Italia. Secondo i dati della Polizia Postale (gennaio 2021) nel nostro Paese i reati relativi allo sfruttamento e all'adescamento di minori online sono aumentati del 110% rispetto al 2019: 69 le persone arrestate (+86,48%) e 1.192 quelle indagate (+93.9%). I casi trattati sono stati complessivamente 3.243, il 132,3% in più rispetto al 2019. Nel 2020 molteplici sono state le segnalazioni relative a episodi di intrusione nelle piattaforme dedicate alla formazione degli studenti a scopo di adescamento. 

Più in generale, negli ultimi dieci anni nell’UE si è verificato un significativo aumento di segnalazioni di abusi sessuali online su minori, passando da 23.000 nel 2010 a 725.000 nel 2019. 

Allo stesso tempo, solo nel 2019 il National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) statunitense ha ricevuto quasi 17 milioni di segnalazioni di abusi sessuali su minori da parte delle aziende tecnologiche e dei servizi di comunicazione che volontariamente intercettano questo tipo di materiale attraverso strumenti tecnologici. Queste segnalazioni includevano non solo immagini e video di abusi, sia già noti sia nuovi, ma anche situazioni di adescamento online (c.d. grooming). 

Le soluzioni tecnologiche sono solo una parte di ciò che può essere messo in campo per la prevenzione e il contrasto all’abuso online e alla pedopornografia. Bisogna agire su più fronti, sia in termini preventivi sia in termini di presa in carico del soggetto coinvolto in un abuso online, come anche sottolineato nella Strategia. Nel superiore interesse del minore, dal momento che gli ambienti digitali sono pensati prevalentemente per gli adulti, accogliamo con favore le iniziative che contribuiscono a creare un ambiente digitale a misura di bambini/e di ragazzi/e, parallelamente all’impegno nel promuovere consapevolezza, partecipazione e competenza digitali tra i più giovani per dotarli di strumenti utili al loro benessere. 

La nostra piattaforma per segnalare gli abusi

Nell’ambito del nostro impegno programmatico di lotta allo sfruttamento e all'abuso sessuale delle persone minorenni anche online, abbiamo realizzato fin dal 2001 STOP-IT, un servizio di hotline, che consente agli utenti di Internet di segnalare la presenza di materiale pedopornografico online, tramite la piattaforma dedicata.

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