Coronavirus: primi casi in Siria
È molto forte la preoccupazione nel nord-est della Siria, dove sono stati accertati i primi casi positivi al coronavirus. Le conseguenze di questa epidemia sarebbero inimmaginabili nel Paese, già duramente provato da 9 anni di guerra.
Siria, un paese impreparato all’emergenza coronavirus
Nel nord-est del Paese, sono disponibili meno di 30 letti per la terapia intensiva, solo dieci ventilatori per adulti e un ventilatore pediatrico. Questa carenza, rende fondamentale la prevenzione, ma resta molto complicato garantire la pulizia e l’igiene in città dove i rifornimenti idrici non arrivano regolarmente.
Siria nove anni di guerra
Il conflitto in Siria è ormai entrato nel suo decimo anno. I bambini soffrono di malnutrizione cronica e spesso non sono stati vaccinati contro le malattie. Molti di loro hanno perso le proprie famiglie. Il sistema sanitario è molto limitato.
Gli operatori umanitari devono avere la possibilità di raggiungere le comunità in modo da fare tutto il possibile per rallentare il propagarsi dell’infezione, mantenendo le misure di distanziamento sociale, fornendo istruzione a distanza e distribuendo sapone e altri articoli per l'igiene personale.
Le famiglie nel nord-est della Siria hanno già vissuto sulla propria pelle tragedie inimmaginabili, dobbiamo agire ora per dare loro i mezzi più efficaci per combattere il coronavirus.
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