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Empowerment femminile: una sartoria contro le barriere sociali e culturali

donne che attorno al tavolo utilizzano le macchine da cucine

All'interno di una mission orientata alla promozione e alla difesa dei diritti dei bambini e delle mamme, uno degli obiettivi dello Spazio Mamme di Ponte di Nona è volto a favorire l’empowerment femminile, concepito come “potenziamento” di sé e della propria capacità di autodeterminazione.

A raccontarci un esempio concreto di questa esperienza è Anna Dinuovo della cooperativa Santi Pietro e Paolo, coordinatrice dello Spazio Mamme di Ponte di Nona, a Roma. 

Empowerment al femminile

“Nella nostra esperienza – racconta Dinuovo - la condivisione degli obiettivi e la partecipazione collettiva, che rappresentano già di per sé un risultato di cui andare fieri, hanno superato le complessità che si sono incontrate lungo il percorso e hanno portato poi alla scelta di un’attività da svolgere insieme: il laboratorio di sartoria. Le donne che partecipano al laboratorio provengono per lo più da contesti migratori o di grande marginalità sociale, si trovano a portare il peso della responsabilità della cura della casa, dei figli e, in alcuni casi, anche dei genitori o altri parenti anziani e/o disabili. Questa faticosa e difficile condizione di vita porta inevitabilmente a una riduzione delle possibilità e delle occasioni di socializzazione”. 

L’approccio metodologico del laboratorio di sartoria è stato, quindi, quello dello sviluppo di competenze, intese come: 

  • Vivere una vita sana; 
  • Accedere alla conoscenza, istruzione, formazione e informazione; 
  • Prendersi cura di sé (tempo, cultura, sport e svago); 
  • Prendersi cura degli altri; abitare e lavorare in luoghi sani e sicuri; 
  • Lavorare; 
  • Partecipare alla vita pubblica e convivere in una società paritaria; 
  • Accedere alle risorse pubbliche (servizi); muoversi nel territorio. 

Empowerment e inclusione sociale

Lo sviluppo di processi di empowerment rappresenta, infatti, un fattore di crescita delle persone e dei territori e una risposta possibile per favorire contesti abitativi più sani, inclusivi e coesi. 

L’inclusione consiste, dunque, nel cambiamento dei contesti di partenza: realizzare società non discriminatorie, in cui ognuno possa imparare a vivere con l’altro, istaurando relazioni significative. 

L’idea di trasformazione si traduce, dunque, nell’attuare un nuovo modello di comportamento e di pensiero, che consenta di sviluppare nuovi valori, nuove priorità e nuove relazioni. Perchè questo accada, è necessario intendere l’inclusione proprio come una modalità d’intervento, necessaria alla trasformazione dei contesti e quindi abbattere qualsiasi stereotipo. 

Il laboratorio di sartoria: uno spazio di conoscenza e crescita personale 

La storia del laboratorio di sartoria ha avuto inizio con la promozione di soft skills volte a consolidare le risorse delle mamme, offrendo spazio di confronto, ascolto, svago e riflessione. Nasce, quindi, in uno spazio dedicato alle donne dove incontrarsi, conoscersi e raccontarsi e raccogliere idee e proposte. 

Il contesto protetto del laboratorio si propone come esperienza significativa e professionalizzante di avvio al lavoro e mira nel contempo alla valorizzazione delle competenze e delle abilità personali delle donne coinvolte. Il laboratorio di sartoria ha avuto inizio nel settembre del 2017 con la raccolta di vestiti in disuso e il riciclo dei tessuti, e da lì il gruppo ha deciso di concentrare le proprie competenze e energie sul realizzare delle borse. È nata così la prima linea di borse del marchio Nine Bridge.

Il laboratorio nella pratica è stato inizialmente sostenuto da due mamme/nonne peer che hanno messo a disposizione le loro competenze di cucito e le hanno trasmesse alle altre partecipanti.  Nel corso del tempo si è arrivati alla creazione e realizzazione di una borsa (una shopper bag), affinando sempre le tecniche del cucito e la messa a punto del modello. Con la stessa modalità il gruppo di sartoria ha prodotto anche delle sacche per il pane in lino, materiale traspirante ideale per la conservazione di questo alimento, progetto in collaborazione  con Slow Food.

In occasione del Natale 2020 e Natale 2021 il laboratorio di sartoria ha partecipato alla produzione dei nostri doni solidali. Dalla distribuzione dei prodotti il laboratorio ha ottenuto una parte di ricavato per la sua sostenibilità. Nel 2022 è stato, quindi, possibile realizzare un corso professionalizzante di taglio e cucito, condotto da una sarta professionista, che ha trasmesso competenze e supervisionato la realizzazione di cartamodelli e di prodotti tessili. 

“Per quanto riguarda la nostra esperienza di operatori siamo grati alle donne dello Spazio Mamme, che, attraverso la pratica creativa del laboratorio di sartoria, hanno restituito a chi le ha accompagnate in questo percorso, una gratitudine fatta di parole, gesti e sguardi, che ha dato a tutti noi la consapevolezza di aver fatto un buon lavoro” ha concluso Anna Dinuovo.

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