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Servizi educativi per l’infanzia: il nostro supporto

bambina in braccio alla madre mentre scherza con operatrice di save the children all interno dei nostri spazi mamme

L’accompagnamento di bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità costituisce un punto fondamentale nel lavoro di cura e protezione dell’infanzia. Tali interventi mirano a promuovere condizioni idonee alla crescita, a prevenire i rischi che possano ostacolare il percorso di sviluppo fisico, educativo ed emotivo, a costruire relazioni positive tra genitori e figli, tra famiglie e sevizi per poter chiedere e dare aiuto. 

Cosa sono i servizi per la prima infanzia e cosa facciamo 

Al giorno d’oggi i servizi per la prima infanzia sono sempre più centrali. I servizi educativi rappresentano un fattore di protezione da un ambiente familiare a rischio di vulnerabilità socio-economica. Inoltre, sono in grado di supportare i genitori e offrire ai bambini esperienze fondamentali per lo sviluppo cognitivo, relazionale ed emotivo, in una logica cooperativa tra famiglia e servizi. 

In Italia, come sottolinea anche l’Atlante dell’infanzia a rischio 2022, negli ultimi vent’anni sono stati sviluppati diversi progetti per promuovere attività precoci che garantiscano un adeguato sviluppo cognitivo dei bambini e delle bambine e sono nate diverse iniziative per sostenere le famiglie nel loro ruolo genitoriale. Ne è un esempio il nostro progetto degli Spazi Mamme, che accompagna i genitori durante le tappe più importanti della crescita dei propri figli e promuove l’inclusione dei bambini tra 0 e 6 anni che vivono una situazione di marginalità. 

Il lavoro di rete degli Spazi Mamme: l’esempio di Napoli 

A Napoli, nella IX Municipalità, lo Spazio Mamme gestito dalla cooperativa sociale l’Orsa Maggiore, nostro partner, propone e realizza attività educative figli-genitori sensibilizzando quest’ultimi sull’importanza di far vivere ai figli nella prima infanzia (0-6 anni) esperienze significative e di confrontarsi loro stessi con altri genitori di figli della stessa età. Il lavoro dello Spazio Mamme è incentrato in particolar modo su:

  • Sensibilizzare i genitori sull’importanza di frequentare i servizi educativi: Il lavoro mira a ridurre la diffidenza verso i servizi per la prima infanzia, mettendo invece in risalto le possibilità educative e relazionali che certi luoghi possono offrire. Federica D’Onofrio, coordinatrice dello Spazio mamme, dalla sua esperienza ci racconta: "emerge che la diffidenza da parte dei genitori, nasce da un pensiero ben radicato, ovvero che il bambino/a e la mamma, soprattutto se casalinga, non hanno bisogno di spazi relazionali; è dovere della madre crescere il figlio”. I gruppi mamme e le attività educative mamma–bambino si incentrano sul sensibilizzare i genitori sull’importanza di considerare i servizi educativi come luoghi dove è possibile realizzare attività educative che stimolino i figli su determinare aree (cognitive ed emotive) in uno spazio fisico e relazionale adeguato ai loro bisogni e aperto al confronto tra pari e con adulti significativi. 
  • Sostenere e accompagnare le famiglie presso i servizi: il lavoro si basa principalmente sull’offerta di interventi che possano aiutare le mamme ad accrescere  il dialogo con i servizi, cosi da considerarli come risorsa fondamentale per l’accudimento dei figli  e  uno spazio di osservazione altro da quello esclusivamente casalingo, dove educatori e maestre esperte possano aiutarle a crescere al meglio i figli individuando insieme le risorse da potenziare, i nodi critici e gli obiettivi da poter raggiungere attraverso un lavoro sinergico. 

“Riteniamo -aggiunge D’Onofrio - un risultato sempre positivo l’iscrizione dei bambini anche molto piccoli ai nidi e alle scuole per l’infanzia, sostenendo le madri nella separazione, aiutandole a gestire i pregiudizi  e giudizi familiari, promuovendo l’alleanza con il personale educativo, aiutando anche i servizi ad accogliere l’unicità di ogni famiglia, soprattutto le più vulnerabili che magari faticano nell’inserimento, costruendo un processo di inclusione che parte dall’accoglienza del servizio, prima che dall’adattamento del bambino” conclude. 

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