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Esami di maturità 2022: come affrontarli al meglio

Ragazzi con lo zaino in spalla nel cortile di fronte la porta d'ingresso della scuola

Da domani in tutta Italia, tantissime studentesse e studenti delle scuole superiori di secondo grado, saranno alle prese con il temutissimo esame di stato. Ma gli esami di maturità fanno davvero così paura?

Simboleggiano il valico di un confine importante nella vita degli adolescenti, segnando il passaggio all’età adulta, e si costruiscono aspettative sul rendimento e sul risultato finale di ogni studentessa e studente.

Esami di maturità: come affrontarli in modo positivo

Ma oltre con una buona preparazione, è bene affrontare la maturità con uno spirito positivo. Infatti, la chiave di molte sfide, è imparare a gestire l’ansia e le preoccupazioni che ne scaturiscono, cercando di trasformarli in stimoli ed opportunità di crescita, un modo per dimostrare di potercela fare. Leggi anche il nostro articolo su Come combattere l’ansia da esami.

Per dare la giusta carica ai maturandi e superare queste giornate di intense emozioni, abbiamo chiesto il contributo di chi ci è già passato sui quei banchi e adesso ricopre un importante ruolo dall’altra parte dell’aula. Ecco le interviste e gli auguri speciali di alcuni docenti:

Come affrontare un momento così importante?

  • Attribuendo ad esso, come a ogni altro momento della vita, il giusto peso: è sicuramente una delle tappe fondamentali della vita di ciascuno, e va affrontata con serietà e rispetto, ma senza caricarlo di aspettative eccessive.
  • Dico sempre ai ragazzi di ricordare la massima: “poco, se mi considero; molto, se mi confronto”. Non bisogna mai considerarsi perfetti, occorre sempre essere pronti ad imparare per migliorarsi. L’esame di stato è solo uno dei tanti momenti in cui si è sottoposti a giudizio e deve essere affrontato con la consapevolezza di essersi preparati con impegno.
  • La maturità è considerata una delle esperienze più terribili della nostra vita. La domanda che ci dobbiamo porre però è di cosa si ha paura? Affrontare una prova in cui siamo chiamati a mettere a frutto i nostri talenti e siamo spinti a crescere? Ma non bisogna aver paura di crescere, di maturare.
  • L’esame di stato è un traguardo solo nell'ottica del superamento dei 5 anni di studi, di cui le prove scritte e orali rappresentano solo l'ultimo ostacolo da saltare. Ma se siete stati ammessi alla maturità è certo che i vostri docenti vi ritengono già maturi. La maturità non è un evento improvviso, ma un lungo processo di costruzione della vostra personalità e della vostra conoscenza. E questo processo è già stato compiuto, voi avete eretto l’edificio: siete già maturi.

Quale consiglio dareste per gestire l’ansia o la preoccupazione pre-esame?

  • Può essere utile stilare una tabella di marcia, non troppo impegnativa, in base ad argomenti e discipline, e quindi acquisire consapevolezza della propria preparazione. Nessun docente, interno o esterno, avrà interesse a creare difficoltà agli studenti, anzi tutti cercheranno di valorizzare le vostre qualità.
  • È un fatto caratteriale. È difficile placare l’ansia, ma si può ragionare e pensare che nella vita saranno tante le prove da affrontare. Consiglierei quindi di cercare di rilassarsi il più possibile.
  • Il mio consiglio è quello di pensare che molte persone ci sono passate e hanno già sostenuto l’esame di stato. È una prova che va vissuta e va assaporata anche la paura e l’ansia senza far finta che non la si provi.
  • Pensate che l'esame non è un traguardo ma è una soglia, e consiglio di viverlo con la consapevolezza e la giusta tensione di un passo che vi porta al di là, nel mondo degli adulti. Se temete di non essere valutati secondo le vostre aspettative, sarebbe un evento negativo solo in apparenza. Anche saper accettare una “sconfitta” in questi termini è già un sintomo di “maturità”.

Com’è cambiato l’esame di maturità durante questi anni di pandemia?

  • Sicuramente è più semplice: la commissione interna conosce gli studenti e li guida con autorevolezza, ma anche con grande affetto. Il ritorno delle prove scritte, quest’anno, non deve spaventare: il fatto che la seconda prova sia elaborata all’interno di ciascun Istituto garantisce la conoscenza degli argomenti proposti.
  • Le studentesse e gli studenti all’inizio erano spaesati: il primo anno di pandemia era un’incognita e molti temevano di dimostrare poco e non far vedere ciò che avevano appreso. Il secondo anno si sono approcciati in maniera più tranquilla e coscienti di non dover affrontare le tre prove scritte. Ma quest’anno sono stati re-inseriti i compiti scritti e molti di loro sono preoccupati.
  • Ora l’esame vede la presenza di tutto il consiglio di classe che ha accompagnato le ragazze e i ragazzi nel percorso di studi. Si tratta dunque di fare un bilancio di ciò che si è fatto durante gli anni.
  • I miei studenti non se lo vorranno sentir dire, ma stanno per affrontare una maturità che, a confronto con gli anni pre-pandemia, dovrebbe essere più facile. La prova di italiano è nazionale, ma sarà il vostro insegnante a correggerla. La seconda prova, non nazionale, è creata dai docenti del vostro istituto in base al livello raggiunto in questi anni. Il resto dei membri della commissione sono vostri insegnanti che vi conoscono perfettamente. Cosa potrà mai andare storto?

Le nuove modalità, sia per gli scritti che per l’orale, riescono a carpire meglio il livello di preparazione degli studenti?

  • Credo di no, poiché è una ripetizione. La commissione interna che giudica gli studenti, è la stessa che li ha valutati appena quindici giorni prima, quindi, come potrebbe non conoscere la preparazione dei propri studenti? 

  • La prova orale è molto importante. La discussione durante il colloquio di educazione civica e PCTO è sicuramente un valido strumento per valutare la preparazione dell’alunno.

  • Credo che aver rimodulato i crediti, assegnando al percorso di studi fatto il 50 % della valutazione, abbia agevolato le ragazze e i ragazzi che si sono trovati ad affrontare una nuova forma di scuola (DAD e poi DDI). E aver ripristinato gli scritti permette di capire il livello di preparazione degli studenti.
  • Sono felice che abbiano reintrodotto la seconda prova, e ritengo corretto che venga elaborata all’interno dell’istituto, poiché nei 5 anni possono essere tante le varianti che rallentano l’apprendimento e che, a fronte di un percorso scolastico diverso, la prova di “specializzazione” non sia uguale per tutti.

Un ricordo dei vostri esami di maturità 

  • Ho sostenuto la prova orale il 12 luglio 1982, il giorno successivo alla finale dei Mondiali di calcio. Ricordo che trascorsi tutta la giornata dell’11 a studiare e feci una pausa solo durante lo svolgimento della partita, poi mi rimisi sui libri: tutti festeggiavano e io ero tristissima perché non potevo farlo. Non dimenticherò mai quella serata!
  • Essendo una persona ansiosa e timida non l’ho vissuto bene, anche perché c’era un solo membro interno e la commissione tutta esterna. Tutti noi studenti temevamo che l’unico membro interno, un professore molto buono ma molto mite, non ci supportasse.
  • Io ho svolto gli esami portando solo due materie scritte, italiano e matematica, e avevo un unico docente interno e tutta la commissione era esterna. L’ho vissuto proprio come un rito di passaggio, uscita dall’aula dove avevo sostenuto l’orale mi sono sentita adulta, pronta per affrontare la vita.
  • Ero al liceo scientifico e sono stata ammessa alla maturità con l’insufficienza di matematica, che uscì come seconda prova e andò male. Mi promossero con un 48/60, che era un voto sfigatissimo per una che nelle altre materie aveva tutti 8 e 9. Ma questo mi diede una voglia inarrestabile di rivalsa all’Università, uscendo con 110 e lode.

Un augurio speciale per i maturandi

  • Quest’anno, dopo quaranta anni, ho incontrato i miei compagni di scuola, tutti erano ancora i ragazzi che avevo lasciato tanti anni prima. Il mio augurio è questo: non abbiate paura di imparare a volare e lottate sempre e comunque per essere voi stessi, con le vostre passioni e i vostri desideri!
  • L’augurio più sentito per i ragazzi è che possano mettere a frutto ciò che hanno imparato per un futuro soddisfacente, anche dal punto di vista lavorativo. Andare avanti a testa alta, con orgoglio e che per realizzarsi anche nel mondo del lavoro, non vadano via di qua, dalla loro terra.
  • Care ragazze e cari ragazzi, adesso inizia il bello…non vi fate scoraggiare e siate pronti ad affrontare tutto ciò che la vita vi metterà davanti, certamente cose meravigliose ma anche qualche piccolo ostacolo. Siate certi che potete affrontare tutto.
  • Vi auguro di coltivare il dubbio e di cercare le risposte non sulla superficie liscia delle apparenze ma nella complessità profonda e articolata della nostra realtà. E se noterete delle incongruenze, vi auguro di avere il coraggio, ogniqualvolta che ne sentirete la necessità, di opporvi al pensiero dominante. Vi auguro di essere cittadine e cittadini liberi e che possiate sempre esprimere liberamente le vostre opinioni e agire di conseguenza.

Ringraziamo, in ordine di risposte, le docenti che ci hanno supportato con il loro prezioso contributo: Costantina Silvestri, Prof.ssa del Liceo Scientifico Statale Pasquale Stanislao Mancini di Avellino; Juna Speltra, Prof.ssa dell’Istituto d’Istruzione Superiore Melissa Bassi di Napoli Chiaiano; Elisa Ponzo, Prof.ssa dell'Istituto Pertini Falcone di Roma; e Alisa Matizen Prof.ssa dell'IIS Marie Curie-Carlo Levi di Torino. 

E a voi studentesse e studenti, vi auguriamo buona fortuna!

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