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La risposta alle emergenze del 2013 (FOTO - VIDEO)

Di fronte a un’emergenza non è facile intervenire, capire come muoversi, da dove cominciare. Serve esperienza, organizzazione, capacità e mezzi. Intervenire in maniera tempestiva è fondamentale. Il Fondo Emergenze ci permette di avere subito  fondi disponibili per intervenire e portare il primo soccorso in base alle esigenze e al tipo di crisi. Le prime 24 ore sono fondamentali, l’acqua e il cibo sono le prime cose che scarseggiano. Serve poi assistenza sanitaria, farmaci per curare i feriti e per prevenire lo scoppio di epidemie. I kit igienici e domestici contengono sapone, beni per l’igiene personale, detersivi, secchi, pastiglie per purificare l’acqua, set da cucina, pentole. Questo è tutto quello che resta a queste persone dopo aver perso tutto.

 La protezione dei bambini è un altro elemento che ci sta particolarmente a cuore. Nelle emergenze sono loro i più vulnerabili, spesso soli, separati dalle loro famiglie o addirittura orfani, aticano a trovare acqua, cibo, riparo e spesso vengono sfruttati e abusati. Gli spazi a Misura di Bambino sono una metodologia  frutto di una decennale esperienza nella protezione dei bambini in situazioni di emergenza e post emergenza in tutto il mondo. Sono spazi sicuri e protetti dove i bambini vengono seguiti da educatori, psicologi e professionisti per rielaborare il trauma subito e superarlo attraverso attività ludiche, creative e sociali. Save the Children Italia, nel 2013, ha risposto a 64 emergenze di diverso tipo, categoria e gravità in 35 paesi in Africa, Asia, America Latina e Medio Oriente. Le emergenze vengono categorizzate a seconda della gravità dell’accaduto, del numero di vittime, del numero di persone e bambini coinvolti e della nostra capacità di intervento in quell’area. Le emergenze in cui siamo intervenuti sono di diverso tipo: ci sono le catastrofi naturali come il tifone Haiyan nelle Filippine, le alluvioni provocate dai monsoni in India, il terremoto a Sichuan in Cina; i conflitti come quello siriano che dura ormai da quasi 3 anni, i campi rifugiati in Somalia, il conflitto in Congo; le crisi croniche con la carestia nella regione di Afar in Etiopia. Questi sono solo alcuni esempi di crisi a cui abbiamo potuto rispondere.

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In Siria più di un milione di bambini siriani rifugiati stanno affrontando il 3° anno di conflitto e l’ennesimo gelido inverno. Stiamo lavorando in Giordania, Libano, Egitto e Iraq dove distribuiamo abiti caldi, coperte, cibo, materiali di riparo, combustibile e tende per sopravvivere alle rigide temperature. Nelle Filippine L’8 novembre il tifone Haiyan ha colpito gravemente 14 milioni di persone che hanno perso tutto. Siamo intervenuti tempestivamente distribuendo acqua, cibo, kit sanitari e materiale di primo soccorso, fornendo assistenza sanitaria, psicologica e protezione a 73.810 bambini. In India A luglio in India più di 65.000 bambini hanno perso la loro casa a causa dei monsoni. Con il nostro intervento abbiamo distribuito beni di prima necessità e medicine, promuovendo pratiche igieniche per evitare lo scoppio di epidemie e purificando le fonti di acqua potabile. In Etiopia La regione di Afar, situata nella parte nord orientale dell'Etiopia, con una popolazione di 1,4 milioni, è una zona soggetta a siccità, che soffre da sempre di carenze idriche. Save the Children in questa regione ha dato vita a interventi legati all’ acqua, all’igiene e alla nutrizione.   Per saperne di più