No al rinnovo dell'accordo del grano: milioni di bambini a rischio fame
Oggi non è stato rinnovato l'accordo noto come "Black Sea Grain Initiative" (Iniziativa del Grano del Mar Nero) e questo porterà a un drastico peggioramento delle condizioni alimentari di milioni di bambini in tutto il mondo, specialmente in in Paesi vulnerabili come la Somalia, il Libano o la Tunisia.
Accordo sul grano, la storia in breve
L'accordo era stato firmato a luglio del 2022 e aveva aperto le rotte di esportazione dall'Ucraina che si erano bloccate quando la guerra si è intensificata nel febbraio dello stesso anno.
Questa iniziativa, la "Black Sea Grain Initiative" appunto, nel tempo ha consentito a quasi 33 milioni di tonnellate di cereali e alimenti di base di spostarsi attraverso i porti del Mar Nero verso 45 Paesi, le nazioni in via di sviluppo hanno ricevuto la quota maggiore delle esportazioni alimentari.
Grazie a questo accordo si è reso possibile un calo dei prezzi dei generi alimentari e la stabilizzazione del mercato, fattore che ha aiutato notevolmente l'approvvigionamento di generi alimentari ai bambini più vulnerabili.
Aumenta il rischio fame nel mondo
Il fallimento del rinnovo dell'Iniziativa del Mar Nero oggi è un duro colpo mortale per i bambini vulnerabili che vivono nei Paesi dell'Africa e del Medio Oriente che dipendono dai cereali di base. L'accordo sul grano è stato infatti, in questi mesi, un'ancora di salvezza per milioni di ragazzi e ragazze che affrontavano una fame devastante. Senza l'accordo, milioni di bambini vulnerabili rischiano di peggiorare gravemente la propria condizione e soffrire la fame.
L'Ucraina e la Russia sono i due principali granai del mondo, fornendo il 30% del grano mondiale. Almeno 25 Paesi in Africa importano più di un terzo del grano da questi Paesi, circa 15 ne importano più della metà.
Quali sono i Paesi più a rischio in questo nuovo scenario?
- Il primo è senz'altro la Somalia, che importa quasi tutto il suo grano dalla Russia e dall'Ucraina. Si prevede che quest'anno circa 1,4 milioni di bambini sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta nel Paese colpito dalla siccità.
- Il Libano, che importa oltre la metà del suo grano dall'Ucraina. Un'interruzione dell'offerta di grano, unita alla peggiore crisi economica libanese del secolo, aggraverà l'insicurezza alimentare in un Paese in cui il 46% delle famiglie libanesi si preoccupa di non avere abbastanza da mangiare.
- È probabile che anche le famiglie in Tunisia risentano del mancato rinnovo dell'accordo sul grano del Mar Nero, la metà del grano viene infatti importata dall'Ucraina. Dall'escalation della guerra lo scorso anno, l'aumento dei prezzi del grano ha significato per molte famiglie difficoltà a comprare il pane.
Cosa chiediamo
Chiediamo un'azione urgente per ripristinare le rotte commerciali dall'Ucraina.
La peggiore crisi alimentare globale degli ultimi decenni sta mettendo a rischio la vita di milioni di bambini e questa interruzione delle forniture di grano rischia di peggiorare drasticamente la situazione. Oltre 800 milioni di persone stanno affrontando la fame in tutto il mondo: dobbiamo agire ora per evitare la fame a milioni di ragazzi e ragazze.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.
Chi ha letto questo articolo ha visitato anche
Cosa sta succedendo in Afghanistan, la crisi e la situazione delle donne
Dall'inizio della guerra nel 1979 fino alla presa al potere dei Talebani nel 2021, la popolazione in Afghanistan ha affrontato diverse crisi: spieghiamo cosa sta succedendo in Afghanistan oggi, le conseguenze della crisi e la situazione delle donne.La depressione perinatale: che cos’è e come intervenire
Depressione perinatale, ansia in gravidanza e nel post-partum, sono condizioni da normalizzare. Per la Giornata Mondiale della Salute Mentale Materna alcuni consigli per riconoscere la depressione e vivere con consapevolezza i primi mesi di maternità.Sistema Sanitario Nazionale: l’appello degli scienziati
14 personalità del mondo scientifico si sono espresse sulle condizioni del Servizio Sanitario Nazionale. Condividiamo l’appello degli scienziati. È necessario assicurare ai bambini l’accesso alle cure e alla prevenzione su tutto il territorio.