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Progetto E.V.A.: per combattere la tratta di esseri umani

operatrice save the children che tiene le mani ad una persona supportata

La tratta di esseri umani in Italia rappresenta la terza fonte di guadagno per le organizzazioni criminali, dopo il traffico di armi e di droga, secondo il Ministero dell’Interno.

Per combattere questo fenomeno, in Spagna, Francia e Italia lanciamo il progetto "E.V.A. Early identification and protection of Victims of Trafficking in Border Areas" ("Identificazione precoce e protezione delle vittime di tratta nelle aree di confine"). Un partenariato di sette organizzazioni guidato da noi per un progetto che si pone l’obiettivo di garantire l’emersione dallo sfruttamento di ragazzi e ragazze di Paesi terzi di età inferiore ai 18 anni e di giovani donne fino ai 30 anni, con o senza figli, potenziali vittime di tratta e sfruttamento o a rischio di ricadere nella rete degli sfruttatori.

E.V.A.: contro la tratta degli esseri umani

La tratta di esseri umani ha caratteristiche simili in tutto il mondo: reclutati nei Paesi d'origine con la promessa di condizioni di vita migliori nell'UE, i migranti diventano spesso vittime di varie forme di sfruttamento sia in transito che nei Paesi di destinazione. Duranti i nostri anni di intervento abbiamo constatato che la tratta è un fenomeno nascosto e che le vittime che vengono identificate spesso sono solo la punta dell'iceberg. La maggior parte delle vittime nell'UE sono donne e ragazze trafficate a scopo di sfruttamento sessuale e quasi una vittima su quattro è un minore

Il progetto E.V.A. riunisce 6 organizzazioni della società civile impegnate nella lotta alla tratta e allo sfruttamento in Italia, Spagna e Francia e il Numero Verde anti-tratta italiano: Save the Children Spagna e Save the Children Italia insieme al Numero Verde Nazionale Anti-Tratta della Regione Veneto e al Consorzio Agorà in Italia, e l'Associazione Réflexion Action Prévention-communautaire, France Terre d'Asile e l'organizzazione anti-tratta Mission d'Intervention et de Sensibilisation contre la Traite des êtres humains- MIST in Francia. Il progetto mira a fornire protezione e percorsi di reinserimento sociale alle vittime, previsti dai governi, attraverso vari passaggi tra cui l'accesso a una casa rifugio, un luogo in cui le donne vittime di tratta, insieme ai loro figli, possano sottrarsi alla coercizione e al controllo delle reti di trafficanti.

Nel primo semestre del 2023, le persone assistite dal sistema anti-tratta - gestito dal Dipartimento per le Pari Opportunità, sono state 1.477, di cui il 64,2% donne e il 2,4% minori, provenienti principalmente da Nigeria (51,5%), Pakistan (6,4%), Marocco (5,5%), Brasile (4,5%), Costa d'Avorio (3,9%).

I luoghi di intervento

Il progetto E.V.A. viene realizzato in un'area di confine particolarmente esposta ai rischi di tratta e sfruttamento di esseri umani.
 

Ventimiglia è una città che funge da punto di transito per i migranti che arrivano dal confine meridionale o dalla rotta balcanica e che vogliono attraversare il confine con la Francia per raggiungere altri Paesi europei. Il numero di migranti, soprattutto minori, donne e persone vulnerabili, che transitano in quest'area varia notevolmente di mese in mese e di anno in anno, ma non si ferma mai. Da gennaio a novembre 2023, almeno 3.627 minori hanno attraversato i confini di Ventimiglia.

Anche il confine Spagna-Francia è stato al centro di un aumento del traffico e della tratta di migranti, soprattutto di nigeriani, ivoriani e guineani che entrano in Europa attraverso il confine meridionale della Spagna. Save the Children Spagna ha raccolto prove concrete di potenziali sopravvissuti alla tratta tra i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie in transito attraverso la Spagna.

Posizionata tra l'Italia e la Spagna, la Francia è sia un paese di destinazione che di transito per molti migranti vittime di tratta provenienti dall'Italia e dalla Spagna. Come sottolineato nell'ultimo rapporto di GRETA sulla Francia (2022), la stragrande maggioranza dei sopravvissuti non denuncia gli atti di tratta alle autorità competenti, soprattutto perché temono rappresaglie da parte dei trafficanti o l'espulsione dalla Francia"

Tra il 2023 e il 2024 saranno sviluppate strategie nazionali e transnazionali efficaci e sostenibili per l'identificazione precoce e l'accesso alla protezione di bambini e donne, non solo ai valichi di frontiera Italia-Francia e Spagna-Francia, ma anche nei centri di accoglienza di Parigi e in prossimità dei confini francesi con l’Italia (Parigi Ile-de-France, Occitanie, Provence-Alpes-Côte d'Azur).

"Adulti e bambini vengono sfruttati in molti modi, con diverse tipologie di tratta: sia lo sfruttamento sessuale che quello lavorativo sono molto diffusi, ma ci sono anche vittime di accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimoni forzati, economie criminali forzate. Questo progetto mira a identificare le vittime di tratta legate ai movimenti secondari in Europa e vuole essere un tassello nel mosaico di interventi che devono mirare, su larga scala, a studiare i fenomeni legati alla tratta di esseri umani e a sviluppare misure di prevenzione, individuazione e contrasto efficaci", ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Nazionali e Advocacy di Save the Children Italia.

Per scoprire di più sul nostro intervento, gli obiettivi del progetto e i partner, visita la pagina dedicata al Progetto E.V.A. .

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