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Ricevere un’educazione di qualità è un diritto per tutti i bambini, anche quelli con disabilità

Ricevere un’educazione di qualità è un diritto per tutti i bambini, anche quelli con disabilità

In  occassione della Giornata Internazionale delle persone con Disabilità pubblichiamo la testimonianza di Elisabetta Mina che nella nostra organizzazione si occupa di fornire un supporto tecnico-tematico ai progetti che vengono sviluppati e realizzati a livello internazionale nel settore educazione.  

Mentre il mondo celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, io vorrei festeggiare per Majlinda, una bimba di 6 anni che vive in Kosovo. Majlinda ha la sindrome di Down, ma questo non le impedisce di ricevere un'istruzione. Frequenta una scuola dell’infanzia inclusiva nella sua città Gjilan, dove esplora e impara cose nuove ogni giorno insieme ai suoi compagni di classe. Purtroppo, non tutti i bambini con disabilità sono fortunati come Majlinda. La maggior parte dei bambini con disabilità sono ancora esclusi dal sistema educativo. Anche coloro che hanno accesso all'istruzione sono spesso costretti a imparare in scuole o classi speciali, separati dai loro coetanei, oppure nelle scuole regolari, ma senza un adeguato supporto da parte dell’insegnante o senza materiali appropriati. Di conseguenza, non sono in grado di sviluppare tutto il loro potenziale. In occasione di questa importante giornata, e guardando al 2015, un anno entro il quale la comunità internazionale si è impegnata a raggiungere l'istruzione primaria universale, dobbiamo ricordarci che il nostro obiettivo è che tutti i bambini possano apprendere le competenze e le conoscenze di cui hanno bisogno per crescere e svilupparsi al meglio.

Ma per raggiungerlo è necessario fare uno sforzo consapevole e significativo per sviluppare sistemi educativi inclusivi, che siano in grado di accogliere tutti i bambini e rispondere positivamente ai loro bisogni e talenti individuali. A Save the Children, questo pensiero sta alla base di tutte le nostre attività in educazione e stiamo investendo in programmi in tutto il mondo, a supporto dei bambini con disabilità e altri gruppi di bambini che per diversi motivi i trovano ad affrontare l'esclusione dal e all'interno dei sistemi educativi. In Bosnia-Erzegovina abbiamo coinvolto i bambini, i genitori e il personale delle scuola nell’utilizzo di una metodologia partecipativa, l'Indice per l'Inclusione, che consente di valutare e migliorare il livello di inclusione delle loro scuole.

Sulla base dei risultai ottenuti con lo strumento, 56 scuole hanno sviluppato e realizzato dei progetti per accrescere l’inclusione. In Cina abbiamo formato più di 200 insegnanti sull’uso di metodologie inclusive e sui diversi bisogni educativi che i bambini possono avere. Munira, una delle insegnanti che hanno partecipato al progetto, riferisce soddisfatta: "Attraverso questa formazione ho imparato moltissimo. Proprio come i bambini con abilità normali, i bambini con disabilità vogliono anche attenzione e incoraggiamento". In India stiamo promuovendo nelle scuole lo sviluppo di un ambiente favorevole ad un’educazione di qualità, inclusiva e a misura di bambino. Abbiamo avviato una campagna per combattere la dispersione scolastica e per includere ragazzi e ragazze con disabilità nelle scuole formali. In Kosovo sono stati selezionati e formati 16 nuovi insegnanti inclusivi, chiamati anche assistenti di classe. Tali figure facilitano l’accesso degli alunni con disabilità nelle classi regolari e ne seguono i percorsi di inclusione, supportando il personale docente ed aiutando a sviluppare piano educativi individualizzati per i bambini.

Investire nell'educazione inclusiva è essenziale – anzi, più di questo: è urgente. Majlinda e molti altri bambini con disabilità ce lo chiedono a gran voce. Festeggiamo quindi oggi tutti i bambini con disabilità che amano andare a scuola insieme ai loro coetanei e sono pienamente supportati nel loro apprendimento e sviluppo. E attiviamoci per i tanti bambini con disabilità che sono ancora esclusi dall’educazione e non sono quindi in grado di partecipare all’interno della società come tutti gli altri.