Salta al contenuto della pagina

Uniamo le forze in difesa dei diritti dell'infanzia

I giovani attivisti e volontari di Save the Chidren, riuniti a Bruxelles per costruire insieme la più importante Campagna europea in difesa dei diritti dell'infanzia. Vengono dall'Italia, dall'Albania, dal Kosovo, dalla Svezia, dalla Norvegia, dalla Romania, dalla Danimarca... C'eravano anche noi con la nostra Chen Laura Sarno di UndeRadio e la nostra Najoua Sbani di SottoSopra! 

Cosa ci fanno giovani e adulti da ogni parte d’Europa a Bruxelles, nella sala conferenze di un albergo? Semplice: discutono come cambiare il mondo! Il 17 e il 18 marzo, infatti, esperti che lavorano con Save the Children si sono riuniti in occasione della sessione europea di pianificazione della nuova campagna globale, insieme ai rappresentanti di giovani attivisti da Italia, Albania, Romania, Kosovo, Danimarca, Svezia e Norvegia. 

Noi di UndeRadio e SottoSopra eravamo lì, emozionate e piene di aspettative. Il lancio ufficiale della campagna è previsto per il 26 Aprile 2016 e fervono i preparativi: noi ragazzi abbiamo preso parte all’organizzazione con le nostre raccomandazioni e proposte, per esempio le modalità di diffusione per farla arrivare alla maggior numero di persone possibile.

È stato votato all’unanimità che questa campagna si dovesse basare su una forte partecipazione dei ragazzi, il motto è stato infatti “with and for children”, sia per dare voce ai ragazzi sia perché la nostra partecipazione è di per sé già un forte impatto che aggiunge credibilità. L’obiettivo è quello di una co-decisione che vada oltre la semplice consultazione. Non sono mancati i momenti di confronto “vietati agli adulti”. Abbiamo stabilito tra noi le regole per una serena e proficua condivisione, partecipando attivamente così in ogni fase. Raccontando la nostra esperienza e i nostri obiettivi, e soprattutto ascoltando quelli delle altre piattaforme giovanili collegate a Save the Children, l’aria che spirava era una fresca energia, un’aria primaverile -nonostante lo spazio chiuso- che sapeva di voglia di fare e di mettersi in gioco.

Ascoltare la storia di ciascuno di noi, quale sia stata la molla che ci ha fatto venir voglia di batterci per migliorare la nostra realtà e quella di bambini e adolescenti che la vivono con noi, la consapevolezza di ciò che ognuno fa alla luce del racconto di questo fantastico gruppo…l’indipendenza dei movimenti giovanili, la concretezza delle idee portate avanti… come non esaltarsi? Uno dei temi affrontati è stato quello dei rifugiati, in particolare dei minori.

Ci sono paesi come la Svezia, la Norvegia e e la Danimarca dove i movimenti giovanili lo includono già ampiamente nei loro programmi e altri come la Romania, l’Albania, il Kosovo che non lo hanno ancora introdotto; abbiamo convenuto però tutti assieme che, volendo ragionare a livello europeo, fosse una priorità e come tale dovesse essere sviluppato. Provvedere all’istruzione di questi bambini già entro il primo mese è un obiettivo principale, ma anche far sì che abbiano luoghi con tutto il necessario dove stare, assistenza sanitaria ma anche psicologica perché non bisogna dimenticare che questi bambini vengono da situazioni difficili.

Riportando queste considerazioni al gruppo degli adulti si è in qualche modo chiuso il cerchio di questi due giorni, ma non di quello che ci hanno lasciato. È stata un’esperienza a dir poco fantastica e sicuramente arricchente. In una città come Bruxelles (anche se non abbiamo avuto modo di visitarla), con ragazzi che prima non conoscevamo (ma a cui ci unisce la stessa fonte di ispirazione racchiusa nella CRC) e adulti alle prese con una campagna globale abbiamo vissuto sicuramente un clima internazionale che ancora di più ha accresciuto in noi la convinzione che i diritti non hanno né frontiere né nazionalità: tutti i bambini hanno il diritto di raggiungerli e noi, che magari abbiamo il modo di farlo, il dovere di renderli accessibili.

Nell’intensità di questi due giorni le basi per collaborazioni e amicizie non sono di certo mancate: se vi abbiamo incuriosito e volete saperne di più, correte a sentire l’intervista che abbiamo realizzato a uno degli organizzatori dell’evento in collaborazione con UndeRadio in Albania! Chen Laura Sarno – UndeRadio Najoua Sbani – SottoSopra Ps. Solo pochi giorni dopo quest’esperienza ci sono stati gli attentati di Bruxelles. Abbiamo comunque voluto raccontarvela così come l’abbiamo vissuta, ancora più convinte dell’importanza di queste occasioni di condivisione autentica.

L’intervista a Francesco Aureli, Save the Children International, a cura di Chen Laura Sarno in collaborazione con SottoSopra e la redazione di UndeRadio Albania