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Yemen: oltre 400 mila donne incinte colpite da malnutrizione

Bambina yemenita in primo piano e mamma dietro di lei coperta dal velo

In due anni è quasi raddoppiato in Yemen il numero di donne incinte e in fase di allattamento che sono dovute ricorrere a cure urgenti contro la malnutrizione acuta, mentre l’anno scorso oltre 150 mila donne non hanno potuto ricevere alcun trattamento a causa degli scontri in corso nel Paese.

Donne incinte malnutrite: i rischi

Secondo i nostri dati, nel 2018, quasi 410.000 donne in gravidanza e neomamme sono state curate perché affette da malnutrizione acuta, un numero quasi raddoppiato rispetto alle circa 220.000 del 2016. 

Le donne incinte malnutrite hanno maggiori possibilità di subire aborti spontanei, di soffrire di anemia o di morire durante il parto. I loro bambini rischiano di nascere prematuramente e, se sopravvivono, possono venire al mondo sottopeso, sviluppando già alla nascita gravi problemi legati alla crescita che possono avere effetti anche a lungo termine sul loro sviluppo, sia fisico che mentale. I bambini nati da madri malnutrite, del resto, sono anche particolarmente vulnerabili all’insorgere di infezioni.

Le testimonianze

Mariam Aldogani fa parte del nostro staff sul campo e lavora a Hodeidah e racconta di vedere regolarmente donne incinte che soffrono la fame e non consumano altro che un solo pasto al giorno, fatto soltanto di pane e tè.

“Molte di loro arrivano nelle nostre cliniche - racconta Mariam - che non riescono neanche a camminare, stremate dall’assenza di cibo. La malnutrizione materna è una minaccia mortale sia per la madre che per il bambino e può causare problemi permanenti per i bambini che sopravvivono, compromettendo la loro crescita e il loro sviluppo anche dopo che i combattimenti saranno terminati”.

"Ho abortito tre volte – è la testimonianza di Yusra, una giovane di 21 anni che vive nel governatorato di Hajjah insieme al marito, costretta a sopravvivere con poco più di 1 euro al giorno - Sono stata in più di un ospedale e ovunque mi hanno detto che il mio corpo era troppo debole per avere in grembo un bambino. Dopo aver perso il mio ultimo bimbo, 11 mesi fa, sono andata in un’altra clinica dove mi hanno dato medicine e vitamine, grazie alle quali sento che ora sto migliorando. Spero tanto di poter avere un figlio, un giorno, e che lo Yemen possa finalmente tornare a essere un paese sicuro".

La petizione

Il conflitto in Yemen ha portato il paese sull'orlo della carestia, in seguito alla mancanza di cibo e all’innalzamento dei prezzi, sottolinea Save the Children, che quest’anno ha lanciato la campagna globale “Stop alla guerra sui bambini” per dire basta alle sofferenze patite dai minori nei Paesi in conflitto, nell’ambito della quale è stata diffusa anche una petizione on line contro l’esportazione di armi italiane usate contro i bambini in Yemen.

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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