In Italia già raggiunte oltre 20.000 persone con il programma “Non da soli”, ma continuano a crescere le richieste da parte delle famiglie in grave difficoltà economica.
Nessun ventilatore nel distretto di Cox’s Bazar, che ospita oltre tre milioni di persone, tra cui un milione di rifugiati Rohingya. Si teme un disastro umanitario.
Il mancato accesso a didattica a distanza grave rischio per minori che vivono nei contesti svantaggiati. Immediatamente necessario utilizzare l’anagrafe dello studente per individuare e raggiungere gli studenti disconnessi con azioni immediate.
Limitate finora le misure per garantire l’apprendimento a distanza. Preoccupazione per i minori più emarginati e per le ragazze, maggiormente esposti a sfruttamento, abusi, matrimoni precoci e alla possibilità di abbandonare definitivamente la scuola.
Aumentati notevolmente questa settimana i casi di contagio in Africa. Oltre 5.200 a oggi i positivi in 47 Paesi. L’Organizzazione sta diffondendo messaggi salvavita in Sudan, in particolar modo nel Nord Darfur e nel Kordofan.
Nell’ambito del programma “Non da soli” avviata la distribuzione di tablet e connessioni internet agli studenti del progetto Fuoriclasse sprovvisti e un programma di formazione sulla didattica a distanza per i docenti con l’Università di Milano Bicocca.
Per fronteggiare la diffusione della pandemia, l’Organizzazione chiede un allentamento delle restrizioni agli aiuti umanitari per garantire il sostegno alla popolazione nelle aree più difficili da raggiungere.
Una ricerca dell’Imperial College individua le zone più a rischio a causa dei sistemi sanitari più deboli del mondo e degli alti livelli di povertà, aggravati dalla malnutrizione infantile e dalla malaria endemica.
L’Organizzazione aveva sollecitato l’intervento al Governo, dopo aver risposto alle sempre più crescenti richieste di famiglie indigenti che avevano perso la loro fonte di reddito, legata a lavori precari e occasionali.
Dalla consegna della spesa e di aiuti materiali al sostegno alle scuole per la didattica a distanza alle attività per i minori stranieri soli e le donne vittime di violenza: l’impegno dell’Organizzazione perché nessun bambino sia lasciato indietro.
Il Paese è uno dei peggiori al mondo in cui essere minori, negli ultimi anni c’è stata una preoccupante tendenza all’aumento delle uccisioni e delle mutilazioni dei bambini.
Intanto, primo caso di Covid 19 a Cox Bazar in Bangladesh, dove si trova il più grande insediamento di rifugiati al mondo. Il cessate il fuoco globale, chiesto dall’Onu, potrebbe aiutare a proteggere la vita di 415 milioni di minori in aree di conflitto.
Boom di visualizzazioni su YouTube per i video di #iomidivertoacasa, ma la campagna “invade” anche Instagram e TikTok. Il messaggio positivo coinvolge anche J-Ax e il video del suo ultimo singolo “Supercalifragili”.
Una nuova indagine dell’Organizzazione rivela l’impatto devastante della guerra sulla salute mentale dei bambini. In poco più di 2 anni, più di 2 mila minori uccisi o rimasti feriti; oltre 2 milioni i bambini gravemente malnutriti